ANTONIO MARQUEZ è un ballerino spagnolo nato nel 1963.
Già Primo Ballerino al Ballet Nacional de España nel 1982, sotto la direzione di Josè Antonio Ruiz; interpreta con questa compagnia molti ruoli principali, nel Cappello a tre punte, nel Bolero de Ravel, in Ritmos e molte altre produzioni. Dal 1991 è Primo Ballerino al Ballet Español de Madrid, di Josè Granero, dove interpreta, tra le altre coreografie, Reecuentros. Di nuovo con il Ballet Nacional de España dal 1993 in qualità di Artista Ospite, compare in quell’anno in un brano del Cappello a tre punte nella trasmissione televisiva sui grandi miti maschili Los Divinos, prodotta da RAI e TVE e ripresa praticamente in tutto il mondo. L’anno dopo interpreta Carmelo in Amor Brujo di Manuel De Falla, con la coreografia di Victor Ullate, ed altri importanti ruoli, tra cui La Oración del Torero, dedicato a Ortega Cano, con musica di Joaquin Turina e coreografia di Victoria Eugenia.
Nel 1995 fonda la sua Compagnia, e con questa ha ottenuto straordinari riconoscimenti internazionali. Prosegue nel frattempo anche la sua attività di ballerino e coreografo, che lo vede curare coreografie dell’opera Carmen sia per l’Opera di Montecarlo che per il Teatro Nazionale di Atene, e dell’opera Don Chisciotte per l’Opéra di Parigi. Nel corso del 2001, infine, ha ottenuto in Italia importanti riconoscimenti e premi, mentre in Brasile i suoi spettacoli, cui hanno assistito 40.000 persone a Rio de Janeiro, è stato inserito nel Libro de los Records per il grande seguito di pubblico. Ormai divo da folle è molto amato in varie nazioni: a Parigi, ad esempio, negli ultimi anni è stato praticamente ospite fisso all’Opéra, e da questa città è comparso in mondovisione nelle danze durante la festa in casa di Flora nella produzione di Traviata nei luoghi di Traviata, di Patroni Griffi. Di lui è stato scritto moltissimo.
Ha ricevuto moltissimi premi e riconoscimernti, tra cui: Premio Nureyev (1997, Italia); Profesional de la Danza Más Valorado (1998, Spagna); Premio Miglior Balerino Straniero (1999, Ungheria); Premio Nijinsky come Migliore Spettacolo (2000, Italia); Premio al Mejor Espectáculo del Festival de Jerez: Después de Carmen (2000, Spagna); Premio Nacional de Danza Cultura Viva (2001, Spagna); Primo Premio del Festival Internacional de Danza de Jerez: Boda Flamenca (2003, Spagna); Premio de la Crítica al Mejor Espectáculo del Festival de Jerez: El sombrero de tres picos y Bolero (2005, Spagna); Premio Léonide Massine per l’Arte della Danza (2005, Italia); Premio Tanit de la Conseill de Ibiza y Formentera (2006, Spagna); Premio APDE (2008).
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Ballerino dotato di una tecnica sublime, sulla scena sembra preda di una forza animalesca che lo rende capace di tutto… Antonio Marquez fa flamenco-flamenco, travolgente, animalesco ed eccessivo… un tipo che accalappia le platee, soprattutto femminili, con la sua presenza magnetica, l’intensità della sua danza. Ballerino di tecnica sublime, non si ferma di fronte a nulla… può, per esempio, aprire uno spettacolo con una versione disinvolta del “Bolero” di Ravel… può, al momento dei ringraziamenti, esibirsi in una specie di strip che infiamma il pubblico… vederlo stacchettare rapido, travolgente, vibrante nel “Zapateado di Pablo de Sarasate” è un’irripetibile esperienza mistica.”
(Sergio Trombetta, “La Stampa”, 2001)
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Antonio Marquez negli scatti d’autore di PAOLO BONCIANI
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photo copyright: PAOLO BONCIANI