Uno spettacolo che non è una semplice pièce, bensì un vero e proprio viaggio poetico tra i rifiuti, tra immanente e trascendente, tra coloro che sono costretti a vivere nella desolazione, testimoni della crudeltà della vita e dei suoi mille misteri. È la storia di tre donne che si “muovono” come se la strada fosse il teatro della vita, fatto di scenografie e suoni che riproducono il vero attraverso il falso, il reale attraverso il sogno, la crudezza attraverso la poesia. La creazione si muove alla ricerca di espressioni vitali, di movimenti naturali, di dialoghi gestuali che disegnano una storia nella quale gli interpreti si lasciano costruire addosso e costruiscono una serie di situazioni che giocano tra il reale, il grottesco e il trascendente, riscoprendo gli spazi nascosti della mente.
Disagio, marginalità e devianza caratterizzano il conflitto di queste donne alla ricerca della loro identità, superando le barriere sociali imposte dalla collettività.
Autrice di tutto questo è Francesca La Cava, coreografa e danzatrice. Da sempre interessata all’analisi del Mito, all’antropologia e al teatro del “900, nei suoi lavori porta in scena il quotidiano, le denunce alla società e alla storia dei nostri tempi catapultando riti e culture nell’attuale sistema occidentale. Si concentra sulla diversità fra i popoli e sulla singolare personalità di ogni individuo-danzatore che esalta, talvolta con ironia, comunicando loro non i passi eseguiti da lei “coreografa” ma il significato di essi da interpretare secondo la propria personalità.
ORARI & INFO
11, 12 e 13 novembre ore 21.00
Teatro Vascello
Via G. Carini 78
Roma
Tel: 06 5881021 – 06 5898031
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