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“Gender Bender Festival”: il primo festival dedicato alle identità di genere

koen de preter

Si svolgerà a Bologna, dal 25 ottobre al 2 novembre 2014 la XII edizione del “Gender Bender Festival”, il festival ideato e diretto da Daniele Del Pozzo dedicato alle rappresentazioni del corpo e delle identità di genere e orientamento sessuale nella cultura e nelle arti contemporanee. 73 gli appuntamenti in 9 giorni, con 33 repliche di 15 spettacoli, 27 film e documentari, 4 party, 1 progetto europeo, 3 concerti,  5 incontri con gli autori, laboratori e attività per bambini, adolescenti e persone anziane.

Per la sezione danza, gli appuntamenti, sono:

COMPLEXE DES GENRES di Virginie Brunelle | 25 – 26 ottobre 2014, Teatri di Vita


Uomini/Donne. Tre coppie in continuo confronto che, sopraffatti dalla paura, si scontrano uno contro l’altro. Una riflessione poetica sulla psiche umana, lo spettacolo della giovane coreografa canadese parla della ricerca di identità attraverso le relazioni, la loro forza e la loro necessità. Un pezzo di coreografia che usa immagini inedite e un linguaggio originale e che ruota attorno alla ricerca ossessiva della perfezione e la paura continua dell’errore. Virginie Brunelle è una giovane, ma già affermata coreografa canadese, autrice di coreografie dal forte temperamento emotivo. I suoi lavori hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e premi in campo internazionale, come il Coups de Pouce di Montréal, la Borsa David Kilburn, Aarhus International Choreography Competition 2010.

JOURNEY di Koen de Preter | 29 ottobre 2014, Teatri di Vita

Uno straordinario duo danzato da un’interprete eccezionale: Alphea Pouget, coreografa e danzatrice di 88 anni. Journey è un’opera costruita da due coreografi divisi da 60 anni; un lavoro sull’età e il rapporto tra le diverse generazioni; uno spettacolo sul qui e ora e sul potere del corpo umano, in equilibrio continuamente precario tra la volontà e il rischio.  “Ho incontrato Alphea due estati fa a un festival nel sud della Francia. Da quando la ho conosciuta sono rimasto incantato da lei, la sua presenza non mi lasciava andare. Quante volte si vede una ballerina della sua età che si mette in gioco ancora sulla scena? Un’esperienza straordinaria! ” – Koen de Preter.

JOSEPH_KIDS di Alessandro Sciarroni | 29 ottobre 2014, Teatro Testoni Ragazzi

JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e far riflettere, che sa far maturare l’idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. Un uomo solo, davanti ad un computer portatile. La sua immagine viene deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video e proiettata su uno schermo. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l’uomo, travestito da Batman, incontra il suo compagno Robin. Il lavoro, con un finale sorprendente, pone il pubblico dell’infanzia davanti alla possibilità di osservare la danza e i mezzi tecnologici come possibili veicoli di creatività. Lo spettacolo inaugura la programmazione di Teatro Arcobaleno, spettacoli di teatro e danza, laboratori formativi per gli insegnanti che sollevano il tema delle differenze di genere con leggerezza e poesia, attraverso la danza e il fiabesco, il gioco e i nuovi media senza mai perdere di vista il suo pubblico di riferimento. Un progetto promosso da “Gender Bender” con il sostegno della Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna, in partnership con Teatro Testoni Ragazzi/La Baracca, Emilia Romagna Teatro Fondazione e Pubblico il teatro di Casalecchio di Reno, in collaborazione con il CSGE Centro Studi sul Genere e l’Educazione del Dipartimento di Scienze dell’Educazione Giovanni Maria Bertin.

CASCAS D’OVO di Patrick Lander | 30 – 31 ottobre 2014, Arena del Sole (prima nazionale)

Al centro della scena due uomini bendati si fronteggiano e, dopo qualche istante, cominciano a schiaffeggiarsi ritmicamente. È l’inizio di un elettrizzante incontro al buio sui generis che prosegue in crescendo, il racconto di una relazione intima attraverso un dialogo tutto fisico e ritmico tra i corpi dei due protagonisti, che si prendono e si respingono passando attraverso percosse e carezze, abbracci e giochi infantili. Il pubblico assiste alla costruzione di una storia d’amore attraverso le sue negazioni. Il portoghese di origine brasiliana Lander Patrick ha realizzato una coreografia tutta costruita sul filo fragilissimo di una comunicazione non visiva e non verbale, quasi telepatica, in cui basta un gesto fuori posto, un passo fuori sincrono per perdersi. E il pubblico diventa subito testimone e complice di questo tour-de-force virtuosistico e ilare, fino all’inaspettato e strepitoso finale con un’invasione di palco ad opera di oltre 30 personaggi.

ALBERI di Fabrizio Favale | 30 – 31 ottobre,

Alberi affonda le radici in una visione delle forme dell’esistente dove visibile e invisibile sono la trama e l’ordito di una medesima tessitura. Lo spettacolo osserva e studia la natura stessa della danza, i particolari fenomeni della natura, la tradizione folkloristica pagana europea delle feste e rituali legati al ciclo delle Stagioni e, in letteratura, le mitologie e le fiabe d’ogni dove.
Fabrizio Favale i suoi lavori sono stati presentati a Internationale Tanzmesse NRW di Dusseldorf e Focus on Modern Dance in Manila, La Biennale di Venezia, Suzanne Dellal a Tel Aviv, Expo 2010 a Shanghai, SIDance a Seoul, Festival Interplay a Torino, Kitazawa Town Hall a Tokyo, RED Serpiente in Messico, Ciudad em Movimiento a Cuba.

PERFORMING GENDER  | 30 – 31 ottobre e 1 novembre, MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna (progetto speciale europeo – prima assoluta) 

Una settimana di attività formative destinate a tre giovani coreografi e un’artista visiva proveniente da Italia, Spagna, Paesi Bassi e Croazia, al termine del quale verrà mostrato l’esito finale delle quattro nuove produzioni di Riccardo Buscarini, Cristina Henríquez, Vlasta Delimar e Juanjo Arques. Performing Gender è realizzato in partnership con Dutch Dance Festival di Maastricht, Paso a 2 Plataforma Coreográfica di Madrid e Queer Zagreb di Zagabria. Il progetto usa il linguaggio coreografico per aprire una riflessione sulle differenze di genere e di orientamento sessuale viste come fonte di ricchezza per l’intera società

WELCOME TO MY WORLD di Enzo Cosimi | 31 ottobre – 1 novembre, Teatri di Vita

Come è l’apocalisse? In una landa desolata, composta di suoni e vibrazioni, agiscono quattro danzatori, due uomini e due donne, ormai disumanizzati nei movimenti, indistinti nelle loro identità di genere – uguali nel torso nudo, nell’aderente pantalone e nei neri marchi su naso, piedi, mani e braccia. Punto di partenza di quest’opera a quadri è un lavoro percettivo sulle vibrazioni e, a livello d’immaginario, sull’ipotesi di come l’emanazione di queste potrebbe essere testimonianza e avvertimento di un’imminente fine. Parole sussurrate dagli stessi danzatori, come in ricordo di una religiosità perduta, modulazioni di suoni bellici, rivelati nel corpo in movenze epilettiche come sotto una luce stroboscopica; la violenza acustica di suoni elettronici, provocatori e coinvolgenti loro malgrado anche noi spettatori, alla silente vibrazione muscolare ottenuta da un’estrema contrazione degli arti dei danzatori.

LEGITIMO REZO di e con Jone San Martin | coreografia di William Forsythe| 1 e 2 novembre (prima nazionale)

Legitimo Rezo è un solo creato appositamente da William Forsythe per Jone San Martin. La coreografia, basata sul suono e sulle particolari necessità dell’interprete, che ha problemi di carattere auditivo, è un esperimento che elabora la distanza tra ciò che viene ascoltato e ciò che viene effettivamente compreso; e come lo stesso stimolo, o la stessa figura, possano essere decodificati in termini e modalità completamente diversi, e apparentemente lontani. Jone San Martin, ballerina e coreografa spagnola, ha sviluppato quasi tutta la sua carriera in Belgio e Germania. Nel 1992 viene chiamata da William Forsythe nell’allora Frankfurt Ballet, ora The Forsythe Company, divenendone un’interprete straordinaria ed un’eccezionale solista.

GUT GIFT di e con Francesca Foscarini | coreografia di Yasmeen Godder |1 e 2 novembre,

Dopo aver vinto il Premio Equilibrio Roma 2013 per l’interprete, Francesca Foscarini ha invitato la coreografa israeliana Yasmeen Godder a ideare per lei un assolo. GUT GIFT è il risultato di questa ricerca condotta a partire da alcuni lati della personalità dell’interprete. La coreografia gioca a svestire un personaggio socialmente consapevole per metterne a nudo gli impulsi istintivi animali e primitivi. Queste due forze trainanti interne all’opera ci beffano, giocando con la nostra percezione di ciò che è autentico e vero della ricerca. Il processo di estrarre dal corpo della danzatrice la sua controparte animale sarà un mezzo per arrivare a un altro livello di coscienza? In che modo la poesia di questa particolare interpretazione mette a nudo una visione degli stereotipi femminili, dalla donna ipersensibile ed emotiva alla donna primitiva e viscerale?

Un altro progetto speciale sulla danza all’interno di “Gender Bender” è OLTRE I CONFINI DEL CORPO, DANZA PER PARKINSON e sono tre appuntamenti di danza e movimento dedicati alle persone anziane con problemi di demenza e Parkinson e ai loro familiari. Il progetto pilota, che arriva per la prima volta a Bologna grazie a Gender Bender, è realizzato in stretta collaborazione con l’ASP Azienda Servizi alla Persona del Comune di Bologna e il Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa. Si ispira alle esperienze sviluppate in Veneto e in Olanda con Dance and Health with Parkinson e si basa sull’impatto salutare che la pratica regolare della danza può avere sul sistema neurologico, sulle prestazioni fisiche e, in termini positivi, sullo sviluppo della malattia. Mira inoltre alla creazione di una rete di relazioni umane che aiutino ad uscire dalla situazione di isolamento a cui, il più delle volte, la malattia costringe le persone colpite dalla malattia e i loro familiari. Gli incontri sono tutti ad ingresso gratuito (Centro sociale Costa, lunedì 27 ottobre; Centro sociale santa Viola, martedì 28 ottobre; Centro sociale Scipione Dal Ferro, venerdì 31 ottobre).

 “Gender Bender” è un festival curioso e aperto a tutti, da sempre in dialogo con le esperienze artistiche più innovative in ambito internazionale. È unico in Europa e richiama un pubblico eterogeneo e trasversale – composto da persone di diverse generazioni, generi e orientamenti sessuali – a scoprire le opere di artisti contemporanei chiamati da ogni parte del mondo a esprimere il loro punto di vista sui temi legati alle identità. Unisce in maniera originale arte e società, cultura e relazioni umane, visione e produzione. 

“Gender Bender” è prodotto da Il Cassero LGBT Center, che da oltre trenta anni realizza progetti dedicati alle differenze di orientamento sessuale e identità di genere, sostiene l’autodeterminazione e mette in campo azioni di contrasto contro stereotipi e discriminazioni.  Nelle parole del direttore artistico: “Per Gender Bender 2014 è tempo di identità rivelate. Il festival è la giusta occasione per mostrare al mondo – in maniera fiduciosa – l’unicità dei desideri e delle identità, tenute forse un po’ troppo a lungo segrete. È il momento opportuno per rivelare quei caratteri peculiari che rendono speciale e super ciascuno di noi. È il buon costume di indossare finalmente i propri panni più confortevoli per correre in aiuto di chi ne ha bisogno”.

L’edizione di quest’anno restituisce uno sguardo sulla bellezza e la fragilità del genere umano e sulle tante storie – umane e artistiche – che ne costituiscono la straordinaria e sorprendente ricchezza e varietà.


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Lorena Coppola

www.giornaledelladanza.com

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