Vi avevamo aggiornato sulle candidature e i finalisti di tre dei numerosi premi che riempiono le agende degli appassionati di danza, e che aprono l’anno nuovo, con una celebrazione degli spettacoli già passati (i Dance Awards inglesi), con la consacrazione di nuovi talenti (il Prix de Lausanne) e con la scoperta di nuovi interessanti progetti (il Premio Equilibrio).
Nella pioggia di notizie, nomine e nomination, debutti e addii alle scene, vediamo di fare un piccolo riassunto, nel caso vi fossero sfuggiti i vincitori e i colpi di scena.
Partiamo da Roma, con il Premio Equilibrio, teatro del colpo di scena di cui sopra: quest’anno, anziché un premio al progetto coreografico e uno all’interprete, i giudici hanno deciso di non assegnare il Premio per l’interprete ma di assegnare un ex-aequo a Elisabetta Lauro con Zero e Piergiorgio Milano con Pesadilla. Questa la motivazione della giuria:
<<In via eccezionale, la Giuria del Premio Equilibrio 2015 ha deciso all’unanimità di non assegnare quest’anno il Premio per l’Interprete. Abbiamo preferito privilegiare due progetti coreografici promettenti, proposti da interpreti/coreografi di grande qualità. Pertanto, due premi dello stesso ammontare di 10.000 euro saranno attribuiti a ciascuno dei due artisti. Abbiamo riconosciuto nel lavoro di Elisabetta Lauro la particolarità del movimento, messa al servizio di un progetto di ricerca coreografica radicale, che propone una nuova interazione tra i corpi. In questa accurata composizione, abbiamo percepito un reale potenziale di sviluppo. Abbiamo avvertito in Piergiorgio Milano la capacità di inventare percorsi narrativi multipli al servizio di una idea ispirata alla quotidianità, in grado di interessare tutti i pubblici. Abbiamo apprezzato la sua capacità di utilizzare una libertà del gesto al confine tra differenti tecniche coreografiche e circensi.>>
Meno sorprese invece dall’Inghilterra, dove a fare il pieno di premi ai National Dance Awards sono le due maggiori compagnie, e dove i vincitori per i migliori interpreti erano praticamente annunciati. A vincere infatti sia per la categoria “miglior performance femminile, balletto” sia come “miglior ballerina” la Giselle preferita dagli inglesi, Natalia Osipova, e nelle stesse categorie ma al maschile e per la danza contemporanea (mentre la “miglior performance maschile, nella categoria balletto” va all’Apollo di Xander Parish) Jonathan Goddard, soprattutto per la sua interpretazione di Dracula per la Mark Bruce Company. Compagnia quella di Mark Bruce che ha vinto il premio come “miglior compagnia indipendente”, mentre come “miglior compagnia” il premio va all’English National Ballet, che porta a casa anche il premio per la “miglior coreografia modern” grazie alla collaborazione con Akram Khan che ha creato, per il programma Lest we Forget dedicato all’anniversario della Prima Guerra Mondiale, la coreografia Dust. Altri premi al Royal Ballet con il meritato premio per la miglior coreografia classica al Winter’s Tale di Christopher Wheeldon e con il premio all’artista emergente, la giovane Francesca Hayward.
Una bella sorpresa invece il premio alla miglior performance femminile nella categoria modern: a vincere grazie all’assolo Pact with Pointlessness Wendy Houstoun, un’interprete che fa crescere accanto alla tecnica anche il suo acume e la sua intelligentemente ironica visione del mondo.
I premi De Valois e Jane Attenborough vanno rispettivamente a Carlos Acosta e a Frank Doran.
E tanti complimenti anche ai partecipanti al Prix de Lausanne di quest’anno, dove il livello era piuttosto alto e a guadagnarsi una borsa di studio sono stati sei giovani talenti, provenienti da diverse scuole.
Vincitore Harrison Lee, dal McDonald College of Performing Arts in Australia, che ha convinto con la sua variazione dal Lago e con una buona performance di danza contemporanea.
La seconda borsa di studio alla ballerina Jisoo Park, dalla Seul Art High School in Corea del Sud, che ha interpretato una convincente Gamzatti, e una meno convincente prova contemporanea, nonostante una notevole maturità.
Terza borsa di studio a Mitsuru Ito, dal Giappone ma studente della Escola de Dança do Conservatòrio Nacional di Lisbona, che ha impressionato i giudici sia nella variazione classica sia in quella contemporanea.
Quarta borsa di studio e premio per l’interpretazione contemporanea al portoghese Miguel Pinheiro, della Escola de Dança do Conservatòrio Nacional di Lisbona, che ha eseguito la variazione del principe Desiré e ha vinto con una riuscita interpretazione del pezzo contemporaneo.
Quinta borsa di studio alla giapponese Rina Kanehara, dell’Académie Princesse de Monte-Carlo, una Giselle ben danzata con delle sezioni davvero quasi perfette, mentre meno incisiva la variazione contemporanea, anche se tecnicamente molto valida.
Sesta borsa allo statunitense dell’Accademia del Bolshoi Julian MacKay, che ha dato vita a un romantico Albrecht e a una spiritosa variazione contemporanea.
Premio del pubblico e Prix de la Meilleure Suisse alla svizzera Lou Spichtig, della Tanz Akademie Zurich, che ha portato una bella interpretazione della Bella Addormentata, e una difficile prova nella scelta de La sacre du printemps.
Greta Pieropan
Foto: Dance Awards, Gregory Batardon (Prix de Lausanne)