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Il Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato in Oman, con “Giselle” di Carla Fracci

Dopo la trionfale accoglienza a Parigi dello scorso gennaio, con 3.700 spettatori a recita, il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato, appena qualche giorno dopo le repliche de La Bayadère, che ha registrato il tutto esaurito, è protagonista di una nuova tournée internazionale. Il 9, 10 e 11 marzo alla Royal Opera House di Muscat nell’Oman arriva Giselle, nella versione coreografica di Carla Fracci da lei firmata nel 2004.

Grazie alla lungimiranza del Sultano Qaboos bin Said Al Said, appassionato e aperto alla cultura occidentale, a Mascate è sorto il primo teatro d’opera di tutta la penisola Arabica, seguito poi da quello di Dubai. Nel 2011 la nuova struttura, dotata di un’eccellente acustica e delle più avanzate dotazioni tecniche, è stata inaugurata con Turandot di Zeffirelli. Nel 2018 la Royal Opera House di Mascate ha ospitato la prima tournée in Oman del Teatro dell’Opera di Roma con Pagliacci proprio di Zeffirelli, l’allestimento scelto dalla Fondazione capitolina per celebrare il centenario del grande regista e in cartellone al Costanzi dal 12 al 19 marzo. L’arrivo di Giselle di Carla Fracci alla Royal Opera House di Muscat conferma l’apprezzamento che questo paese mediorientale nutre per la maestria e l’eleganza italiana.

Oggi il sovrintendente Francesco Giambrone, accompagnato dalla direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato e da una delegazione del Teatro dell’Opera di Roma, ha incontrato l’Ambasciatore italiano in Oman Pierluigi D’Elia per costruire nuove collaborazioni future in questa area del mondo, rafforzando in questo modo la visione strategica di Expo 2030.

Carla Fracci è stata la leggendaria interprete del ruolo di Giselle, con il quale debuttò proprio a Roma nel 1964. Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro della Capitale dal 2000 al 2010, la grande danzatrice definì Giselle «il balletto romantico per antonomasia, che mette malinconia, la malinconia di chi si vede sfuggire qualcosa che vorrebbe invece conservare: la malinconia per l’effimero. Forse il pubblico lo ama per il desiderio che tutti abbiamo di partecipare a una saga d’amore con il suo inganno, la sua cattiveria e la sua redenzione». La musica di Adolphe Adam, una delle prime a essere composte espressamente per un balletto, sarà eseguita dall’Armenian State Symphony Orchestra diretta da Sergey Smbatyan.

Nato dall’ingegnoso estro di Théophile Gautier, Giselle debuttò il 28 giugno 1841 all’Académie Royal de la Musique di Parigi con Carlotta Grisi e Lucien Petipa. Andata in scena al Teatro Costanzi lo scorso ottobre, la versione di Carla Fracci, ripresa da Julio Bocca, che è stato il suo ultimo partner in questo titolo, e da Gillian Whittingham, tiene conto di quella di Jean Coralli e Jules Perrot, delle tradizionali aggiunte di Marius Petipa, ma soprattutto dello spartito originale di Adam. L’allestimento del Teatro dell’Opera di Roma è impreziosito dai bellissimi costumi e scene firmati da Anna Anni. Le luci sono curate da Jean-Michel Désiré. Nel ruolo di Giselle danzeranno le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi (10), l’étoile Alessio Rezza e il primo ballerino Michele Satriano (10) interpreteranno invece Albrecht. Myrtha è affidata all’étoile Alessandra Amato e alla solista Marianna Suriano (10), il primo ballerino Claudio Cocino sarà Hilarion. Con loro in scena il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma.

Con la sua storia d’amore, tradimento e redenzione, Giselle è il cavallo di battaglia delle grandi ballerine del passato e del presente. Simbolo della grazia innocente, Giselle ha un unico difetto: essere pazza per la danza. Si innamora del principe Albrecht che, pur di averla, si finge un altro. Per gelosia il cacciatore Hilarion, che ama Giselle non ricambiato, svela il tranello. La giovane ingenua a questo punto impazzisce e muore, con il rimpianto del ballo e dell’amore. Si unisce alle Villi, spettri di fidanzate morte prima delle nozze che, trascinate dalla passione per la danza, sono condannate a ballare ogni notte sino all’alba. I mortali che si imbattono in queste creature sono costretti a danzare con loro fino alla morte. E questo sarebbe il destino di Albrecht se l’amore non fosse più forte: Giselle lo perdona, lo sostiene e gli dà forza finché i primi raggi di sole non pongono fine all’incantesimo.

Mascate, Royal Opera House, giovedì 9 e venerdì 10 marzo alle 19.30 (ora locale, le 16.30 in Italia); sabato 11 alle 16.00 (ora locale, le 13.00 in Italia).

Sara Zuccari

 

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