Vi avevamo promesso nello scorso articolo una serie di consigli per un viaggio natalizio fuori Europa senza perdersi l’appuntamento tradizionale con Schiaccianoci, che non deve mai mancare nel calendario di un appassionato di balletto. Pronti allora con valige e biglietto aereo, per il biglietto del teatro i nostri consigli sono questi…
Negli Stati Uniti la scelta è vastissima, praticamente quasi tutte le maggiori compagnie portano in scena The Nutcracker, in pieno spirito natalizio e consapevoli di attirare un pubblico diverso dal solito che frequenta il balletto tutto l’anno. A New York poi la scelta è tra due massimi rappresentanti della danza: l’American Ballet Theatre e il New York City Ballet.
Due versioni queste una più mozzafiato dell’altra: il New York City Ballet è sinonimo di Balanchine, lo sappiamo, perciò sarebbe già un ottimo motivo per non perderselo; dell’abilità tecnica, l’eleganza, l’energia e la musicalità richieste da questo coreografo abbiamo già detto, ma se a questo affiancate un albero di Natale che passa da circa 3 metri a un’altezza nettamente superiore, o i fiocchi di neve creati per sembrare cristalli (puntualmente raccolti e riutilizzati alla fine di ogni replica), allora è proprio imperdibile.
La magia all’ABT parte già dal sito, invece: la sinossi del balletto e le date vengono presentate in forma di libro, con tanto di ricette natalizie dei ballerini e biografie di coreografo (Alexey Ratmansky) e compositore (Tchaikovskji ovviamente); la compagnia è una delle migliori al mondo, ed è come da tradizione affiancata dagli allievi dell’Accademia.
Balanchine anche a Miami per questo Natale. Il Miami City Ballet, di cui ci eravamo occupati per i cambiamenti dopo il turnover negli uffici, propone la coreografia di Balanchine, le cui coreografie ricordiamo appaiono quest’anno ridotte al numero di tre per scelta della nuova direzione, fino al 30 dicembre in tre diverse location della città, promettendo scenari da winter wonderland, parafrasando anche una canzoncina natalizia, e preparandosi per la tournée che lo vedrà protagonista in Canada nel 2015. E proprio la compagnia con cui l’avevamo abbinata, il Pennsylvania Ballet, propone la stessa versione del balletto natalizio, fino al 31 dicembre.
Cambiamo costa, da Miami passiamo a San Francisco, la città che ospita una compagnia la cui atleticità e virtuosismo tecnico sono famosi ovunque: qui in scena la versione di Helgi Tomasson, direttore che festeggia in questa stagione il 30mo anniversario, molto diversa da quella che portò per la prima volta lo Schiaccianoci in città nel 1944, ma che riscuote successo e che ha fatto di questo balletto un appuntamento annuale fisso. E magico, grazie alla proiezione in 3D sul “Dome” (cupola) del Westfield San Francisco Centre, nata insieme a degli artisti e tecnici informatici locali.
Chiudiamo con un’altra delle maggiori compagnie americane, il Joffrey Ballet di Chicago diretto da Ashley Wheater, che propone una messa in scena incantevole e magica, per la coreografia di Robert Joffrey e Gerald Arpino, basata già al debutto nel 1987 sulla versione di Petipa rivista da Alexandra Fedorova per il Ballet Russe di Monte Carlo, e poi riambientata in una cittadina americana.
Passiamo al Canada, dove il National Ballet of Canada presenta Lo Schiaccianoci per la coreografia di James Kudelka, che sottolinea l’humour e la freschezza della storia e che è ancora interessante a quasi 20 anni dal debutto.
Ultime tappe del nostro particolare tour natalizio, l’Australia e la Nuova Zelanda! L’Australian Ballet propone la bella versione di Peter Wright, interpretata da Benedicte Bemet nel ruolo di Clara, che ha ricevuto ottime critiche, come il resto della compagnia, che alla fine delle repliche incontra il pubblico per la formula del Q&A, il question & answer, domande e risposte per un dibattito-intervista creata dal pubblico stesso.
E il Royal New Zealand Ballet? Ne parliamo volentieri visto il suo italianissimo direttore, ma ne parliamo soprattutto in nome di una variatio: non c’è Lo Schiaccianoci infatti nel suo cartellone, ma un altro grande classico di Natale: dalla penna di Dickens, e dalla coreografia di Massimo Moricone (originariamente per il Northern Ballet) A Christmas Carol, un balletto colorato, vittoriano, che accompagna lo spettatore in un percorso verso lo spirito natalizio.
E voi, lettori che al balletto non rinunciate mai, e anche lettori che un balletto lo vedrete per la prima volta in questo periodo festivo, dopo questo percorso non sentite già tantissimo lo spirito natalizio?
ORARI&INFO:
The Nutcraker – versioni nell’articolo:
New York City Ballet, fino al 3 gennaio, David Koch Theater
American Ballet Theatre, fino al 21 dicembre, BAM Opera House – Brooklyn
Miami City Ballet, fino al 30 dicembre, Broward/Adrienne/Kravis Centre
Pennsylvania Ballet, fino al 31 dicembre, Academy of Music – Philadelphia
San Francisco Ballet, fino al 29 dicembre
Joffrey Ballet, fino al 28 dicembre, The Auditorium Theatre
National Ballet of Canada, fino al 3 gennaio, Four Season Centre – Toronto
Australian Ballet, fino al 17 dicembre, Sidney Opera House
Royal New Zealand Ballet, fino al 14 dicembre, tournée.
Greta Pieropan
Foto: NYCB, Jeff Busby