Presso l’Antica Corte di Giarola a Collecchio, la III edizione di “Intersezioni – Incroci di arti performative & NEXT GENERATION/PARMA” rassegna di danza contemporanea ideata dalla Compagnia Artemis Danza, diretta da Monica Casadei, che si svolgerà sino al 31 luglio a Parma e in alcuni comuni della sua provincia (Collecchio, Salsomaggiore, Medesano, Noceto, Fornovo), realizzata con il contributo diFondazione Cariparma e NEXT GENERATION/PARMA, con il sostegno del Comune di Parma e la collaborazione di comuni e realtà culturali del territorio.
La serata sarà composta da brevi coreografie di autoriaccompagnate da musica e percussioni live ambientate nelle suggestive location del Parco del Taro, all’ombra dei portici della Corte e fra le piante del frutteto antico. La serata avrà inizio alle 18.30 e sarà seguita da un aperitivo con gli autori.
Un lavoro sulla storia del nostro essere animali, sull’energia e l’intensità evocate dalla forza del branco, è “Night Wolves” del gruppo veneto Naturalis Labor, coreografia di Luciano Padovani, di e con Alice Carrino, Jessica D’Angelo, Giuseppe Morello, Roberta Piazza, Andrea Rizzo, una coproduzione di Visioni di Danza Festival 2021.
A seguire “M3” di Rodan Project di Parma, coreografia di Camilla Negri, una creazione ispirata al personaggio shakespeariano di Lady Macbeth, un’anima nera, un personaggio contraddittorio, che rimarrà imprigionato nella sua stessa trama. Un’abile stratega, senza limiti né scrupoli, che rimarrà per sempre allucinata dalla visione di mani macchiate d’orrore.
A concludere “Zatò e Ychì” di ASMED-Balletto di Sardegna, progetto, regia e ideazione costumi di Senio G.B. Dattena, coreografia e danza di Valeria Russo e Lucas Monteiro Delfino, una performance senza respiro ispirata a Zatoychi (Zatò), un invincibile spadaccino cieco della tradizione giapponese che, per i due coreografi, divide la sua anima in forma maschile e femminile, Zatò & Ychì, due samurai che si scontrano in combattimenti cruenti, sostenuti e incalzati da clangori metallici e dal ritmo profondo delle percussioni, indossando miriadi di campanelli metallici, sculture sonore in movimento che ricordano felici esperimenti teatrali della Bauhaus.
Redazione