Balletto classico preferito?
Giselle.
Balletto contemporaneo preferito?
Nelken di Pina Bausch.
Il Teatro del cuore?
L’Opéra de Paris.
Un romanzo da trasformare in un balletto?
Preferirei dire un’opera: Tosca.
Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto?
Amadeus.
Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito?
Il costume indossato da Rudolf Nureyev ne Le Spectre de la rose.
Quale colore associ alla danza?
Bianco.
Che odore ha la danza?
Caramello, Ambra, Vaniglia, Sandalo, Muschio.
La musica più bella scritta per il balletto?
Il lago dei cigni.
Il film di danza imperdibile?
White Night con Mikhail Baryshnikov.
Due miti della danza del passato, maschile e femminile?
Maurice Béjart e Pina Bausch.
Il tuo “passo di danza” preferito?
L’arabesque piqué.
Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico?
Paquita.
Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica?
George Balanchine.
Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Fai qualcosa perché il patrimonio della danza sta lentamente scomparendo.
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Disciplina, forza di volontà, sacralità.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Sono orgogliosa del mio percorso e delle mie lotte. Se dovesse finire domani, potrò sempre guardarmi allo specchio.
Michele Olivieri
Foto di Michel Varlet Caillou
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