La Sonata per Pianoforte n. 14 in Do diesis minore, più comunemente nota come Moonlight Sonata o Sonata al Chiaro di Luna, è una delle più famose composizioni pianistiche di Ludwig van Beethoven, completata nel 1801 e dedicata alla Contessa Giulietta Guicciardi. La composizione, la cui struttura non rispecchia quella tradizionale di una sonata, che solitamente consta di tre movimenti: un allegro un adagio e un altro allegro finale, si apre inusualmente con un adagio, e probabilmente è questo il motivo per cui Beethoven la denominò Quasi una Fantasia, per indicare il suo carattere libero e originale, tipico del periodo romantico.
È su queste celebri note di grande ispirazione che Roberto Altamura, danzatore e coreografo, fondatore e direttore artistico del Milano Contemporary Ballet, ha creato un frammento coreografico postato su Facebook, una sorta di inno alla danza in questo momento di grande sofferenza per l’arte coreutica: Non c’è un grande progetto dietro questo solo, lo sto creando per una delle danzatrici del nostro training, e forse egoisticamente lo faccio anche un po’ per me. Si tratta di un breve lavoro su Moonlight Sonata di Beethoven, in una versione con violino. Questa composizione ha la capacità di esprimere ogni volta che l’ascolto un sentimento diverso, dalla sofferenza alla malinconia, una sensazione di assenza, di mancanza, ma anche di forza di armonia e romanticismo. Credo faccia scaturire in me, in maniera particolare la sensazione di un ricordo, qualcosa che vorrei riuscire a rivivere, che vorrei toccare ma che mi sfugge tra le dita.
In questo momento più che mai in cui le parole viaggiano quotidianamente alla velocità della luce, e la situazione ormai è drammatica, l’unica cosa che sento di fare è comunicare nel modo migliore che conosco, quello che mi fa sentire al sicuro, protetto – continua Altamura ─ Succede che nelle mie pause tra una classe online e l’altra, l’unico modo per esorcizzare il silenzio delle mura della mia scuola (vuota), e non intristirmi ulteriormente, è cercare di tirare fuori qualcosa che per qualche minuto mi faccia sentire in una bolla, godere del piacere della malinconia e della forza della musica. Questo mi permette di isolarmi per qualche minuto prima di tornare alla realtà.
In una precedente intervista aveva dichiarato: È un periodo sicuramente complicato un po’ per tutti, diciamo che il panorama artistico e culturale italiano è in grande sofferenza. La Danza non è che godesse di ottima salute prima della pandemia, il COVID-19 ha reso questo comparto ancora più fragile o meglio ha posto questa fragilità sotto gli occhi di tutti. Ora come ora è difficile pensare quale prospettiva augurarci, possiamo probabilmente solo cercare di ricostruire con pazienza e ripartire per quanto possibile dalle situazioni che tutti noi abbiamo lasciato in sospeso.
Un messaggio quanto mai attuale in questo periodo di grande incertezza e precarietà per tutto il mondo coreutico.
Lorena Coppola
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