“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive.
Quando si parla di Scampia, spesso si pensa solo ad un tessuto urbano problematico, quasi impenetrabile, ma vi sono iniziative in grado di dimostrare che in realtà esiste una grande apertura alla cultura e all’arte. Il Progetto “Scampia Danza” di cui Bruna Ferace è ideatrice e direttrice artistica è certamente uno di questi.
Come nasce l’idea del progetto “Scampia Danza”?
Il progetto nasce per esigenza di vivere una realtà “diversa” da quella che normalmente vivo.
Quali sono gli obiettivi che si prefigge?
Ho scelto di poter vivere questa esperienza coi bimbi di Scampia per far emergere ciò che di buono, e sicuramente c’è, è sopito in loro, perché vivono in un contesto familiare e sociale che ha delle evidenti problematiche. Il mio intento è dare loro una opportunità lavorativa, dopo un percorso formativo, nel mondo della danza.
Può definirsi un progetto pionieristico?
Sì, decisamente.
Di sicuro è un progetto che potremmo definire “esclusivo”?
No, nel mio ambito professionale ci sono altri colleghi che hanno avuto o hanno la mia stessa idea.
Qual è stata la risposta immediata sul territorio?
Direi abbastanza positiva. I bimbi frequentano con piacere anche divertendoci.
Le principali difficoltà incontrate sinora?
Eh beh, tante… L’utilizzo della lingua italiana sostituito dal nostro dialetto, atteggiamenti volti all’intimidazione di soggetti più grandi verso i più piccoli o verso le femminucce… Il rispetto verso gli adulti, quindi anche verso di me come insegnante… Tutte cose che piano piano stanno imparando, perché la danza è anche questo, disciplina-ordine-precisione, ma devo dire che, avvicinati con dolcezza, come cerco di pormi, rispondono affettuosamente con abbracci e baci e da ciò mi rendo conto che possiamo superare tutto.
La danza può essere un obiettivo di rivalutazione e valorizzazione sociale?
Si, sicuramente.
E può essere un’alternativa?
Alla loro vita attuale, certamente.
Può riportarci delle testimonianze dirette dei ragazzi?
Domanda: Vi piace danzare? Risposta : Siiiiiiiiiiii
Andrea: Vieni sempre maestra!
Sharon: Io voglio ballare sempre.
Shadé: A me piace un sacco la danza.
Enzo: Pure a me!
E… potremmo andare avanti con tutti.
Li vedo felici! Di certo quell’ora che viviamo insieme, sono impegnati a “costruire” quel che può essere il loro futuro, poi… Chi vivrà vedrà!!!
Lorena Coppola
www.giornaledelladanza.com