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Tag Archives: Bologna

“Gender Bender Festival”: il primo festival dedicato alle identità di genere

Si svolgerà a Bologna, dal 25 ottobre al 2 novembre 2014 la XII edizione del “Gender Bender Festival”, il festival ideato e diretto da Daniele Del Pozzo dedicato alle rappresentazioni del corpo e delle identità di genere e orientamento sessuale nella cultura e nelle arti contemporanee. 73 gli appuntamenti in 9 giorni, con 33 repliche di 15 spettacoli, 27 film e documentari, 4 party, 1 progetto europeo, 3 concerti,  5 incontri con gli autori, laboratori e attività per bambini, adolescenti e persone anziane. Per la sezione danza, gli appuntamenti, sono: COMPLEXE DES GENRES di Virginie Brunelle | 25 – 26 ottobre 2014, Teatri di Vita Uomini/Donne. Tre coppie in continuo confronto che, sopraffatti dalla paura, si scontrano uno contro l’altro. Una riflessione poetica sulla psiche umana, lo spettacolo della giovane coreografa canadese parla della ricerca di identità attraverso le relazioni, la loro forza e la loro necessità. Un pezzo di coreografia che usa immagini inedite e un linguaggio originale e che ruota attorno alla ricerca ossessiva della perfezione e la paura continua dell’errore. Virginie Brunelle è una giovane, ma già affermata coreografa canadese, autrice di coreografie dal forte temperamento emotivo. I suoi lavori hanno ottenuto numerosi riconoscimenti e premi in campo ...

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Geografie Immateriali al Festival di Danza Urbana di Bologna 2014

Giunge alla sua XVIII edizione il Festival di Danza Urbana, appuntamento storico sostenuto dal Comune di Bologna, in partnership con Fondo Ambiente Italiano Delegazione di Bologna (FAI), Masdanza, Studio RP e in collaborazione con Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMbo), Museo del Patrimonio Industriale, Biblioteca Salaborsa, Mousikè, Camera a Sud, Festival Città Cento Scale e Arti per la rinascita e la trasformazione urbana (Artu). Il Festival quest’anno è dedicato all’analisi delle cosiddette geografie immateriali, ossia quelle relazioni che si instaurano tra territorio e persona, tra geografia tangibile e immateriale, analisi realizzata attraverso l’esplorazione della città di Bologna per mezzo di performance eseguite da nove compagnie di danza provenienti da vari Paesi del mondo come Italia, Spagna, Israele e Corea del sud. Protagonisti del Festival sono quindi la città, la danza, i danzatori, ma anche i cittadini che insieme contribuiranno a dare una nuova interpretazione del paesaggio urbano. Inaugurato il 5 settembre scorso con l’analisi del rapporto tra identità e paesaggio da parte del geografo Franco Farinelli, Professore di Geografia all’Università di Bologna, della paesaggista e ricercatrice in Architettura del paesaggio all’Università di Roma Tre, Annalisa Metta e attraverso le performance del visual artist Alessandro Carboni e dell’attore Leonardo Delogu, il ...

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“Passo” … in danza al Teatro Arena del Sole

Ruotando intorno al rapporto tra realtà e finzione e alla relazione tra individuo e collettività, Passo evoca con grande ironia la realtà per frammenti, esplicitando il gioco della rappresentazione teatrale e interrogandosi sulla natura stessa della forma spettacolo. Alle dinamiche di movimento danzate fonde elementi teatrali e pennellate di gesti consueti, nella costruzione di una drammaturgia che passa attraverso le azioni e la presenza dei corpi. Passo vede in scena Ambra Senatore, uno dei nomi più interessanti della nuova generazione di coreografi, autrice di assoli che muovono dall’osservazione semplice di eventi che diventano partiture di azioni, e quattro danzatori coinvolti in altre realtà di ricerca italiane (Teatro Sotterraneo, Compagnia Abbondanza/Bertoni, Aldes). Interpreti dalle personalità artistiche ben definite e non meri esecutori dei quali la partitura scenica sa valorizzarne differenze e specificità, tanto nelle peculiarità estetiche quanto nella molteplicità delle qualità di movimento. Lo spettacolo è molto brillante, piacevolmente leggero, sottilmente ironico, e indaga i labili confini tra il dentro e il fuori scena, tra l’imprevisto e l’improvvisazione. Coreografa e performer attiva tra Italia e Francia, Ambra Senatore ha lavorato, tra gli altri, con Giorgio Rossi, Jean Claude Gallotta, Georges Lavaudant, Marco Baliani, Roberto Castello. È tra i coreografi associati di Aldes. Passo ha vinto ...

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“La Pasion de Carmen”: il flamenco puro in scena al Teatro Duse di Bologna

Diretto da Carmen Cantero e Ricardo Lopez, il Ballet Flamenco Espanol sbarca a Bologna, pronto a portare in scena La Pasion de Carmen, balletto ispirato alla novella di Prosper Merimée. L’allestimento proposto dall’ensemble spagnola è l’intensa e appassionata narrazione di Mérimé in chiave flamenca con le straordinarie musiche di Bizet. L’incontenibile forza dei sentimenti, la fatalità del destino e lo sfondo pittoresco dell’Andalusia fanno di Carmen uno dei capolavori che ha ispirato innumerevoli versioni teatrali. In scena ritroviamo i momenti chiave dell’opera come l’Habanera ,la Tabacalera, la Seguirilla e la Taverna. Nella prima parte, attraverso assoli, passi a due e coreografie di gruppo, Carmen la giovane sigaraia di Siviglia, bellissima e piena di vitalità si divide tra l’amore per il soldato Don Jose e il torero Escamillo. L’amore e l’odio, la rabbia e la passione, la gelosia e la libertà si intrecciano in questa avvincente storia. Carmen, arrestata per una lite, viene aiutata nella fuga da Don José. I due si rifugiano tra i monti, dove Escamillo raggiungerà Carmen per corteggiarla. Don José, accecato dalla gelosia, ucciderà la bella sigaraia, compiendo così il tragico destino che le era stato predetto. La seconda parte dello spettacolo, porta in scena diversi stili ...

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La “Corruption” della Oniin Dance Company sul palco del Teatro delle Celebrazioni

Corruzione, tema più che mai contemporaneo. In tv, sui giornali, nella vita di ogni giorno riecheggia incessante l’eco della degradazione morale e spirituale dei costumi della nostra società. Corruption, pièce della Oniin Dance Company, nasce come denuncia al momento socio-culturale che il paese sta subendo, immoralità, conformismo indotto, massificazione di pensiero, repressione della difformità e promozione di canoni e stereotipi universali. I coreografi analizzano questo processo conducendo lo spettatore in un viaggio cronologico che parte dalle origini, raccontando un individuo ancorato al microcosmo dell’utero materno. Eden perfetto dove tutto ha funzione e senso di esistere, fino ad arrivare alla voglia di svelare l’inesplorato in cui comincerà a tessere le connessioni con l’esterno. Quando nasciamo, infatti, la vita ci omaggia con il candore della purezza presto però l’uomo imbratta questa bianca tela con colori disordinati e multicromatici…snatura la sua essenza in maniera distruttiva per saziare una società sempre più ingorda di interessi, dando vita ad un affresco caotico in cui spesso il candore originale fatica a riemergere. Un viaggio che scandaglia la corruzione in tutte le sue forme e manifestazioni, che ci invita a non cadere nell’assuefazione di pensiero, comportamenti e idee, elogiando le personalità che nella storia si sono distinte diventando esempi.  Per fare ciò i coreografi si servono di 7 corpi dinamici armoniosamente intersecati in un suggestivo scenario ...

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Da Off-Broadway a Bologna: i “Trocks” tornano in Italia!

Sono bravi e irriverenti, preparati ed esilaranti: sono i danzatori della Compagnia di balletto Trockadero di Montecarlo, gruppo di appassionati di danza che dal 1974 si diletta a mettere in scena in modo scherzoso la danza tradizionale. Sono prontissimi e ad infiammare la platea dell’Auditorium Manzoni di Bologna con le loro bellissime pièce. Attraverso gioiose parodie en travesti delle opere più celebri della storia operistica, Les Ballets Trockadero hanno accumulato la loro fama, passando da spettacoli quasi clandestini allestiti nei piccoli teatri Off-Broadway di New York alle prime pagine dei più importanti quotidiani internazionali. Da quel momento, tour in giro per il mondo, esilaranti esibizioni in programmi televisivi a tarda sera e lezioni quotidiane con grandi maestri di danza per abituare anche il corpo maschile a stare sulle punte diventano la routine quotidiana di questo gruppo di ballerini. In più di trent’anni di carriera, i Trocks si sono esibiti in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo, ottenendo premi prestigiosi anche da parte del mondo della danza accademica come il Critic’s Circe National Dance Awards nel 2007, il Theatrical Managers Awards nel 2006 e il Premio Positano per l’eccellenza nella danza. L’esperienza e il prestigio acquisiti ...

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L’arte di Marco D’Agostin a Bologna per Danza Urbana

Sarà il genio creativo di Marco D’Agostin con lo spettacolo Per non svegliare i draghi addormentati ad animare la sera del 10 settembre presso il DOM di Bologna in occasione del festival Danza Urbana. Il progetto, vincitore  del Premio Prospettiva Danza 2012, racconta due storie accomunate dal solo desiderio di evolversi velocemente. Nato come riflessione sulla perdita di potere e sulla necessità di interrogare continuamente la relazione tra sé e il mondo, Per non svegliare i draghi addormentati indaga la possibilità di ricostruire la propria immagine e il proprio stare a partire da un punto che risiede dietro e lontano da noi, e verso un punto che non scorgiamo ancora, del quale abbiamo forse paura. Il suo andamento è simile a quello della memoria: qualcosa arriva da lontano, si accende e poi d’improvviso si spegne, a volte un’amnesia interrompe il racconto, altre il ricordo è tanto forte da accecare il paesaggio. Sulle teste di principi e cavalieri, animali e regine, resta sospeso l’augurio che Eliot faceva ai naviganti: non fate un buon viaggio, ma viaggiate lontano. Marco D’Agostin ha approfondito le tematiche legate alla pratica e alla ricerca coreografica con Rosemary Butcher, Tabea Martin, Peggy Olieslaegers, Gitta Wigro, Guy Cools, ...

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Tutto pronto a Bologna per il “Festival Danza Urbana”

Ancora pochissimi giorni di attesa per la diciassettesima edizione del Festival Danza Urbana: il sottotitolo/guida di quest’anno è Arcipelaghi e, come ogni appuntamento, la manifestazione mira alla formazione di giovani e giovanissimi che nella danza possono toccare con mano la possibilità di un futuro performativo. L’apertura del Festival (mercoledì 4 settembre, MAMbo, ore 16.30) traccia il nuovo cammino con l’incontro di riflessione teorica Arcipelagus Affect, ideato da Piersandra Di Matteo. L’architetto e antropologo Franco La Cecla, il docente di storia della danza Stefano Tommasini e la giovane geofilosofa Laura Manetti ragioneranno su l’abitare urbano, la relazione tra corpo e architettura, la nozione di occupazione e quella di riconoscimento comunitario collocato nella costruzione culturale dell’altro.  Un’apertura inconsueta per il Festival che ne indica la precisa volontà di interrogarsi come il corpo e l’appartenenza a una comunità si posizionano nei confronti del tessuto urbano oggi a distanza di diciassette anni dall’inizio dell’esplorazione tra danza e città. Giovedì 5 settembre è la volta degli spettacoli. L’apertura è affidata allo spettacolo *plek, di CollettivO CineticO. Venerdì 6 settembre l’artista visivo e performer Alessandro Carboni presenta, invece, il suo progetto performativo di “mapping”. Sempre sul fronte spettacolare, sabato 7 settembre Fabrizio Favale si esibisce in Isolario, l’ultima produzione della Compagnia Le Supplici.  Martedì 10 settembre ci sarà MASDANZA Platform, progetto in collaborazione con il concorso ...

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Drugs kept me alive: la creazione di Jan Fabre in scena all’Arena del Sole

La pièce diretta da Jan Fabre ed interpretata dal danzatore statunitense Antony Rizzi, andrà in scena il 5 e il 6 marzo, alle ore 21:00, nella sala Grande dell’Arena del Sole di Bologna. Presentato in collaborazione con Aterdanza, su musiche di Dimitri Brusselmans, regia di Jan Fabre, drammaturgia di Miet Martens  e costumi di Andrea Kränzlin, Drugs Kept Me Alive è uno spettacolo realizzato in coproduzione con Maribor 2012 (European Capital of Culture – Slovenia). Fabre, considerato una delle figure artistiche europee più innovative nel panorama contemporaneo, è un coreografo, regista teatrale, artista visivo e scenografo costantemente teso verso una ricerca artistica che oltrepassi le barriere espressive; per questa pièce sceglie di affidare la performance ad Antony Rizzi, coreografo, dj radiofonico, regista, modello, attore e danzatore che ha lavorato in diversi spettacoli dello stesso Fabre e in opere di altri coreografi di grande levatura come William Forsythe. È il monologo di un sopravvissuto, una creazione in lingua inglese con sovratitoli in italiano in cui il danzatore Antony Rizzi interpreterà il ruolo di un personaggio ossessionato dalla necessità di giocare d’azzardo con la morte: più essa si avvicina, maggiore è il suo desiderio di intossicarsi. Tra pillole, miscele e bustine, la ...

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Foudres: Dave St-Pierre, “l’enfant terrible della danza”, presenta in prima nazionale la sua creazione

Il nuovo spettacolo del coreografo canadese Dave St-Pierre andrà in scena dal 12 al 13 Febbraio al teatro Teatri di Vita di Bologna. Foudres, che tradotto letteralmente significa fulmini, è una performance che vedrà in scena tutti i danzatori della compagnia al massimo della loro presenza scenica. Creato sulle musiche di Stéphane Boucher eTomas Furey, Foudres è stato realizzato in collaborazione con  Karina Champoux, Marie-Ève Carrière, Marie-Ève Quilicot, Joannie Douville, Sarah Lefebvre, Nadine Gerspacher, Natacha Filiatrault, Susan Paulson, Aude Rioland, Francis La Haye, Anne Thériault, Alanna Kraaijeveld, Éric Robidoux, Simon Fournier, Christian Garmatter, Frédéric Tavernini, Luc Bouchard-Boissonneault, Alexis Lefebvre, Marc-André Goulet, Milan Panet-Gigon, Michael Watts, Renaud Lacelle-Bourdon, Julien Lemire, Vincent Morelle e Philippe Boutin. Corpi nudi di una coppia che cerca di farsi spazio tra il dolore e cupidi distruttivi, sensualità selvaggia, passione, gusto per la provocazione, lacrime e sudore saranno gli ingredienti per emozionare il pubblico; lo spettacolo di Dave St-Pierre è una temeraria raffigurazione della società odierna che, con i suoi tabù ed i suoi desideri, accompagnerà lo spettatore in un viaggio nelle relazioni e nei corpi: “La cosa peggiore di questo incontro inevitabile tra due esseri è di vivere la violenza di un colpo di fulmine e ...

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