Quali sono le differenze tra la generazione del ’49 e quella dell’80? Cosa raccontano due corpi essendo, allo stesso tempo, l’uno l’idea del futuro e l’altro quella del passato? In Parkin’son gli interpreti sono un terapista di 62 anni, senza una formazione in danza e un coreografo di 31 anni: due generazioni a confronto, un padre e suo figlio per raccontarsi attraverso il corpo. Padre e figlio D’Anna, come se uscissero da una delle storie di “Vite di uomini non illustri” di Giuseppe Pontiggia, esplorano la loro relazione sul palco: una collezione di eventi personali, drammatici e non, che trovano la propria testimonianza sulle linee della pelle e sulle forme di due corpi legati dal sangue e dalla propria storia. Il progetto nasce dal desiderio di usare “il limite” come fonte di possibilità e di raccontare le due storie con la scansione cronologica delle vite illustri, puntando all’esaltazione di momenti e fatti che, a un occhio esterno, potrebbero non sembrare degni di nota ma che rendono l’esistenza memorabile. Lo spettacolo avrà luogo all’interno della rassegna Equilibrio – Festival della nuova danza, in scena a Roma dal 6 al 27 Febbraio prossimi. Realizzato dalla Fondazione Musica per Roma con il ...
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