Il movimento è essenziale per la sopravvivenza delle specie. Il nostro cervello quindi è altamente stimolato dal gesto, dal linguaggio del corpo e dalle espressioni facciali. Diverse forme del corpo innescano nella nostra mente emozioni diverse. Un team di neuroscienziati di Londra ha scoperto, infatti, che guardare le forme morbide e armoniose di una ballerina genera sensazioni positive. La neuroestetica, area di ricerca che analizza l’estetica della produzione e fruizione di opere d’arte in chiave neuroscientifica, ha scoperto inoltre che il nostro cervello è predisposto geneticamente all’empatia, abilità sociale e strumento di comunicazione interpersonale basati sulla capacità di mettersi nei panni dell’altro, di condividerne gli stati d’animo. Ballando con i compagni o anche solo assistendo a uno spettacolo di danza dunque percepiamo e viviamo le emozioni degli altri, attivando una serie di stimoli neurali positivi. In occasione della recentissima Giornata Internazionale della Danza promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO, vogliamo dunque ricordare le ragioni che rendono questa forma d’arte unica e preziosa. In realtà, il motivo è uno solo: la danza è amore. La danza è amore per: – la bellezza – il movimento – il proprio corpo – il proprio cervello – le proprie emozioni – la salute del corpo ...
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La danza è simmetria e geometria del movimento nello spazio
Ogni ballerino è consapevole dell’importanza della geometria nella danza. La tecnica in fondo non è altro che geometria del movimento nello spazio. Un danzatore, dunque, non si esaurisce in un bel collo del piede o in un en dehors perfetto, è il suo intero corpo a disegnare e definire lo spazio creando linee armoniose. Si può quindi parlare di architettura della danza generata da forme armoniche già presenti in natura e introdotte in quest’arte. La danza moderna ricorre spesso a concetti geometrici, ne sono evidenza le forme astratte di Merce Cunningham e le famose e intense sequenze a spirale di Martha Graham. Tuttavia è la rigida simmetria del balletto a rendere perfino più evidente la connessione tra danza e geometria. Nel secondo atto del Lago dei cigni, per esempio, il corpo di ballo forma un triangolo perfetto puntato verso il pubblico come una lancia, rappresentazione danzata del potere dello stormo. Successivamente, i cigni formano cerchi intorno a Sigfrido, incarnando l’unità della loro fratellanza. Un altro esempio è il II atto di Giselle, in cui le Villi creano quattro linee parallele di arabesque, espressione della forza della natura, poi si separano ai lati del palco per lasciare spazio a Myrtha, l’implacabile ...
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