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Tag Archives: Rudolf Nureyev

ESCLUSIVA: La nobile arte dell’insegnamento, intervista ad Anna Maria Prina – II parte

Continua l’intervista ad Anna Maria Prina, un’esclusiva di Giornaledelladanza.com divisa in due parti: la prima pubblicata lunedì 19 settembre, e la seconda qui di seguito. Durante la tua carriera hai conosciuto tutti i più grandi interpreti della danza; giusto citare Rudolf Nureyev, Paolo Bortoluzzi e Margot Fonteyn… Chi ti ha colpito in modo particolare e perché? Ho spiegato in una risposta precedente il perché della mia predilezione per Rudolf Nureyev. Paolo Bortoluzzi è stato uno straordinario ballerino e artista, poco riconosciuto in Italia, e una persona adorabile con cui era bello anche scherzare. Margot Fonteyn era danzatrice di grande classe e persona garbata (disciplinata alla lezione e sempre pronta ad aiutare); il suo stile nella vita e nella danza mi ha colpito molto e ho fatto tesoro del suo pregevole esempio. Altro straordinario artista era Erick Bruhn, per me il Principe in assoluto con la sua muscolatura per l’epoca incredibilmente allungata. Oltre ai grandi danzatori russi più sopra citati posso ricordare – fra i tanti e senza far torto ad altri – Olga Amati splendida ballerina con gambe meravigliose e amata da Balanchine; Svetlana Beriosova lirica e forte allo stesso tempo con il suo viso triste da statuina di Sèvres; ...

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“Romeo e Giulietta”: un omaggio a William Shakespeare nella splendida cornice di uno dei teatri più suggestivi d’Italia

“Romeo e Giulietta”: un omaggio a William Shakespeare nella splendida cornice di uno dei teatri più suggestivi d’Italia

Sabato 10 settembre 2016, la compagnia di danza Balletto di Benevento, diretta da Carmen Castiello, in occasione dei 400 anni dalla scomparsa di William Shakespeare, propone una delle più note tragedie del celebre drammaturgo: Romeo e Giulietta, che sarà rappresentata sul palco del Teatro Romano di Benevento, uno dei teatri più antichi del territorio. Nel suggestivo scenario dell’antico anfiteatro il balletto, in due atti, sarà messo in scena con accompagnamento dal vivo dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, che ha firmato il nuovo allestimento. La direzione della compagine orchestrale è affidata al Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, giovane direttore d’orchestra reduce dal Festival Pucciniano, durante il quale ha riscosso numerosi successi con la sua Turandot, mentre le coreografie sono a cura di Carmen Castiello e Romina Bordi, in una rivisitazione in chiave personale dei capolavori di John Cranko, Kenneth McMillan e Rudolf Nureyev, con un supervisore d’eccezione: Ugo Ranieri. Interpreti del balletto saranno Amilcar Moret Gonzalez, nel ruolo di Romeo, Nicolò Noto, nel ruolo di Mercuzio, Bruno Aversa, nel ruolo di Benvolio, e Odette Marucci in quello di Giulietta. La giovane ballerina si è diplomata presso la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo e vanta già un interessante curriculum. Ha danzato in ...

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Buon compleanno, Carla Fracci! [ESCLUSIVA GIORNALE DELLA DANZA]

“A 21 anni feci il celebre Pas de quatre con la Chauviré, la Schanne, la meravigliosa Markova: quest’ultima aveva 47 anni e mi sembrava matura. Mi chiesero: Fracci, vorrebbe anche lei danzare fino a questa età? Io, senza alcun dubbio, risposi: Beh, ma queste sono le eccezioni…E invece, poi…eccomi qua!” La voce delicata, pacata, come sempre. Parole misurate, ma estremamente efficaci, dirette, ricche di ricordi che segnano. Proprio come lei. Carla Fracci, la signora della danza, italiana e internazionale, che il 20 agosto compie 80 anni. Una vita dedicata a questa sublime disciplina che mai, mai riuscirà a lasciare. E che continua a tenere estremamente viva. Il segreto? Probabilmente non lo conosceremo mai: tanti, infatti, sono gli ingredienti di cui si è nutrita la signora della danza. La costanza, il duro lavoro e la passione, prima di tutti. E il desiderio di osare, di portare la danza al di là dei teatri storici, il desiderio di condivisione. E la voglia di non fermarsi mai. Non solo la signora della danza, ma l’instancabile signora della danza. A qualche settimana dal suo compleanno, ha infatti ballato alla Versiliana, nelle vesti della Regina Thalassa in Shéhérazade e le mille e una notte con ...

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L’arte in danza vista da Laura Caccialanza

Laura Caccialanza si diploma presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala nel 1984 e nello stesso anno entra a far parte della Compagnia scaligera. Partecipa a tutte le produzioni classiche e moderne, tra le quali quali: Schiaccianoci (Nureyev), Don Chisciotte (Nureyev), Bella Addormentata (Nureyev), Lago dei Cigni (Nureyev), Giselle (Bart, Ruanne), Bayadere (Makarova), La Silfide (Flindt), Rubies da Jewels (Balanchine), Sogno di una notte di mezza estate (Balanchine), Romeo e Giulietta (McMillan) ecc. Grazie ai notevoli successi ottenuti in Italia e a livello internazionale, nel 1990 la Direzione del Teatro alla Scala la nomina “Solista”. Lavora con i più grandi coreografi classici da Nureyev a Flindt, dalla Makarova a Grigorovic, da Balanchine a Taylor, da Ailey a Petit, da Van Hoecke a Schulze. Viene scelta personalmente da Rudolf Nureyev per interpretare il Passo a due di “Napoli” e il passo a due di “Infiorata a Genzano” nelle serate di gala “Nureyev and Friends. Nel corso della stagione 2010/2011 viene chiamata dalla Direzione per ricoprire il ruolo di “professeur” della compagnia scaligera e nella primavera del 2011 è assistente alla coreografia del balletto “L’altro Casanova” di Gianluca Schiavoni, in prima assoluta alla Scala. Nel Luglio 2011 conclude la sua ...

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Alle Terme di Caracalla una soirée tutta per Nureyev

Alle Terme di Caracalla una soirée tutta per Nureyev

  La stagione estiva dei Balletti del Teatro dell’Opera di Roma si apre con Serata Nureyev, un evento interamente dedicato al genio creativo del compianto ballerino e coreografo di origine russa. La venue è tra le più suggestive della Capitale, le Terme di Caracalla, presso cui la soirée ha luogo il 22, 24 e 26 giugno alle ore 21. Il programma della Serata prevede la messinscena degli estratti di tre opere appartenenti al repertorio ballettistico di grandissima fama, vale a dire Raymonda, Il Lago dei Cigni e La Bayadère. Nel primo caso è il III atto ad animare la scena, in cui alle note di Aleksandr Glazunov si intrecciano i virtuosismi della partitura coreografica di Nureyev, ripresa da Patricia Ruanne e Frédéric Jahn. Raymonda è il primo grande balletto che Nureyev inscenò in Europa a seguito del suo viaggio negli Stati Uniti nel 1961, precisamente nel 1964 al Festival di Spoleto insieme al Royal Ballet londinese. Tre diverse versioni furono poi create dal coreografo di Irkutsk prima della definitiva, creata per la stagione 1983-84 del Balletto dell’Opéra di Parigi, di cui divenne direttore artistico. La seconda opera, pietra miliare della produzione ballettistica del duo Marius Petipa/Lev Ivanov, viene celebrata per ...

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Intervista a Raffaele Lauro in vista della pubblicazione del suo nuovo libro “Dance The Love.Una stella a Vico Equense” [ESCLUSIVA]

Raffaele Lauro (Sorrento, 1944), illustre accademico, è molto attivo anche nel campo della politica. Ha ricoperto infatti importanti incarichi istituzionali di Prefetto della Repubblica, di Capo di Gabinetto di diversi Ministeri, di commissario straordinario del Governo per la lotta al racket e all’usura e di senatore della XVI Legislatura (2008-2013). Come scrittore, si contraddistingue per acume critico e prolificità. È giunto ormai alla quattordicesima opera narrativa, dopo aver esordito, nel 1987, con Roma a due piazze, edito da CEI (Premio Chianciano di Narrativa 1987 Opera Prima). Da quel momento la sua penna molto importante non si è più fermata, portando alla luce una cascata di pubblicazioni, compresi i tre romanzi de La Trilogia Sorrentina. Concepita come un triplice omaggio alle sue terre natali, dopo i romanzi Sorrento The Romance. Il conflitto, nel XVI secolo, tra Cristianesimo e Islam e Caruso The Song. Lucio Dalla e Sorrento, entrambi editi dalla GoldenGate Edizioni rispettivamente nel 2013 e nel 2015,  Dance The Love. Una stella a Vico Equense, in uscita nell’estate del 2016 sempre con la GoldenGate Edizioni, ne costituisce un’ottima conclusione. Nell’intervista che noi del www.giornaledelladanza.com gli abbiamo voluto rivolgere, in anteprima di pubblicazione, Raffaele Lauro ci parla del suo romanzo dedicato ...

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Aria di Spagna alla Scala col “Don Chisciotte” di Nureyev

  Per il terzo Balletto della stagione 2015/2016 il Teatro alla Scala di Milano s’inebria di un’aria spagnoleggiante col ritorno in palcoscenico del Don Chisciotte, su musiche di Ludwig Minkus, orchestrazione e adattamento di John Lanchbery. La programmazione intercorre tra il 6 marzo e il 1° aprile, prevedendo messinscene solo serali (ore 20) tranne per la prima in pomeridiana alle ore 15. La coreografia è quella di Rudolf Nureyev, supervisionata da Laurent Hilaire e plasmata appositamente per il Corpo di Ballo del Teatro e gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia scaligera, accompagnati dai due artisti ospiti Alina Somova (Principal Dancer al Mariinsky Ballet di San Pietroburgo) e Leonid Sarafanov (Principal Dancer al Teatro Michajlovskij di San Pietroburgo), entrambi in scena nelle date del 6, 8 e 10 marzo. In repertorio alla Scala dal 1980, il Don Chisciotte lascia il segno per la sprizzante energia e il coinvolgente divertimento, intriso di fascino iberico, danze gitane, matadores e le simpatiche avventure dell’omonimo protagonista e il fido scudiero Sancho Panza. Una cornice popolare intorno alla più tradizionale storia d’amore osteggiata, quella tra la giovane Kitri e il barbiere Basilio. Alla direzione dell’Orchestra del Teatro il M° David Coleman, di formazione salisburghese sia ...

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“Grandi coreografi”: Eleonora Abbagnato porta in scena la tradizione e l’innovazione della danza

Tradizione della danza, sì, ma con lo sguardo rivolto al futuro, alle novità per dare nuovi stimoli ai danzatori del Teatro dell’Opera ma anche a chi sarà in sala: Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di ballo dell’ente lirico capitolino, riassume così Grandi coreografi, soirée in scena al Teatro Costanzi di Roma dal 26 febbraio al 2 marzo 2016. Il programma si compone di quattro titoli: Serenade di George Balanchine, Closer di Benjamin Millepied, The Vertiginous Thrill of Exactitude di William Forsythe, Raymonda III Atto di Rudolf Nureyev. Il programma della serata, omaggio ai mostri sacri Balanchine e Nureyev, ai rivoluzionari del Balletto Forsythe e Millepied – scrive una nuova pagina del repertorio del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma e si avvale dell’esperienza di importanti maestri ripetitori: Ben Huys per il repertorio di G. Balanchine, Sébastien Marcovici per quello di B. Millepied, Amy Raymond e Stefanie Arndt per quello di W. Forsythe, Patricia Ruanne e Frédéric Jahn per quello di R. Nureyev. Serenade (1934) – balletto romantico con musiche di Čajkovskij – è la prima creazione americana di G. Balanchine (1904-1983). Ancora oggi Serenade è il balletto più rappresentato in tutto il mondo. Affascina per la serie di ...

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Il 6 gennaio del 1993 moriva Rudolf Nureyev

Rudolf Nureyev, non è stato soltanto il più grande ballerino del novecento, ma anche l’artefice di una profonda trasformazione della danza classica, ma, fuori scena, l’icona di un modo di vivere ribelle, libero e anticonformista. Ha segnato profondamente il costume a metà del 900 mentre il mondo occidentale usciva dai pregiudizi e dall’ipocrisia del dopoguerra. Sicché oggi chiunque calchi un palcoscenico non può dimenticare il segno da lui lasciato, con il quale deve inevitabilmente confrontarsi. La Morte di Rudolf Nureyev, il 6 gennaio del 1993, ha creato nel mondo della danza un vuoto immenso, che difficilmente sarà colmato. E’ stato spesso definito un “genio della danza” e anche “l’erede naturale di Nijinsky”, il grande danzatore russo degli inizi del XX secolo e innovatore della coreografia. Nureyev, in effetti, esaltò la figura del ballerino maschio, così come aveva fatto Nijinsky mezzo secolo prima. Nel balletto classico, l’uomo aveva un rilievo secondario, rispetto alla ballerina; la sua funzione era semplicemente quella di esaltare la bravura della donna, facendola volare più in alto possibile. Nureyev non accettò questa differenza tra i ruoli, con lui la danza e la tecnica maschile acquistarono una nuova e diversa fisionomia, un’importanza pari, se non superiore, a quella della ...

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