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“Otello”, rilettura coreografica di Fabrizio Monteverde, in scena a Roma

Nuovo debutto, nella capitale, al Teatro Quirino per il Balletto di Roma (il 30 aprile, con repliche sino al 5 maggio) protagonista dell’Otello di Shakespeare nella rilettura coreografica di Fabrizio Monteverde. Nell’immaginario comune la figura di Otello è indissolubilmente legata alla gelosia, sentimento che può trasformarsi ed esplodere in tragedia. Nell’opera di Shakespeare e nella coreografia di Fabrizio Monteverde è il personaggio di Iago ad insinuare il dubbio fatale del tradimento di Desdemona nei confronti del Moro, ad architettare la trama che condurrà, quest’ultimo, al folle atto finale. Il coreografo romano scava nella psicologia dei personaggi shakespeariani. È la gelosia, dunque, che guida ogni singola azione dei protagonisti, che si attanaglia al loro carattere. Nella rilettura di Monteverde non esiste connotazione geografica e il tema dello straniero lascia posto ad una violenza generale che pone l’accento sulle dinamiche relazionali dello scontro e del confronto fra uomo e donna. Una riflessione, insomma, sul perenne conflitto dei sessi nel quale, in questo caso, la donna sarà vinta e sconfitta. Uno spettacolo, ‘rouge et noir’ rosso e nero, colori che reindirizzano la mente verso la passione e la morte, un leitmotiv che esprime un chiaro omaggio al regista tedesco R. W. Fassbinder con ...

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Il Balletto di Roma al Quirino con l’eterno “Giulietta e Romeo”

Torna in un riallestimento pensato da Fabrizio Monteverde stesso, il celebre titolo di Balletto di Roma Giulietta e Romeo; una creazione che segue fedelmente il testo di Shakespeare e la celebre partitura di Prokovief, e che riesce comunque ad essere, secondo anche le critiche dell’epoca, straordinariamente e meravigliosamente “asciutta”. Proprio questo è l’aggettivo più adatto alla vocazione di Monteverde ad indagare fino all’essenza centrale e all’essenzialità anche le storie e le emozioni più ampie e senza confini. La vicenda di Monteverde si sposta dalla fair Verona a un paese italiano mediterraneo – che incarna anche un qualsiasi sud – tra tradizioni, leggi furibonde e inesorabili, sentimenti di odio e di amore sublimi, divisi tra bellezza e ferocia. Ad esasperare ancora di più le emozioni dei personaggi, anche il tempo in cui si muovono: non più un medioevo giocoso ed esotico come quello Shakespeariano, non più un medioevo romantico come quello ottocentesco, ma il secondo dopoguerra del Novecento, con tutte le sue tensioni tra tradizionalismo e spinta a ricostruire e rinnovare. Il muro decrepito, accumulo di macerie, indica la tragedia lasciata alle spalle: un conflitto mondiale che ha cancellato per sempre “l’età dell’innocenza”, ribaltando schemi morali e convenzioni e annientando energie ...

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I classici tra rivoluzione e ricordi: intervista a Fabrizio Monteverde

Fabrizio Monteverde inizia la propria attività artistica nel 1976 come attore e aiuto regista di Muzzi Loffredo nello spettacolo “Un giorno Lucifero” presentato al Festival di Spoleto e al Piccolo Teatro di Milano. Parallelamente al lavoro in teatro inizia a studiare danza presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, perfezionandosi in seguito con maestri come Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Alan Sener, Bruno Dizien, Roberta Garrison, Peter Goss e Daniel Lewis. Lavora con G. Cobelli nell’“Orfeo” di Sartorio, con P. Pieralli in “Giulia round Giulia” su musiche di S. Bussotti per il Festival di Avignone, con A. Rostagno in “Corpus Alienum” di B. Maderna al Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1982 danza nella Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma diretta da Elsa Piperno e Joseph Fontano. Nel 1984 si trasferisce a Parigi dove perfeziona gli studi di danza contemporanea. Tornato a Roma nel 1985, allestisce su commissione del Teatro Spazio Zero di Roma lo spettacolo “Bagni Acerbi” che lo colloca subito tra i nuovi nomi della coreografia italiana. Da questa esperienza nasce la Compagnia Baltica di cui è direttore fino al 1992. Nel 1988 inizia la collaborazione con il Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini; per la compagnia crea il brano ...

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“Abiti che danzano”: la moda si muove con il Balletto di Roma

La compagnia Balletto di Roma, con la direzione artistica di Roberto Casarotto, e la Scuola del Balletto di Roma diretta da Paola Jorio prenderanno parte allo spettacolo Abiti che danzano il prossimo 15 febbraio al Teatro Quirino a Roma. Lo spettacolo, organizzato dal Rotary Club Roma Cassia in collaborazione con Heart & Fashion, è parte di una serata a sostegno della Rotary Foundation. Insieme al Balletto di Roma e alla Scuola del Balletto di Roma, in scena anche il mondo dell’Alta Moda, rappresentato dalla Maison Gattinoni, tutor di due giovani talenti della sartoria italiana. In scena, per la compagnia e la scuola del Balletto di Roma, creazioni ad hoc e qualche anticipazione dalle nuove produzioni: in apertura Il gatto del rabbino, coreografia di Giorgio Madia su musiche della Amsterdam Klezmer Band, e a seguire La Folia, un estratto dallo spettacolo Don Chisciotte, per la coreografia di Milena Zullo su musiche di Vivaldi. Seguiranno, poi, due estratti dallo spettacolo Paradox, (che debutterà il 7 aprile al Belgrade Dance Festival e il 16 aprile al Teatro Verdi di Padova): un’anticipazione da FEM di Paolo Mangiola con le danzatrici del Balletto di Roma, su musiche di Erik Satie, e un estratto da Tefer ...

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Il Balletto Municipale di Kiev conquista il Quirino

  Il Balletto Municipale di Kiev fa tappa a Roma, al Teatro Quirino, con due grandi appuntamenti previsti all’interno della sezione Eventi della stagione in corso del teatro romano. I due spettacoli in scena rispettivamente giovedì 22 e venerdì 23 dicembre, presentati la scorsa settimana, sono Il lago dei cigni e Lo schiaccianoci e vedranno la partecipazione di quattro étoiles d’eccezione nei panni dei protagonisti. Per il primo spettacolo in scena, a vestire i panni della giovane principessa Odette sarà Natalia Matsak, emerita maestra delle arti dell’Ucraina, prima solista dell’Opera Nazionale dell’Ucraina e vincitrice di prestigiosi riconoscimenti (medaglia d’argento e d’oro del Serge Lifar nel 2004 e nel 2006, di bronzo nel concorso internazionale degli artisti del balletto e delle coreografie di Mosca nel 2005); ha interpretato i ruoli più diversi, dalla giovane e coraggiosa Masha dello Schiaccianoci alla provocante Kitri del Don Chisciotte, passando per la bella schiava Médor del Corsaro e le danze movimentate del Raymonde. Ad affiancarla Denys Nedak, primo ballerino dell’Opera Nazionale Chevtchenko di Kiev, diplomato presso la scuola di coreografie di Odessa e dotato di una grande padronanza di movimento e interpretativa nei ruoli classici e drammatici, dal Tybalt di Romeo e Giulietta all’Albert di ...

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Al Quirino di Roma serata di danza con il Balletto di Milano

  In scena al Teatro Quirino il prossimo 20 dicembre una delle ultime produzioni del Balletto di Milano, Chansons…, balletto in due atti con le coreografie di Adriana Mortelliti su canzoni francesi. La nuova creazione della compagnia di Carlo Pesta ha debuttato, insieme alla ripresa di Romeo e Giulietta di Giorgio Madia, la scorsa stagione in occasione dei festeggiamenti dei trent’anni di attività dell’ensemble e le due produzioni sono state scelte per l’esibizione a Mosca della compagnia, unica rappresentante italiana sul palco del Teatro della Gioventù RAMT, durante l’estate 2011, anno della cultura russa in Italia e italiana in Russia. Chansons… è un lavoro coreografico che parte dalla musica, in particolare dai classici della canzone francese di Charles Aznavour, Jacques Brel, Serge Gainsbourg e Edit Piaf, e che costruisce sugli stereotipi culturali che questi suggeriscono una successione di quadri coreografici indipendenti, riuscendo però ad andare oltre  ogni limite geografico, culturale e temporale che lo sfondo musicale apparentemente impone. Al centro del balletto ci sono quindi quelle passioni universali che animano le storie di tutti i giorni, fatte di amore e indifferenza, incontri e solitudine; il tutto contornato da un’atmosfera indefinita che, grazie a suggestioni sceniche d’avanguardia, ciascun spettatore può percepire ...

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Raffaele Paganini inaugura la nuova stagione del Quirino

Il sipario del Quirino di Roma si apre sulla danza di Raffaele Paganini nei panni di un musicista inquieto della Broadway degli anni venti che vola in Europa in cerca di radici: un viaggio nel cuore culturale del Vecchio Continente, ma soprattutto attraverso sé stesso e il proprio talento, fino all’inconscio presagio di una terribile malattia che lo condurrà precocemente alla tomba. Diario di un viaggio di un americano a Parigi segue il doppio binario dell’opera sinfonica originale Un americano a Parigi di George Gershwin e, sia pure in filigrana, della sua versione cinematografica ad opera di Vincente Mannelli, alla quale allude più volte tramite suggestioni visive. Ma, ancora di più, nel libretto di Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta è in risalto un terzo elemento, innovativo e originale, ovvero il dato biografico riguardante George Gershwin: egli stesso, neppure trentenne, fu un giovane “americano a Parigi”, dove effettivamente soggiornò dal 1928 e compose l’opera che poi divenne un classico. Abbagliato dalla cultura europea che in quegli anni aveva il suo centro proprio a Parigi, amante della tradizione classica e pazzamente invaghito dalla musica di Ravel, Gershwin stesso visse quelle emozioni che Raffaele Paganini, con la grande duttilità che ...

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La danza contemporanea made in Africa a Villa Medici

L’Accademia di Francia a Roma, una delle storiche istituzioni al servizio della promozione culturale, connubio di storia dell’arte e laboratorio di creazione contemporanea, per la prima volta in tanti anni di attività apre le porte alla danza, ospitando otto ballerini e coreografi provenienti dal continente africano nel progetto La danza contemporanea africana a Villa Medici, che vuole essere prima di tutto un omaggio allo sviluppo che ha conosciuto la danza contemporanea africana nell’ultimo decennio. Il programma è partito il 5 settembre, quando il gruppo di artisti, già noti in Africa da nord a sud ma poco conosciuti in Europa, si sono riuniti per lavorare insieme, riflettere e confrontarsi sulla creazione coreografica in dieci giorni di convivenza nella prestigiosa Villa Medici. I frutti di tale riflessione verranno poi mostrati al pubblico in una performance site specific che giovedì 15 settembre, ultimo giorno della residenza, nella stessa sede romana: durante un percorso pensato per il piazzale del giardino di Villa Medici, la creazione porterà il pubblico a scoprire spettacoli sia individuali che collettivi. Ma il soggiorno degli otto artisti nella capitale continuerà nella prossima settimana, quando gli ospiti presenteranno i loro assoli, per la maggior parte di essi in prima nazionale, durante ...

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