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Un pomeriggio con il cast di “Love Paradigma”

“La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita”: la prima volta che sentii queste parole da Forrest Gump/Tom Hanks avevo circa dieci anni, probabilmente ancora troppo piccola per comprenderne il significato, ma sicuramente abbastanza curiosa da ammirarne almeno la dolcezza che emanavano. Ebbene: qualche anno dopo la pubblicazione resa nota dal bellissimo personaggio interpretato dall’attore americano e, ad essere sincera, qualche esperienza in più, posso veramente dire che dalla vita ti puoi aspettare soltanto sorprese.

Belle o brutte che siano, sono pur sempre momenti da ricordare e di cui, soprattutto, bisogna sempre e comunque farne tesoro. Vi chiederete: perché un preambolo dedicato ad  una frase quando il titolo dell’articolo recitava tutt’altro? Beh, probabilmente perché quello che cercherà di descrivervi nelle prossime righe può essere veramente riassunto dall’affermazione di Forrest. Adoro la danza: viverla, sentirla e soprattutto assaporarla: trovare chi, però, riesce a farti godere di tutte queste sensazioni è, mio malgrado, abbastanza difficile.

Incontrare coreografi “sopra le righe” che hanno come missione l’insegnamento e il trasferimento della danza “vera” lo è ancora di più. Conoscere dei ballerini che sanno fare questo, guidati propri da questi maestri, è cosa molto impegnativa. Bene: io ho avuto la fortuna di aprire una “scatola” e di trovarvi i Maestri Mario Piazza, Ludovic Party e i loro ragazzi. Due coreografi che si sanno distinguere hanno deciso di lasciare il segno un’altra volta: porteranno la danza classica e contemporanea, per la prima volta in assoluto, al Gay Village di Roma e lo faranno con ballerini accuratamente selezionati.

Ho avuto la possibilità di assistere alle selezioni e successivamente alle prove, per poi intrattenermi un pochino con tutti i ragazzi del cast. Non me ne sarei mai andata! Che meravigliose chiacchierate! Cinque ragazze ed altrettanti ragazzi, tutti accumunati da una passione che è oramai la loro vita e che, nonostante le difficoltà, portano avanti con fermezza, professionalità e, perché no, anche con un po’ di testardaggine. Tra una prova e l’altra ho “rapito” Serena Carassai, Monika Lepistö, Rossella Lucà, Erika Rombaldoni e Carmela Visciano: una chiacchierata durata quasi un’ora e che, a dir la verità, mi ha rivelato veramente tantissimo. Che chi di loro ha fatto esperienze in televisione; chi, al contrario, per scelta di vita ha deciso di dedicarsi soltanto alla danza in teatro, tralasciando altre possibilità e chi,invece, ha cercato di sperimentare quanti più ambiti possibili per poter capire, magari, quello su cui puntare.

È stato straordinario ascoltare le loro parole ma ancor di più osservare la loro mimica corporale. Ed è inutile negare che, ancor di più, mi ha appassionato il loro voler condividere le esperienze che le hanno rese così forti. Si completano e formano un ottimo gruppo: Monika è un po’ timida ma sul palco si trasforma; Carmela sembra molto riservata ma quando racconta di quando ha deciso di partire, da piccolissima, per perseguire lo studio della danza si capisce subito che è una “dura”. Erika condivide il fatto di aver studiato a Cannes, di essere tornata in Italia e, dopo importanti problemi di salute, grazie alla caparbietà e all’impegno ha ripreso a danzare, con forza e desideri più forti che mai. Rossella ha un carattere molto forte: rivela senza alcun problema di aver partecipato ad un programma televisivo e, senza alcun problema, dice che è parte della sua carriera.

Nessun pentimento ma sicuramente un bagaglio più ricco di esperienze. Non nega, inoltre, di aver avuto dei problemi quando studiava in Accademia e ammette, con assoluta franchezza, che anche quel periodo l’ha rafforzata di molto. Serena, invece, racconta la sua storia di danzatrice e di “trottola” tra varie compagnie, periodi della sua vita che le hanno permesso di diventare quello che è ora: una ballerina di qualità.  Alla fine, e anche questo è vero, sono tutte legate da un unico pensiero: sempre lottare per raggiungere i propri obiettivi e le proprie passioni, anche quando sembra impossibile riuscirci.

Detto da ragazze così giovani non può che essere un insegnamento da tenere più che mai in considerazione. Al termine delle prove, tra una risata e qualche confidenza, è uscita anche la controparte maschile della compagnia: Nino Amura, Antonio Barone, Enrico Paglialunga, Mirand Pulaj, Nicholas Poggiali mi hanno raccontato del loro passato, del loro presente e dedicano anche un pensiero al futuro che, però, vedono ancora incerto. Incerto perché, hanno detto in coro, il mondo della danza in questo periodo sta attraversando un momento difficile ed è molto impegnativo per giovani danzatori trovare lavoro in buone compagnie. C’è chi, come Nicholas, occhi azzurrissimi e molta riservatezza, che si augura di poter lavorare in alcune compagnie europee, proprio per poter “respirare” qualcosa di nuovo.

Antonio, invece, mi racconta della sua bellissima esperienza madrilena con Nacho Duato che, oltre ad essere un bravissimo maestro, gli ha dato la possibilità di esprimersi al meglio e soprattutto di poter “creare” qualcosa. Nino, campano doc, non ha nessuna remora nel raccontarmi della sua passione, iniziata in una piccola scuola della provincia di Napoli, che poi è diventata la sua professione e, a dir la verità, la sua vita. Mirand, un pochino restio a parlare di sé, alla fine cede e si lascia un po’ andare. Enrico, il romano e piccoletto del gruppo, ha iniziato da poco a danzare ad altissimi livelli e si augura di poterlo fare ancora.

Prima di andarmene, però, il Mestro Piazza mi ha presentato Gianni Greco, cantante lirico, un vero e proprio portento che, insieme a Mamo Adonà e Park So Jeon, porterà il canto lirico sul palco con tutti i danzatori. Ho trascorso un bel pomeriggio e ho notato che nel gruppo l’armonia c’è ed è ottima: bravi ai Maestri Piazza e Party che, anche e soprattutto al lavoro di qualità, hanno saputo plasmare una compagnia che, a mio parere, andrà avanti ancora molto tempo. In bocca al lupo per lo spettacolo!

NOTA

Mario Piazza porta al Gay Village di Roma una rassegna di danza classica e contemporanea di tre giorni dal titolo “Love Paradigma”. L’apertura è il 7 luglio con il Gran Gala, evento unico che vedrà esibirsi etoile internazionali. L’8 luglio sarà la volta di Love Paradigma: tra gioco e seduzione, dieci danzatori, un sopranista e un soprano ci restituiranno un affresco dell’amore talvolta romantico, spesso doloroso, sempre pieno di passione. Il 9 luglio la rassegna si concluderà con Love Affection, tra musica, parole, danza e immagini  per testimoniare l’impegno contro le mutilazioni genitali femminili, il razzismo e la discriminazione, e per contribuire alla lotta contro l’AIDS.

Valentina Clemente

Nelle foto il cast di “Love Paradigma”

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