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Wayne McGregor torna alla Scala, con Alessandra Ferri

Dopo l’eccezionale successo del suo balletto Woolf Works nel 2019, Wayne McGregor torna al Teatro alla Scala nel giugno del 2022 con AfteRite + LORE, un dittico di lavori che reimmaginano le iconiche opere di Igor’ Stravinskij Le Sacre du printemps e Les noces. AfteRite vedrà il ritorno di Alessandra Ferri (nelle recite del 24, 29 giugno, 6 e 7 luglio) alla Scala di cui è stata prima ballerina assoluta, e che ha creato il ruolo della Madre in occasione della prima all’American Ballet Theatre nel 2018 (fu anche protagonista in Woolf Works), mentre il secondo titolo, LORE, sarà una prima mondiale creata da McGregor sui ballerini della Compagnia scaligera.

Originariamente ispirato a “Silent Spring”, fondamentale libro di Rachel Carson sull’impatto dei pesticidi prodotti dall’uomo sulla natura,  AfteRite è ambientato in un arido paesaggio alieno che evoca il clima estremo del deserto di Atacama in Cile, dove una colonia di esseri umani lotta per il cibo e la sopravvivenza contro una natura inesorabile. Nella rivisitazione moderna di McGregor, la storia del sacrificio rituale di Stravinskij viene rivisitata dal punto di vista della Madre, che deve scegliere ciò che ha di più caro e ciò che è disposta a perdere.

Raccolta di frammenti tratti da rituali nuziali della tradizione slava, Les noces  di Stravinskij fu composta dieci anni dopo il suo capolavoro modernista La Sagra. Scritto per quattro pianoforti, quattro voci,  percussioni e  coro,  evidenzia il procedere di Stravinskij verso un suono più meccanico e impersonale – un senso della vita umana guidato da un potere esterno. In LORE – il titolo si riferisce a un corpus collettivo di conoscenze, tradizioni popolari e storie – McGregor esplora il difficile connubio degli esseri umani con la natura e la tecnologia attraverso un prisma di rituali frammentati che si intrecciano tra tempi e tradizioni. Le consuetudini si spezzano, si intrecciano e rinascono mentre una generazione lascia il posto a un’altra, il sacro si ricostituisce continuamente. Scartiamo e ricordiamo.

AfteRite, per tredici danzatori, vedrà il 24 giugno, in prima italiana, poi il 29 giugno, 6 e 7 luglio, accanto a Alessandra Ferri, Marco Agostino, Martina Arduino, Caterina Bianchi, Nicola Del Freo, Christian Fagetti, Maria Celeste Losa, Valerio Lunadei, Mattia Semperboni, Gioacchino Starace, Virna Toppi, Navrin Turnbull, Rinaldo Venuti. Nelle recite del 28 giugno, 1 e 4  luglio Frank Aduca, Antonella Albano, Gaia Andreanò, Timofej Andrijashenko, Emanuele Cazzato, Claudio Coviello, Agnese Di Clemente, Domenico Di Cristo, Eugenio Lepera, Nicoletta Manni, Francesco Mascia, Saïd Ramos Ponce, Alessandra Vassallo.

LORE è stato creato per un organico di sei donne, sei uomini e sei artisti principali: alla prima assoluta del 24 giugno, poi nelle recite del 29 giugno, 6 e 7 luglio saranno Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Agnese Di Clemente,  Domenico Di Cristo, Nicoletta Manni,  Alice Mariani.  Nelle recite del 28 giugno, 1 e 4 luglio saranno invece in debutto Marco Agostino, Caterina Bianchi, Maria Celeste Losa, Andrea Risso, Virna Toppi, Navrin Turnbull.  La partitura di Les noces vedrà impegnati il Coro del Teatro alla Scala diretto da Alberto Malazzi, i solisti  Karine Babajanyan (soprano), Olga Savova (mezzosoprano), Vasily Efimov (tenore), Alexei Botnarciuc (basso), Davide Cabassi, Giorgio MartanoAndrea RebaudengoMarcelo Spaccarotella ai quattro pianoforti.

Sul podio Koen Kessels, che  torna a dirigere l’ Orchestra del Teatro alla Scala.

 

Nato nel 1970, il pluripremiato coreografo e regista britannico Wayne McGregor è noto a livello internazionale per le innovazioni pionieristiche nella performance che hanno radicalmente ridefinito la danza nell’era moderna. Spinto da un’insaziabile curiosità per il movimento e il suo potenziale creativo, i suoi esperimenti lo hanno portato a collaborare con una varietà di discipline artistiche, scientifiche e tecnologiche. Le opere sorprendenti e multidimensionali nate da queste interazioni hanno proiettato McGregor in una posizione di primo piano nelle arti contemporanee da quasi trent’anni.

Sara Zuccari

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