Uno dei capolavori ballettistici della storia della danza, La Bella Addormentata, va in scena dal 10 al 14 maggio prossimi al Teatro La Fenice di Venezia, sia alle ore 19 (10-11-12 maggio) sia alle ore 15:30 (13-14 maggio).
La compagnia protagonista della messinscena è quella del Teatro dell’Opera di Roma, coreografata da Jean-Guillaume Bart (riprendendo, naturalmente, la partitura originale di Marius Petipa), con al fianco Patricia Ruanne in qualità di coreografo assistente.
La partitura musicale è interamente eseguita dall’orchestra del Teatro veneziano, diretta dal Maestro David Coleman, pietra miliare della conduzione musicale dei Balletti al Teatro alla Scala di Milano. L’apparato scenografico e costumistico è affidato, invece, ad Aldo Buti, nonché quello illuminotecnico a Mario De Amicis.
La bella addormentata è forse la fiaba più struggente e celebre del periodo romantico. La rinomata versione di Charles Perrault suggestiona Tchaikovsky a incentrarvi il secondo dei suoi tre balletti, su sollecitazione del principe Ivan Vsevolozhsky, all’epoca potente sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, che si occupa anche della riduzione a libretto. Nel 1890 l’opera fa esplodere il Teatro Mariinskij, anche grazie alla coreografia di un asso della danza quale Marius Petipa, che interviene pure nella stesura del testo. Aurora, fanciulla dormiente e vittima di un incantesimo, resta nella memoria di tutti anche grazie al cult movie targato Disney. (teatrolafenice.it).
A comporre l’ensemble danzante in scena vi sono primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro romano, egregiamente guidati sotto la direzione di Eleonora Abbagnato, uno dei più grandi emblemi della danza classica italiana. I quattro protagonisti, nello specifico, sono impersonificati dai seguenti interpreti: nel ruolo di Aurora si alternano Rebecca Bianchi (10-11-13 maggio) e Susanna Salvi (12-14 maggio); nel ruolo del Principe Désiré si alternano Claudio Cocino (10-11-13 maggio) e Michele Satriano (12-14 maggio); nel ruolo della malvagia Fata Carabosse vi è Annalisa Cianci; e, infine, nel ruolo della Fata dei Lillà vi è Marianna Suriano. Oltre ad essi, la compagine si compone di: Giorgia Calenda, Giuseppe Depalo, Giacomo Luci, Roberta Paparella, Alessio Rezza, Giuseppe Schiavone, Claudia Bailetti, Alessia Barberini, Giovanni Bella, Elena Bidini, Roberta Bozza, Eugenia Brezzi, Giordano Cagnin, Giacomo Castellana, Giovanni Castelli, Eva Cornacchia, Luigi Corrado, Mike Derrua, Andrea D’Ottavio, Silvia Fanfani, Beatrice Foddi, Andrea Forza, Alessia Gelmetti, Jacopo Giarda, Domenico Gibaldo, Virginia Giovanetti, Isadora Gorra, Micaela Grasso, Nadia Khan, Fabio Longobardi, Walter Maimone, Federica Maine, Gloria Malvaso, Francesca Manfredi, Marco Marangio, Antonella Marcocchio, Marta Marigliani, Antonio Mastrangelo, Viviana Melandri, Tiziana Minio, Cristina Mirigliano, Damiano Mongelli, Flavia Morgante, Michael Morrone, Emanuele Mulè, Giovanni Perugini, Loïck Pireaux, Giovanna Pisani, Alessandro Rende, Massimiliano Rizzo, Cristina Saso, Valeria Scalisi, Martina Sciotto, Andrea Stasio, Flavia Stocchi, Arianna Tiberi, Pui San Tsang, Alessandro Vinci, Michela Viola e Manuel Zappacosta.
Senza altri intenti che quelli di una cura da metteur en scene mi sono messo di fronte a questo immenso materiale cercando allora di ritornare proprio a quello spirito originario. Ho posto attenzione alla drammaturgia, cercando di dare spessore ai personaggi, a partire da Carabosse. Perché è così malvagia e vendicativa? Lo vedremo nell’Ouverture del balletto, quasi un pre-prologo durante il quale spieghiamo appunto i motivi del suo rancore. Per questo dal personaggio pantomimico e grottesco che è stato tramandato, sono passato a fare della fata cattiva una figura comunque seducente, una danzatrice a tutti gli effetti, che usa espressivamente le sue punte. Allo stesso modo ho ampliato, seguendo in questo la tradizione, avviata proprio da Nureyev, il ruolo del principe, a cui è stato dato un maggiore spessore psicologico, mentre la fata dei lillà, vero fil rouge della storia, sarà praticamente presente dall’inizio alla conclusione del balletto. Infine il corpo di ballo: spesso usato come elemento decorativo a sfondo dell’azione o ad ‘allungamento’ della coreografia per i solisti, con tutte le posizioni geometriche petipiane che ben conosciamo, qui avrà una diversa vitalità, sarà parte integrante della storia. (J.-G. Bart).
ORARI & INFO
10-11-12 maggio ore 19
13-14 maggio ore 15:30
Teatro La Fenice
Campo San Fantin, 1965 – Venezia
Tel: +39 041 786511
www.teatrolafenice.it
Marco Argentina
www.giornaledelladanza.com
Teatro dell’Opera di Roma / La Bella Addormentata © Francesco Squeglia
Teatro dell’Opera di Roma / La Bella Addormentata © Yasuko Kageyama