La danza e il cinema è sempre stato un binomio vincente. Sul grande schermo si mettono in scena i sentimenti dei personaggi altrimenti inesprimibili solo con le parole. La danza nel cinema ha una lunga storia che risale al teatro e ai numeri delle riviste e degli spettacoli di varietà, fino ad arrivare ai musical che vanno dagli anni ’30 agli anni ’50. La danza classica è sempre stata considerata come un tipo di espressione molto misteriosa, affascinante e coinvolgente da trasporre sul grande schermo.
Vi proponiamo 5 film più belli per gli appassionati da danza da vedere durante questo periodo di lockdown.
Blly Elliot di Lee Hall
Billy Elliot è uno dei film cult della danza, scritto nel 2000 da Lee Hall e diretto da Stephen Daldry, ispirato alla vera storia del ballerino Philip Mosley. La pellicola fa riflettere e commuove. Non si può restare inermi dinanzi alla storia di Billy, interpretato da Jamie Bell. Il ragazzo ha soli undici anni, ma vuole diventare a tutti i costi un ballerino di danza classica.
Ambientato nel 1984, la storia di Billy Elliot era destinata a diventare uno dei film del cuore per milioni di cinefili e non. C’è stata anche la versione musical sbarcata a Broadway, che è costata circa 18 milioni di dollari.Dal 2015 Billy Elliot è arrivato a Roma, al teatro Sistina, replicato nel 2018. Lo spettacolo è stato diretto e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo. Attualmente è possibile trovare il film su Google Play o su ITunes.
Black Swan di Darren Aronofsky
Il cigno nero (Black Swan) è uscito nel 2010 per la regia di Darren Aronosfky. Il film è interpretato da Natalie Portman, Mila Kunis, Vincent Cassel e racconta la rivalità tra due ballerine di danza classica coinvolte nella produzione newyorkese de “Il lago dei cigni”. Per la sua interpretazione la Portman ha ricevuto l’Oscar come migliore attrice. La trama narra di Nina Sayers, capace ballerina classica destinata ad una grande carriera che viene scelta per un’importante produzione.
Un’altra danzatrice, Lily, viene scelta invece come controparte nello spettacolo. La rivalità tra le due ed un rapporto morboso con la madre, spingono l’étoile verso il baratro della follia, tra allucinazioni, visioni, rancori ed invidie sempre crescenti. Un thriller psicologico horror e anche una metafora per raggiungere la perfezione artistica, con tutte le sfide psicologiche e fisiche che si potrebbero incontrare.
Flashdance di Adrian Lyne
La pellicola del 1983 lanciò la protagonista Jennifer Beals all’epoca ventenne e fece conoscere al grande pubblico il regista britannico Adrian Lyne. La diciottenne Alex Owens lavora come operaia saldatrice di giorno e come ballerina in un locale notturno, coltivando il sogno di entrare all’Accademia di Danza di Pittsburgh. Alex inizia a frequentare Nick, il suo capo, e di lì a breve i due si trovano legati in un’appassionata storia d’amore. Nel frattempo, Alex apprende di essere stata ammessa ad un’audizione dell’Accademia di Danza, grazie alla raccomandazione dell’amato.
E anche se l’emozione le fa sbagliare il primo passo, con coraggio ricomincia e si lancia nella sua trascinante coreografia: un insieme di danza classica, moderna e breakdance che le permette di conseguire l’ammissione. Il brano portante della pellicola, “Flashsdance…What a feeling” vinse l’Oscar come miglior canzone.
Dirty Dancing di Emilie Ardolino
Balli proibiti (Dirty Dancing) è un film del 1987 diretto da Emilie Ardolino e interpretato da Patrick Swayze e Jennifer Grey. Il brano portante della colonna sonora “I’ve Had, The Time of my Life” vinse l’Oscar ed il Golden Globe. Il film narra della diciassettenne Baby che è costretta a trascorrere le vacanze estive in un resort a Catskils insieme alla sua famiglia. Jhonny, un istruttore di danza, la sceglie per partecipare con lui a un importante spettacolo e tra i due nasce un’intensa seppur brevissima storia d’amore.
Il film è un vero cult: nonostante la trama possa essere esile, da love story basata su luoghi comuni come la diffidenze di classe, l’ipocrisia della borghesia è considerato un caso unico nel suo genere, grazie a musiche da Oscar e a coreografie scatenanti.
La febbre del sabato sera di John Badham
La febbre del sabato sera (Saturday Night Fever) è un film musicale del 1977 diretto dal regista John Bahdam, che lanciò John Travolta. La pellicola è un vero e proprio omaggio alla disco music e al fascino dominante negli anni settanta. Le musiche vengono arricchite dai successi musicali in voga all’epoca, tra cui spiccano le canzoni originali dei Bee Gees, soprattutto il brano Stayin Alive, che con la pellicola ritrovano una nuova stagione di gloria vendendo 40 milioni di copie in tutto il mondo.Il 19enne Tony Manero, italoamericano di Brooklyn, cerca di sfuggire alla dura realtà della sua triste vita familiare dominando la pista da ballo nella discoteca locale. John Travolta grazie al film raggiunge la sua consacrazione di attore.
Elena Parmegiani
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