Balletto del Sud e Museo Castromediano partner nei progetti di rievocazione del repertorio classico che la compagnia salentina produce da anni con l’attenzione per le ricostruzioni filologiche.
Grazie a un protocollo d’intesa sottoscritto il 30 ottobre 2020, il Castromediano – gestito dal Polo bibliomuseale di Lecce diretto da Luigi De Luca – si è impegnato a sostenere queste operazioni di recupero e diffusione della cultura ballettistica internazionale intraprese dal Balletto del Sud. In quest’ottica sono nati spettacoli come “Serata Romantica”, “Miti in Scena”, “Mediterraneo” e “Le Maschere”.
L’obiettivo è contribuire alla diffusione del gusto per il repertorio classico e romantico anche fuori dai circuiti tradizionali e delle fondazioni liriche per avvicinare un pubblico sempre più ampio alla cultura del balletto.
De Luca dichiara, nel documento, a nome del Polo, «la propria disponibilità a collaborare, sostenere e promuovere il progetto del Balletto del Sud contribuendo alla realizzazione delle attività previste e, nell’ambito delle proprie competenze, garantisce: promozione delle azioni progettuali presso la rete di riferimento e nell’ambito delle attività del Polo, anche attraverso piattaforme digitali, e supporto alla realizzazione delle azioni progettuali».
Negli spettacoli previsti dal progetto le coreografie sono originali e attendibilmente ricostruite, quando la tradizione è riuscita a tramandare interamente i dati e gli elementi coreografici e iconografici, o ricostruite “à la manière de”, quando le tracce sopravvissute sono integrate da coreografie “in stile” per completare il filamento del balletto perduto.
Fredy Franzutti, coreografo e direttore della compagnia, nella sua trentennale carriera, ha accumulato un’importante esperienza nella ricostruzione di diversi “balletti perduti”, in particolare nella lunga collaborazione (2006-2010) con la compagnia di balletto del Teatro dell’Opera di Roma, diretta da Carla Fracci.
Hanno collaborato con lui, nella ricostruzione di alcune coreografie, le étoiles Anna Razzi e Letizia Giuliani, interpreti, nella loro carriera e con successo, di molti capisaldi del genere. Francesco Sorrentino, maître de ballet, è responsabile per la compagnia del lavoro di conservazione.
I costumi sono fedelmente ricostruiti dalle foto e dalle immagini delle prime interpretazioni con un lavoro di sartoria artigianale caratterizzata dal ricamo a mano e dalle applicazioni di preziosi, nastri e passamanerie. I tessuti stessi sono spesso broccati e stoffe antiche.
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