Il balletto classico preferito?
Giselle.
Il balletto contemporaneo prediletto?
5 Tango’s di Hans Van Manen.
Il Teatro del cuore?
Opera di Roma e Teatro de Bellas Artes di Città del Messico.
Un romanzo da trasformare in balletto?
Il romanzo di Massimo Grillandi “Madame de Pompadour”.
Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Il film “Orchestra Stonata” di Emmanuel Courcol.
Il costume di scena indossato che hai preferito?
Il tutù corto nero del balletto “Ma Pavlova” di Roland Petit tempestato di pietre Swarowski brillanti! Un tutù bellissimo, ma pesantissimo!!!
Quale colore associ alla danza?
Per il classico colore rosa cipria, per il contemporaneo color nudo.
Che profumo ha la danza?
Il profumo della danza è l’Iris.
La musica più bella scritta per balletto?
Musica di Jules Massenet: Meditation dall’opera “Thaïs”.
Il film di danza irrinunciabile?
Film “Due vite e una svolta” e “Billy Elliot”.
Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Rudolf Nureyev con Margot Fonteyn, Natalija Makarova in modo speciale nel “Lago dei Cigni”.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Mi sono entusiasmata dei passi dei “manège” nei balletti “La Sylfide” e “Marco Spada” di Pierre Lacotte!
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico?
Un balletto allegro “La Fille mal Gardée” nella coreografia di Attila Silvester che ho ballato al Teatro Sistina di Roma e al Teatro Ariston di San Remo.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Dopo il periodo romantico di Lev Ivanov e Marius Petipa i due geni sono stati George Balanchine e Jiří Kylián.
Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
A Tersicore direi: “sei stata tanto amata, ma apprezzata da pochi nel mondo”.
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Passione, rigore, perseveranza!
Come ti vedi oggi allo specchio?
Una donna matura, nell’anima ancora con tanta immutabile passione per la vera danza!
Michele Olivieri
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