
Balletto classico preferito?
Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan.
Balletto contemporaneo preferito?
Shoot the moon di Lightfoot/Leon.
Il teatro del cuore?
Royal Opera House.
Un romanzo da trasformare in un balletto?
Ce ne sono moltissimi, Dorian Gray, Perfume, Benjamin Button, Dr. Jackyl and Mr. Hide.
Un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
La dolce vita.
Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito?
The Wind di Arthur Pita, un costume molto realistico da Cow Boy.
Quale colore associ alla danza?
Bianco.
Che odore ha la danza?
Sudore.
La musica più bella scritta per il balletto?
Tecnicamente non scritta per il balletto stesso ma l’orchestrazione di Liszt per Mayerling di MacMillan è un capolavoro.
Il film di danza imperdibile?
White Night con Mikhail Baryshnikov.
Due miti della danza del passato, maschile e femminile?
Fernando Bujones e Sylvie Guillem.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Grand Jeté.
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico?
Rudolf in Mayerling.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Jiří Kylián.
Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Che l’arte che lei rappresenta è tutt’oggi parte vitale della nostra cultura umana.
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Poesia del movimento!
Come ti vedi oggi allo specchio?
Un’artista in transizione che cerca il proprio posto in un mondo confuso.
Michele Olivieri
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