
Natal’ja Romanovna Makarova, nata a Leningrado nel 1940, è una delle figure più luminose della storia del balletto. Con la sua tecnica cristallina, una presenza scenica magnetica e un’arte interpretativa capace di fondere perfezione e poesia, Makarova ha lasciato un’impronta indelebile nei teatri di tutto il mondo. Fuggita dall’Unione Sovietica nel 1970 per abbracciare la libertà artistica, divenne un punto di riferimento assoluto per il repertorio classico e romantico, grazie a interpretazioni entrate nella leggenda. Di seguito, un viaggio nelle sue più grandi e indimenticabili interpretazioni.
Odette/Odile – Il Lago dei Cigni
Tra i ruoli che più hanno consacrato Makarova spicca senza dubbio la doppia interpretazione di Odette e Odile.
La sua Odette era pura liricità: linee morbide, port de bras di una fluidità quasi liquida, sguardo timido e dolente. Odile, al contrario, era una creatura affilata, elegante e magnetica, costruita con una precisione tecnica impeccabile ma soprattutto con un carisma drammatico capace di incantare platee intere. Makarova riusciva a rendere il contrasto tra i due personaggi con una naturalezza sorprendente, quasi scolpendo due identità completamente distinte.
Giselle – Giselle
La sua Giselle è considerata da molti critici una delle più commoventi del XX secolo.
Nel primo atto incarnava una fanciulla fragile, ingenua, quasi eterea, con una recitazione impeccabile e una musicalità che rendeva ogni gesto naturale e spontaneo. Nel secondo atto la trasformazione era totale: diventava uno spirito sospeso, una Willi capace di fluttuare nella scena come se la gravità non la riguardasse più. La sua interpretazione univa tecnica, leggerezza e un pathos emotivo che faceva vibrare il teatro.
Nikiya – La Bayadère
Una delle interpretazioni che più hanno contribuito a rafforzare il mito di Makarova è stata quella di Nikiya, la sacerdotessa innamorata e tradita. Il suo ruolo in La Bayadère è ricordato per la straordinaria intensità drammatica e per il lirismo con cui trasformava ogni variazione in un racconto emotivo. Makarova, inoltre, ha avuto un ruolo centrale nella diffusione della versione completa del balletto in Occidente, curandone un allestimento diventato punto di riferimento per molte compagnie.
Tat’jana – Onegin
Nel balletto di John Cranko, Makarova trovò un personaggio perfetto per esplorare tutta la sua profondità interpretativa.
Tat’jana, inizialmente timida e sognatrice, cresceva nel corso dell’opera fino a diventare una donna forte e consapevole. Makarova rese memorabile questa trasformazione, incarnando il dramma psicologico e la complessità emotiva del personaggio con un’intensità rara.
Giulietta – Romeo e Giulietta
Pur non essendo il ruolo più frequentemente associato al suo nome, la Giulietta di Makarova è ricordata per delicatezza, freschezza e un lirismo giovanile che la rendeva credibile e profondamente toccante, nella coreografia di Kenneth MacMillan.
La sua capacità di fondere tecnica e dramma faceva emergere un personaggio vivo, appassionato e modernamente sfaccettato.
Kitri – Don Chisciotte
In un repertorio spesso dominato da ruoli lirici e romantici, la sua Kitri mostrò il lato più brillante e virtuosistico della Makarova. Con carisma, musicalità e una sorprendente vivacità scenica, riusciva a dare al personaggio una grinta elegante e raffinata, senza mai cadere nell’eccesso.
Natal’ja Makarova non è stata soltanto una ballerina straordinaria, ma anche una maestra, una coreografa e una trasmittente instancabile della tradizione classica russa. Il suo lavoro nella ricostruzione di La Bayadère e la sua influenza sui giovani danzatori hanno segnato profondamente il balletto moderno. Le sue più belle interpretazioni restano un patrimonio di eleganza e magia che continua a ispirare chiunque ami la danza.
Michele Olivieri
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