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Ultimo dell’anno con il Royal National Ballet of Georgia

La Colchide, terra del mito di Medea e Giasone, oggi conosciuta come Georgia, rivive attraverso la straordinaria performance della compagnia artistica del Royal National Ballet of Georgia, diretta da Gela Potskhishvili e Maia Kiknadze. Uomini forti e fieri, donne eleganti e leggiadre: Fire of Georgia accosta alla spettacolarità degli strepitosi virtuosismi maschili, fatti di salti acrobatici, giri incredibili e combattimenti con le spade, la grazia dei movimenti femminili. Il talento atletico, la tecnica virtuosa e le prodezze maschili “sulle punte”, con stivali sottili e senza imbottitura, si intrecciano con i passi leggeri e la bellezza eterea delle ragazze che, in raffinati abiti di seta, sembrano fluttuare lievi sul ghiaccio. Alcune danze hanno ispirazione nell’VIII secolo a.C. e, nonostante l’origine così remota, mantengono un dinamismo ed una modernità tale da ispirare le più note pop-star dei nostri giorni. Particolarmente intensa e drammatica la danza dove protagoniste della coreografia sono le spade che si incrociano in un turbinio di scintille. Così i georgiani esprimono oggi la loro sete di libertà. Il Royal National Ballet of Georgia rappresenta una delle espressioni più alte della tradizione coreutica georgiana. La compagnia affonda le sue radici nel prestigioso Balletto Nazionale “Metekhi”, creato nel 1978 dal leggendario ...

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La direttrice artistica e coreografa Susanna Beltrami “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Sacre di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Teatro Franco Parenti di Milano. Un romanzo da trasformare in balletto? Il Danno di Josephine Hart. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il Danno diretto da Louis Malle. Il costume di scena indossato che hai preferito? Calzamaglia. Quale colore associ alla danza? Nero. Che profumo ha la danza? Incenso. La musica più bella scritta per balletto? La sagra della primavera di Igor Stravinsky. Il film di danza irrinunciabile? Pina diretto da Wim Wenders. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Merce Cunningham e Pina Baush. Il tuo “passo di danza” preferito? Adagio. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto? Nessuno. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Merce Cunningham. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti? Ma sei Tersicore o Cupido? Tre parole per descrivere la disciplina della danza? “Una disciplina indisciplinata”. Come ti vedi oggi allo specchio? Vedo dentro. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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La Biennale di Venezia / I nuovi bandi di Biennale College Danza

Sono online da martedì 16 dicembre, sul sito della Biennale di Venezia – www.labiennale.org – i nuovi bandi internazionali destinati a giovani danzatori/trici e coreografi/e per l’edizione di Biennale College Danza 2026. I bandi resteranno on line fino a lunedì 26 gennaio 2026. Saranno 16 i danzatori e le danzatrici, di età compresa fra i 18 e i 28 anni, e 2 i coreografi e le coreografe under 30 che Wayne McGregor, al suo sesto anno di direzione, selezionerà per Biennale College Danza 2026: una residenza intensiva e immersiva di tre mesi a Venezia (13 maggio > 1 agosto) con un programma unico, svolto sotto la guida di grandi maestri internazionali e professionisti del settore per sviluppare abilità artistiche e acquisire nuove conoscenze e competenze nel percorso di carriera da loro scelto. I GIOVANI ARTISTI SELEZIONATI PARTECIPERANNO A: una residenza introduttiva con McGregor e il suo team, focalizzata sull’esplorazione del Physical Thinking attraverso pratiche coreografiche, performative e di intelligenza artificiale. Questo programma intensivo offrirà al gruppo selezionato la possibilità di migliorare le proprie capacità collaborative in vista dell’ideazione di un lavoro comune, condividendo inoltre le tecniche di produzione e composizione coreografica; due nuove creazioni, commissionate dalla Biennale in esclusiva per ...

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Bayerisches Staatsballett – “Waves and Circles”: un trittico d’autore

Il Bayerisches Staatsballett di Monaco di Baviera inaugura la stagione invernale con Waves and Circles. Lo spettacolo  ‒ che debutterà al Nationaltheater il 21 dicembre 2025 (con repliche fino a luglio 2026)  propone un programma triplo che mette in dialogo tre delle personalità più influenti della danza contemporanea: Maurice Béjart, William Forsythe ed Emma Portner con tre coreografie di grande impatto: Boléro, Blake Works I e Kreation. Il titolo Waves and Circles evoca immagini di flusso e ritorno, simboli di ciclicità, trasformazione e continuità nella storia della danza. L’idea centrale dello spettacolo è proprio il confronto tra epoche, linguaggi e sensibilità coreografiche differenti, mostrando come la danza, pur evolvendo, rimanga un mezzo universale di espressione umana. In Boléro Maurice Béjart esplora il dramma umano attraverso il linguaggio teatrale del corpo. Quest’opera è un’indagine sulla tensione, il desiderio e l’accumulazione emotiva: i gesti, l’uso dello spazio e il crescendo musicale diventano strumenti per comunicare emozioni universali, come passione, attesa e celebrazione della vita. La sua danza, simbolica e teatrale, ci ricorda come la memoria, la tradizione e la storia personale siano il terreno fertile da cui nasce l’arte. William Forsythe rappresenta il polo opposto: l’astrazione pura, il rigore geometrico e il ...

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Biennale Danza: Andrea Salustri e Oli Mathiesen vincitori dei bandi per due nuove coreografie

L’artista e coreografo italiano Andrea Salustri e il danzatore e coreografo neozelandese Oli Mathiesen sono i vincitori dei bandi – nazionale e internazionale – dedicati a nuove coreografie. Selezionati dal direttore Wayne McGregor in una rosa di 695 candidature, 119 dall’Italia e 576 dall’estero, Andrea Salustri e Oli Mathiesen debutteranno con due nuove coreografie in prima mondiale al 20. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, che si svolgerà a Venezia dal 17 luglio all’1 agosto. Romano di formazione berlinese, dopo studi di manipolazione dinamica e manipolazione del fuoco praticate come artista di strada e dopo una laurea in filosofia alla Sapienza di Roma, Andrea Salustri si trasferisce in Germania dove studia danza e coreografia all’Università HZT di Berlino. Una formazione transdisciplinare che mette in circolo nei suoi spettacoli, dove plasma un mondo di oggetti da manipolare, trasformare, assecondare con il corpo rivelandone la segreta vitalità. Come in Materia, un passo a due tra corpo e oggetto che aveva affascinato il pubblico della Biennale Danza 2023: sul palcoscenico solo un uomo, lastre e sfere di polistirolo. “Questo nuovo lavoro, Invisible, – secondo la motivazione – ci invita a soffermarci sull’immateriale che ci circonda in una coreografia invisibile. Cosa significa danzare con elementi invisibili come la luce e l’aria? In un lavoro che mette insieme fumo, ...

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Tra algoritmi tecnologici e condizionamenti social, la danza è uno spazio di autenticità e libertà

In un’epoca in cui la tecnologia scandisce ogni momento e l’algoritmo social sembra conoscere meglio di noi le nostre preferenze, diventa urgente il bisogno di uno spazio autentico in cui ritrovarsi ed esprimersi. In questo scenario si afferma la danza, non come fuga dal quotidiano, ma come risorsa. Essa insegna che la libertà si conquista attraverso la disciplina e il rispetto delle regole, strumenti per riconoscersi e liberarsi senza scorciatoie. Ogni passo nasce dalla cura per i dettagli, dall’ascolto profondo del corpo. Nella ripetizione dei gesti e nella fatica si apre quel varco che permette all’individuo di emergere nella sua completezza. A differenza degli schermi di smartphone computer che stimolano reattività e impongono ritmi e pensieri, la danza richiede tempo, calma, pazienza e dedizione. Offre un privilegio raro: vivere uno spazio di autenticità in cui mente e corpo non obbediscono ciecamente a stimoli esterni, ma li vivono e li interpretano. Non si tratta soltanto di percepire il ritmo o l’indicazione dell’insegnante, ma di allenare la capacità di cogliere le proprie sfumature e di essere presente a se stessi senza filtri o maschere. Lontano dalla frenesia digitale, il corpo che danza recupera la possibilità di comunicare, riscopre il senso di una ...

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Al Valli di Reggio Emilia il musical “La febbre del sabato sera”

Venerdì 19 e sabato 20 dicembre alle ore 20.30, e sabato 20 e domenica 21 dicembre alle ore 15.30, il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia accoglie La febbre del sabato sera, nell’acclamata versione teatrale firmata dalla Compagnia della Rancia. Ispirato all’omonimo film Paramount/RSO del 1977 e alla storia di Nik Cohn, lo spettacolo diretto da Mauro Simone porta in scena l’energia travolgente della scena disco degli anni Settanta, con un adattamento teatrale di Robert Stigwood e Bill Oakes (North American version di Sean Cercone e David Abbinanti), sostenuto dagli arrangiamenti e dalle orchestrazioni di David Abbinanti. Le hit leggendarie dei Bee Gees – da Stayin’ Alive a Night Fever, da You Should Be Dancing a How Deep Is Your Love – fanno da colonna sonora alla storia di Tony Manero (interpretato da Simone Sassudelli), giovane di Brooklyn intrappolato in una routine quotidiana che ogni sabato sera lascia spazio alla sua irresistibile trasformazione: quella del “re” della discoteca 2001 Odyssey. Tra ambizioni, tensioni familiari e desideri di riscatto, Tony trova nella danza e nell’incontro con Stephanie Mangano una via possibile per immaginare un futuro diverso. La loro partecipazione ad una competizione di ballo diventa così il simbolo di un’intera generazione ...

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Lo Schiaccianoci canadese del Royal Winnipeg Ballet

Ogni anno, il Natale a Winnipeg si colora di magia grazie al Royal Winnipeg Ballet, una delle compagnie di danza più prestigiose del Canada, che porta in scena il celebre Nutcracker (Lo Schiaccianoci). Ma la versione del RWB non è una semplice riproposizione del classico di Tchaikovsky: è un’opera che fonde la tradizione europea con un affascinante tocco canadese, trasformando la storia in un piccolo viaggio attraverso il tempo e la cultura del Paese delle praterie. La storia si svolge nel 1913, in una casa canadese elegante e vivace durante la vigilia di Natale. La giovane Clara, protagonista del racconto, riceve in dono uno schiaccianoci unico, intagliato con cura. Quella notte, come in tutte le versioni della favola, Clara si addormenta e viene catapultata in un mondo di sogno: lo schiaccianoci prende vita, affronta una battaglia contro i topi, e guida Clara attraverso scenari incantati fino al regno della Fata Confetto. Ciò che rende speciale la versione del RWB sono gli elementi canadese‑tipici che arricchiscono la trama. Nella fantasia di Clara, non mancano riferimenti alla vita del Canada: un piccolo campo di hockey su un lago ghiacciato, i Mounties in uniforme rossa che partecipano alla storia come simbolo della tradizione locale, ...

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L’insegnante e coreografo Vinicio Mainini “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Onegin di John Cranko. Il balletto contemporaneo prediletto? Lo Spazio di Leonardo di Louis Falco. Il Teatro del cuore? Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? Un biglietto per il Paradiso di Domenico Titubante. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? C’era una volta in America di Sergio Leone. Il costume di scena indossato che hai preferito? Quello usato nello Spazio di Leonardo nel ruolo di Gesù. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Sicuramente dolce e caldo come la vaniglia. La musica più bella scritta per balletto? Romeo e Giulietta di Prokofiev. Il film di danza irrinunciabile? Due vite, una svolta. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Louis Falco e Luciana Savignano. Il tuo “passo di danza” preferito? Tour en l’air. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto? Michail Baryšnikov. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? George Balanchine. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti? Grazie, hai dato un senso alla mia vita. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Formativa, educativa, emozionante. Come ti vedi oggi allo specchio? ...

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Lo Schiaccianoci a Parigi: magia e danza con il British Festival Ballet

Quando dicembre avvolge Parigi con le sue luci scintillanti e l’aria profuma di biscotti e cioccolato caldo, i teatri della città diventano scrigni di meraviglia. In questo scenario festivo, il British Festival Ballet porta in scena The Nutcracker (Lo Schiaccianoci), trasformando il Grand Rex e il Théâtre du 13ème Art in mondi incantati dove realtà e fantasia si intrecciano. Il balletto è ben appunto protagonista in due location simboliche: Grand Rex, con le sue sale monumentali e l’acustica maestosa, ospiterà lo spettacolo per due serate speciali. Mentre il Théâtre du 13ème Art, più intimo e raccolto, accoglie le famiglie dal 23 dicembre 2025 al 3 gennaio 2026. Ogni luogo offre un’esperienza diversa: il Grand Rex è spettacolare e grandioso, mentre il Théâtre du 13ème Art permette di sentirsi quasi parte della fiaba, vicini ai ballerini e ai loro gesti leggiadri. La produzione del British Festival Ballet mantiene il fascino tradizionale dello Schiaccianoci, rispettando la coreografia classica e la musica di Čajkovskij, ma con tocchi che la rendono fresca e accessibile. Il racconto segue Marie (o Clara) durante la notte di Natale, quando lo Schiaccianoci regala magia: soldati e topi prendono vita, il salone si trasforma in un campo di battaglia ...

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