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Interviste

Rebecca Storani: torneremo… torneremo più forti di prima nei nostri teatri

Una situazione estremamente difficile sta colpendo il mondo intero, situazione che ci ha costretti a rimanere a casa per il bene di tutti, e che ha implicato la chiusura di molte attività tra cui i nostri amati teatri. Ma non possiamo fare altrimenti. Dobbiamo attenerci alle norme dettate dallo stato. Sicuramente non è un periodo facile per noi artisti. Noi viviamo di danza, di pubblico ed emozioni e senza di loro siamo totamente persi. Ma non possiamo mollare, non adesso. Dobbiamo rimanere virtualmente uniti in questo momento dove siamo stati obbligati a stare lontani gli uni dagli altri. Torneremo… torneremo più forti di prima nei nostri teatri, a brillare sotto i riflettori dei palcoscenici. Rebecca Storani, Het National Ballet di Amsterdam www.giornaledelladanza.com

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Stefano Forti: c’è bisogno, in questo momento, della sensibilità di tutti

Stiamo attraversando uno dei periodi più bui della storia della danza italiana o, comunque, per quanto ne abbia memoria: uno dei più tristi dell’ultimo secolo. Il clima surreale che si è venuto a creare ha scatenato un effetto “bomba a catena”. Dalla paura per la salute è subentrata quella per la ripresa. Troppe informazioni distorte e approssimative. Io non sono né un politico, né un epidemiologo, tanto meno un virologo, e non sarò certo io a trovare la soluzione a questa catastrofe né mi permetto di dare pareri o soluzioni, anche se, nel mio piccolo: ho la mia idea e la mia visione, come ogni cittadino italiano che sta affrontando questa pandemia, ma soprattutto questa recessione. Sono solo consapevole che questa crisi sta duramente colpendo un settore che già di per sé è sempre stato in crisi ed è sempre sotto pressione. Non ci sentiamo tutelati, questo lo posso affermare, credo, a nome di tutti i miei Colleghi. Noto con grosso rammarico che in questo mese non sono stati presi provvedimenti nei “piani alti” per salvaguardare quest’arte. Non sono stati presi provvedimenti né in ambito nazionale, né in ambito locale. Parecchie realtà dislocate su tutto il territorio nazionale stanno facendo ...

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Michele Abbondanza e Antonella Bertoni: la prova provata che non sappiamo più provare

Excursus semiserio Ed eccoci qua privati del minimo sindacale per lavorare: il “tu mi guardi e io faccio” respirando la stessa aria, non è più possibile. E poi sai, noi che in gioventù abbiamo visto Animal-house, ricordiamo che quando una cosa dura nel tempo e quindi si fa più dura, i duri cominciano a giocare (to play, recitare, suonare). E con un vetro in mezzo o attraverso un video, non solo non è la stessa cosa: semplicemente non è. Crediamo che per un teatro e una danza sani, a maggior ragione in questo periodo, servirebbero inspirazioni ed espirazioni sane, ancorché in solitaria, cogliendo, se vivi da artista (ars, artis=mestiere), la preziosità che un eremitaggio forzato può nascondere. Beninteso che di questi tempi, la questione più che logica é pneumatologica, noi creativi del movimento, in questa “danza immobile” alla quale siamo sottoposti, dovremmo almeno fare in modo che le mascherine che indossiamo nascondano e rivelino nello stesso tempo, anche forme fantastiche; come a dar forma allo status quo creativo del portatore. Qualche idea per creativi titubanti: novelli Joker? Il nero nasone di Pulcinella, phantom, the mask fino alla bianca algidità delle maschere orientali…e ognuno inventi quella che vuole. Ancora una volta, ...

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Rosanna Brocanello: dobbiamo sperare di poter tornare al più presto “operativi”

Rosanna Brocanello Siamo tutti consapevoli che in questo difficile momento il bene primario da tutelare sia la vita e la salute: non possiamo quindi far altro che accettare le dure limitazioni imposte anche al nostro settore, al momento totalmente paralizzato! Non ci resta, quindi, che sperare di poter tornare al più presto “ operativi”auspicandoci che vengano adottate, da parte delle autorità, anche nel nostro settore, idonee misure di aiuto e sostegno per superare il momento di crisi. Uniti ce la faremo! Rosanna Brocanello www.giornaledelladanza.com

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Sasha Riva: la passione? Non lasciare mai che si spenga

In un momento così difficile per tutti, noi artisti dobbiamo tenere la nostra passione sotto controllo ma di sicuro non lasciare mai che si spenga… No, perché una volta che tutto si risolverà saremo ancora più felici di tornare a danzare! Lasciamo che questo periodo smuova in noi delle nuove emozioni e ambizioni, facciamoci ispirare da tutte le piccole cose e di sicuro la passione per la nostra arte non potrà che crescere… aspettando che il sipario si riapra presto di fronte a noi. Sasha Riva Principal Grand Theatre de Geneve www.giornaledelladanza.com

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Vincenzo Spadafora: non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere [ESCLUSIVA]

Il Direttore del Giornale della Danza – Sara Zuccari – ha raggiunto telefonicamente oggi, sabato 18 aprile 2020 – il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, facendo presente la situazione attuale della danza e soprattutto delle scuole di danza sul territorio nazionale, per l’emergenza Covid19. La dichiarazione “Sono consapevole della difficoltà del momento che stanno attraversando i centri danza, le piscine, le palestre, i centri sportivi in generale.  Abbiamo iniziato con il Decreto Cura Italia a dare sostegno a queste realtà e ai lavoratori, ma stiamo studiando misure ben più vaste per tutto il settore nel Decreto ora in corso di stesura e che sarà approvato nei prossimi giorni. L’obiettivo mio e del Governo è non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere”. Vincenzo Spadafora Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport www.giornaledelladanza.com

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Alessandro Rende: ogni scuola di danza, dovrebbe essere messa in condizione, con aiuti da parte dello Stato

Ringraziando il Giornale della Danza e il direttore Sara Zuccari per avermi concesso la possibilità di esprimere un mio pensiero sull’attuale situazione, vorrei rivolgere l’attenzione al mondo della danza e più in particolare alle scuole di danza, che sento in piccola parte di rappresentare, vista la mia attività di ballerino, docente e direttore artistico di concorsi e stage.  Personalmente ritengo che questo sia tra i settori della nostra economia (peraltro, in tempi normali, uno dei più attivi), quello che oggi sta ricevendo minore attenzione e ascolto da parte del Governo. Chiuse dai primi giorni dell’emergenza, nella giusta considerazione del pericolo sanitario, queste realtà sono oggi in una condizione di indefinita “attesa”, a fronte di pagamenti tuttora incombenti per le strutture in affitto e di perdite crescenti per la sospensione delle attività. Credo che ogni scuola di danza, grande o piccola che sia, dovrebbe essere messa in condizione, con interventi mirati da parte dello Stato, di poter sopravvivere. Dimenticarle e lasciarle da sole in balia della devastante crisi economica significherebbe abbandonare centinaia di migliaia di giovani che studiano questa disciplina e per i quali essa rappresenta uno strumento di formazione importante dal punto di vista artistico, ma anche umano, culturale e sociale. Non solo. Significherebbe precarietà lavorativa per tantissimi professionisti di un ...

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Francesco Mariottini: mi preoccupa il futuro, quello che accadrà dopo tutto questo

L’esperienza terribile che stiamo vivendo in questo periodo è una di quelle che la mia generazione, ma credo anche quella dei miei genitori, non conoscevano. Improvvisamente tutto si è fermato, città deserte, parchi vuoti, silenzio assordante ovunque, rotto solo dal suono sinistro di sirene. Un piccolo virus sconosciuto e invisibile ha dichiarato guerra al mondo e improvvisamente l’uomo si è scoperto piccolo, fragile, indifeso. In questa situazione strana, chiuso in casa come tutti, penso alle persone che sono al “fronte” a combattere negli ospedali, ma anche a quelle che purtroppo non ce l’hanno fatta. Mi preoccupa il futuro, quello che accadrà dopo tutto questo, i tempi saranno purtroppo molto lunghi e alcuni pensano già che niente sarà più come prima. L’arte, la cultura, la danza, come, ma soprattutto quando, potranno ripartire? I teatri, i cinema, i musei saranno certamente tra gli ultimi a riaprire le porte, e questo è normale perché sono luoghi di assembramento. Sono convinto però che siano importanti per la crescita umana almeno quanto altri beni cosiddetti di prima necessità. Tuttavia cerco di restare positivo pensando che da ogni tragedia può nascere anche qualcosa di buono. La gente adesso non ha più tanta fretta di correre ovunque ...

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Vincenzo Cositore: “Il mio video con 100 artisti per rilanciare la danza”[INTERVISTA ESCLUSIVA]

Fermarsi e non sapere quando poter ripartire, accantonare per un attimo i propri sogni nella speranza di poterli inseguire nuovamente al più presto. Nel frattempo non arrendersi ma cercare di far sentire la propria voce al mondo intero. Il Giornale della Danza ha intervistato Vincenzo Cositore, tra i più talentuosi fotografi italiani di danza, teatro e spettacolo. L’artista napoletano si è formato nella prestigiosa Accademia Teatro alla Scala ed ha collaborato con le più importanti compagnie italiane ed estere. Cositore, in questi giorni, ha dato il via all’iniziativa “Rindanzeremo”, un video che mette in luce il dolore dei ballerini professionisti costretti, a causa del coronavirus, ad un arresto forzato delle proprie attività. L’iniziativa vuole essere anche un messaggio di speranza nel poter ripartire con la danza al più presto. Partiamo subito dal video “Ridanzeremo” ci racconti da dove nasce questa sua idea? Mi ha spinto l’esigenza di ascoltare e dare voce allo sconforto degli addetti ai lavori del mondo della danza. Questa realtà è già abituata a lavorare con fondi che scarseggiano, come i teatri e le compagnie di ballo, anche se allo stesso tempo è sempre una segmento artistico attivo e propositivo. Il mio sconforto e quello di tutti ...

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Rebecca Bianchi: Oggi come mai la danza mi manca molto!

Oggi come mai la danza mi manca molto.. perché l’arte è per me completa espressione di noi stessi e rivela tutte le sfumature dell’ anima.. attraverso l’arte apro stanze buie nascoste nel cuore, lei riesce a far sprigionare in me energia e vita in un modo unico .. la danza mi aiuta a mostrare la bellezza di Dio. Sì, mi manca la danza. perché infondo sento che mi manca una parte di vita, quella parte in cui metto in gioco me stessa e mi confronto col mondo, con le sue sfide, a volte dure, a volte avvincenti, con le sue affascinanti strade e le sue ricompense inaspettate.. ma ora è momento d’attesa, anche per la danza, nessuno balla.. cos’è la danza se non sfogo, divertimento, libertà, aggregazione, poesia, ritmo, contatto.. e anche se provo a tenermi allenata con qualche esercizio, in realtà il mio corpo vorrebbe scoppiare in una danza piena di vita, piena di passi, piena di tocchi, di respiri e movimenti intrecciati tra ballerini e musica. Allora la cerco, cerco la danza nella calma, nella musica, la cerco nell’immaginazione e la sogno in un futuro vicino.. è così che quella mancanza diventa un motore, un’ispirazione: trasformare la giornata ...

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