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Interviste

Dino Verga: passerà anche questo brutto momento. E ci resterà il ricordo

Passerà. Passerà anche questo brutto momento. E ci resterà il ricordo. Una memoria che mi auguro ci insegni ad essere meno cattivi, intolleranti, aggressivi, polemici, guerrafondai. Soprattutto noi della Danza siamo stati i  “Tutti puniti” di shakesperiana memoria, ma spero che il castigo, anche se ingiusto e non meritato, ci ricordi che tenere il capo chino e  fare il nostro lavoro è stata sempre la nostra forza. Come essere aperti al confronto. E a riflettere. Sempre. Anche nella ripresa saremo la categoria più “punita” per la meravigliosa peculiarità della nostra arte, dove è necessario condividere anche il respiro e il sudore. Ma – di questo sono certo – saremo capaci reinventarci, di cercare e di trovare nuove porte ed aprirle tutte. Non ci siamo mai arresi, non sarà un miserabile virus a fermarci. Dino Verga www.giornaledelladanza.com

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Luca Masala diretore dell’Accademie Princesse Grace di Montecarlo si racconta al Giornale della Danza

Cari lettori ho raggiunto tramite la piattaforma zoom, il direttore dell’Accademie Princesse Grace di Montecarlo, Luca Masala, abbiamo avuto una bellissima e piacevole conversazione di quasi un’ora affrontando svariati argomenti l’emergenza covid19, la scuola e soprattutto la formazione dei ragazzi. https://youtu.be/Pqikqw_zSCM Caro Luca tu dirigi una scuola importante, l’Accademie Princesse Grace di Montecarlo, e lavorando nella formazione, nel nostro campo, una formazione tecnica, ma soprattutto artistica, come è stato vivere questa emergenza? Come hai affrontato questo impatto così violento che ci ha fatto cambiare dall’ oggi al domani? È stato inaspettato. Guardando indietro, a gennaio, adesso, era ovvio che sarebbe successo. Siamo riusciti a rimpatriare tutti i nostri allievi che è stata la cosa più difficile perché abbiamo allievi provenienti da diciassette nazionalità. In un weekend abbiamo dovuto trovare i biglietti aerei per far riuscire a tornare i ragazzi al loro paese. Dopo di che, alcuni allievi sono stati confinati nelle loro stanze. Mi sono preso un paio di giorni di riflessione, non volevo accettare che i ragazzi dovessero tornare a casa e non fare niente per diversi mesi. Parlando con lo staff abbiamo cercato di capire cosa si potesse fare, cosa si potesse costruire in questa situazione, come avremmo ...

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Letizia Giuliani: l’arte non va abbandonata

L’arte Non va abbandonata sopratutto in questo momento.Ammiro chi la sta tenendo viva con tutti i mezzi che in questo momento abbiamo a disposizione, portandola  nelle strade e nelle case della gente con la speranza che torneremo presto a riempire i Teatri!Aiutiamo i giovani a continuare a credere nei loro sogni tenendo tutti insieme la fiamma accesa! Letizia www.giornaledelladanza.com

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Paul Chalmer: la danza un potente messaggio di armonia e speranza

Nonostante l’ evidente sofferenza, le frustrazioni e gli inconvenienti causati da questo momento di crisi globale, ho fatto del mio meglio per affrontare ed esaminare questo periodo con filosofia e positività. In molti modi, noi artisti siamo attualmente sospesi nel tempo e trasportati lontano dal mondo reale, così come lo siamo durante qualsiasi spettacolo teatrale. Isolati dal nostro ritmo frenetico abituale, improvvisamente ci viene regalato il lusso di un’abbondanza di tempo e, successivamente, alle nostre menti viene data anche la libertà di vagare. Per molte ragioni, potremmo considerare questo momento di isolamento forzato come un dono piuttosto che una maledizione. Un momento tranquillo per leggere, studiare, riflettere … È meraviglioso il fatto che viviamo in un’era tecnologica in cui i nostri giorni di isolamento possano essere alleggeriti consultando e approfittando di una banca virtuale illimitata di conoscenze su Internet, dove viene anche offerta la possibilità di rimanere in contatto virtuale tra di noi e con tutto il mondo. Sembra anche che la nostra comunità globale di danza non sia mai stata così vicina e mi rallegro di vedere le tante iniziative e scambi online di ispirazione, bellezza e conoscenza tra ballerini, insegnanti e compagnie che, con grande determinazione, sono uniti ...

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Gianluca Falaschi : “Bisogna tutelare il lavoro teatrale” [INTERVISTA ESCLUSIVA]

(Tosca ph. credit Brescia & Amisano copyright Teatro alla Scala) Gianluca Falaschi è tra i nomi di punta della nuova generazione dei costumisti italiani. Il creativo romano ha ricevuto diversi consensi dalla critica e dal pubblico grazie all’oggettiva qualità artistica e alla raffinatezza dei suoi lavori. I costumi dell’”Attila” e della “Tosca”, delle ultime inaugurazioni al Teatro alla Scala, sono stati curati da lui. Falaschi ha ricevuto il Premio “Franco Abbiati” per i costumi ideati in  “Ciro in Babilonia” al Rossini Opera Festival di Pesaro, ed è stato indicato dalla rivista Openwelt costumista dell’anno per due volte, la prima con l’opera “Perela“, allo Staatstheater di Mainz, la seconda per “Alcina” di Hendel a Basilea, e per “Armide” di Gluck ancora a Mainz . (Tosca di Giacomo Puccini Direttore: Riccardo Chailly Regia: Davide Livermore Scene: Giò Forma Costumi: Gianluca Falaschi Luci: Antonio Castro Video: D-wok ph. Brescia & Amisano copyright Teatro alla Scala) Al Giornale della Danza Gianluca Falaschi si racconta in un’intervista esclusiva. Come avviene il percorso di diventare costumista? Ho studiato all’università prima Architettura, poi Lettere, successivamente sono approdato all’Accademia di Costume e Moda di Roma. Il mio percorso come costumista è iniziato dopo la gavetta, il volontario. Sono ...

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Akram Khan, la mia coreografia? Raccontare la vita! [ESCLUSIVA]

Nato a Londra nel 1974, da genitori del Bangladesh, Akram Khan si diploma all’Accademia di Danza Indiana in Indian Classical Dance Tradition of Kathak. Studia quindi danza contemporanea al De Monfort University e poi alla Northern School of Contemporary Dance di Leeds, iniziando una fortunata carriera di ballerino per diverse compagnie. Nel 1999 vince il Jerwood Foundation Choreography Award e, all’inizio del 2000, ottiene di entrare per un periodo all’X-Group Choreographic Laboratory di Anna Teresa De Keersmaeker, presentando anche, con un certo successo, il solo Loose in Flight al British Dance Edition di Newcastle. Dopo aver creato il trio Rush, che chiude l’esperienza dell’X-Group, nell’agosto del 2000 fonda infine la sua compagnia, l’Akram Khan Company, e nello stesso anno guadagna il premio di danza Outstanding Newcomer, riconosciutogli sia dalla critica che da Time Out Live. Dal 2000 al 2002, oltre ad essere invitato come “Choreographer in Residence of DanceEast” al National Dance Agency for Suffolk and East Region, Akram Khan firma nel dicembre 2001 Related Rocks, su musica di Magnus Lindberg per la London Sinfonietta. Seguono nuovi lavori che lo confermano uno dei talenti emergenti della danza inglese, da Kaash (2002), nato dalla collaborazione con l’artista Anish Kapoor e con il compositore Nitin ...

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Rebecca Storani: torneremo… torneremo più forti di prima nei nostri teatri

Una situazione estremamente difficile sta colpendo il mondo intero, situazione che ci ha costretti a rimanere a casa per il bene di tutti, e che ha implicato la chiusura di molte attività tra cui i nostri amati teatri. Ma non possiamo fare altrimenti. Dobbiamo attenerci alle norme dettate dallo stato. Sicuramente non è un periodo facile per noi artisti. Noi viviamo di danza, di pubblico ed emozioni e senza di loro siamo totamente persi. Ma non possiamo mollare, non adesso. Dobbiamo rimanere virtualmente uniti in questo momento dove siamo stati obbligati a stare lontani gli uni dagli altri. Torneremo… torneremo più forti di prima nei nostri teatri, a brillare sotto i riflettori dei palcoscenici. Rebecca Storani, Het National Ballet di Amsterdam www.giornaledelladanza.com

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Stefano Forti: c’è bisogno, in questo momento, della sensibilità di tutti

Stiamo attraversando uno dei periodi più bui della storia della danza italiana o, comunque, per quanto ne abbia memoria: uno dei più tristi dell’ultimo secolo. Il clima surreale che si è venuto a creare ha scatenato un effetto “bomba a catena”. Dalla paura per la salute è subentrata quella per la ripresa. Troppe informazioni distorte e approssimative. Io non sono né un politico, né un epidemiologo, tanto meno un virologo, e non sarò certo io a trovare la soluzione a questa catastrofe né mi permetto di dare pareri o soluzioni, anche se, nel mio piccolo: ho la mia idea e la mia visione, come ogni cittadino italiano che sta affrontando questa pandemia, ma soprattutto questa recessione. Sono solo consapevole che questa crisi sta duramente colpendo un settore che già di per sé è sempre stato in crisi ed è sempre sotto pressione. Non ci sentiamo tutelati, questo lo posso affermare, credo, a nome di tutti i miei Colleghi. Noto con grosso rammarico che in questo mese non sono stati presi provvedimenti nei “piani alti” per salvaguardare quest’arte. Non sono stati presi provvedimenti né in ambito nazionale, né in ambito locale. Parecchie realtà dislocate su tutto il territorio nazionale stanno facendo ...

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Michele Abbondanza e Antonella Bertoni: la prova provata che non sappiamo più provare

Excursus semiserio Ed eccoci qua privati del minimo sindacale per lavorare: il “tu mi guardi e io faccio” respirando la stessa aria, non è più possibile. E poi sai, noi che in gioventù abbiamo visto Animal-house, ricordiamo che quando una cosa dura nel tempo e quindi si fa più dura, i duri cominciano a giocare (to play, recitare, suonare). E con un vetro in mezzo o attraverso un video, non solo non è la stessa cosa: semplicemente non è. Crediamo che per un teatro e una danza sani, a maggior ragione in questo periodo, servirebbero inspirazioni ed espirazioni sane, ancorché in solitaria, cogliendo, se vivi da artista (ars, artis=mestiere), la preziosità che un eremitaggio forzato può nascondere. Beninteso che di questi tempi, la questione più che logica é pneumatologica, noi creativi del movimento, in questa “danza immobile” alla quale siamo sottoposti, dovremmo almeno fare in modo che le mascherine che indossiamo nascondano e rivelino nello stesso tempo, anche forme fantastiche; come a dar forma allo status quo creativo del portatore. Qualche idea per creativi titubanti: novelli Joker? Il nero nasone di Pulcinella, phantom, the mask fino alla bianca algidità delle maschere orientali…e ognuno inventi quella che vuole. Ancora una volta, ...

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Rosanna Brocanello: dobbiamo sperare di poter tornare al più presto “operativi”

Rosanna Brocanello Siamo tutti consapevoli che in questo difficile momento il bene primario da tutelare sia la vita e la salute: non possiamo quindi far altro che accettare le dure limitazioni imposte anche al nostro settore, al momento totalmente paralizzato! Non ci resta, quindi, che sperare di poter tornare al più presto “ operativi”auspicandoci che vengano adottate, da parte delle autorità, anche nel nostro settore, idonee misure di aiuto e sostegno per superare il momento di crisi. Uniti ce la faremo! Rosanna Brocanello www.giornaledelladanza.com

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