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Interviste

Sasha Riva: la passione? Non lasciare mai che si spenga

In un momento così difficile per tutti, noi artisti dobbiamo tenere la nostra passione sotto controllo ma di sicuro non lasciare mai che si spenga… No, perché una volta che tutto si risolverà saremo ancora più felici di tornare a danzare! Lasciamo che questo periodo smuova in noi delle nuove emozioni e ambizioni, facciamoci ispirare da tutte le piccole cose e di sicuro la passione per la nostra arte non potrà che crescere… aspettando che il sipario si riapra presto di fronte a noi. Sasha Riva Principal Grand Theatre de Geneve www.giornaledelladanza.com

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Vincenzo Spadafora: non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere [ESCLUSIVA]

Il Direttore del Giornale della Danza – Sara Zuccari – ha raggiunto telefonicamente oggi, sabato 18 aprile 2020 – il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, facendo presente la situazione attuale della danza e soprattutto delle scuole di danza sul territorio nazionale, per l’emergenza Covid19. La dichiarazione “Sono consapevole della difficoltà del momento che stanno attraversando i centri danza, le piscine, le palestre, i centri sportivi in generale.  Abbiamo iniziato con il Decreto Cura Italia a dare sostegno a queste realtà e ai lavoratori, ma stiamo studiando misure ben più vaste per tutto il settore nel Decreto ora in corso di stesura e che sarà approvato nei prossimi giorni. L’obiettivo mio e del Governo è non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere”. Vincenzo Spadafora Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport www.giornaledelladanza.com

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Alessandro Rende: ogni scuola di danza, dovrebbe essere messa in condizione, con aiuti da parte dello Stato

Ringraziando il Giornale della Danza e il direttore Sara Zuccari per avermi concesso la possibilità di esprimere un mio pensiero sull’attuale situazione, vorrei rivolgere l’attenzione al mondo della danza e più in particolare alle scuole di danza, che sento in piccola parte di rappresentare, vista la mia attività di ballerino, docente e direttore artistico di concorsi e stage.  Personalmente ritengo che questo sia tra i settori della nostra economia (peraltro, in tempi normali, uno dei più attivi), quello che oggi sta ricevendo minore attenzione e ascolto da parte del Governo. Chiuse dai primi giorni dell’emergenza, nella giusta considerazione del pericolo sanitario, queste realtà sono oggi in una condizione di indefinita “attesa”, a fronte di pagamenti tuttora incombenti per le strutture in affitto e di perdite crescenti per la sospensione delle attività. Credo che ogni scuola di danza, grande o piccola che sia, dovrebbe essere messa in condizione, con interventi mirati da parte dello Stato, di poter sopravvivere. Dimenticarle e lasciarle da sole in balia della devastante crisi economica significherebbe abbandonare centinaia di migliaia di giovani che studiano questa disciplina e per i quali essa rappresenta uno strumento di formazione importante dal punto di vista artistico, ma anche umano, culturale e sociale. Non solo. Significherebbe precarietà lavorativa per tantissimi professionisti di un ...

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Francesco Mariottini: mi preoccupa il futuro, quello che accadrà dopo tutto questo

L’esperienza terribile che stiamo vivendo in questo periodo è una di quelle che la mia generazione, ma credo anche quella dei miei genitori, non conoscevano. Improvvisamente tutto si è fermato, città deserte, parchi vuoti, silenzio assordante ovunque, rotto solo dal suono sinistro di sirene. Un piccolo virus sconosciuto e invisibile ha dichiarato guerra al mondo e improvvisamente l’uomo si è scoperto piccolo, fragile, indifeso. In questa situazione strana, chiuso in casa come tutti, penso alle persone che sono al “fronte” a combattere negli ospedali, ma anche a quelle che purtroppo non ce l’hanno fatta. Mi preoccupa il futuro, quello che accadrà dopo tutto questo, i tempi saranno purtroppo molto lunghi e alcuni pensano già che niente sarà più come prima. L’arte, la cultura, la danza, come, ma soprattutto quando, potranno ripartire? I teatri, i cinema, i musei saranno certamente tra gli ultimi a riaprire le porte, e questo è normale perché sono luoghi di assembramento. Sono convinto però che siano importanti per la crescita umana almeno quanto altri beni cosiddetti di prima necessità. Tuttavia cerco di restare positivo pensando che da ogni tragedia può nascere anche qualcosa di buono. La gente adesso non ha più tanta fretta di correre ovunque ...

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Vincenzo Cositore: “Il mio video con 100 artisti per rilanciare la danza”[INTERVISTA ESCLUSIVA]

Fermarsi e non sapere quando poter ripartire, accantonare per un attimo i propri sogni nella speranza di poterli inseguire nuovamente al più presto. Nel frattempo non arrendersi ma cercare di far sentire la propria voce al mondo intero. Il Giornale della Danza ha intervistato Vincenzo Cositore, tra i più talentuosi fotografi italiani di danza, teatro e spettacolo. L’artista napoletano si è formato nella prestigiosa Accademia Teatro alla Scala ed ha collaborato con le più importanti compagnie italiane ed estere. Cositore, in questi giorni, ha dato il via all’iniziativa “Rindanzeremo”, un video che mette in luce il dolore dei ballerini professionisti costretti, a causa del coronavirus, ad un arresto forzato delle proprie attività. L’iniziativa vuole essere anche un messaggio di speranza nel poter ripartire con la danza al più presto. Partiamo subito dal video “Ridanzeremo” ci racconti da dove nasce questa sua idea? Mi ha spinto l’esigenza di ascoltare e dare voce allo sconforto degli addetti ai lavori del mondo della danza. Questa realtà è già abituata a lavorare con fondi che scarseggiano, come i teatri e le compagnie di ballo, anche se allo stesso tempo è sempre una segmento artistico attivo e propositivo. Il mio sconforto e quello di tutti ...

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Rebecca Bianchi: Oggi come mai la danza mi manca molto!

Oggi come mai la danza mi manca molto.. perché l’arte è per me completa espressione di noi stessi e rivela tutte le sfumature dell’ anima.. attraverso l’arte apro stanze buie nascoste nel cuore, lei riesce a far sprigionare in me energia e vita in un modo unico .. la danza mi aiuta a mostrare la bellezza di Dio. Sì, mi manca la danza. perché infondo sento che mi manca una parte di vita, quella parte in cui metto in gioco me stessa e mi confronto col mondo, con le sue sfide, a volte dure, a volte avvincenti, con le sue affascinanti strade e le sue ricompense inaspettate.. ma ora è momento d’attesa, anche per la danza, nessuno balla.. cos’è la danza se non sfogo, divertimento, libertà, aggregazione, poesia, ritmo, contatto.. e anche se provo a tenermi allenata con qualche esercizio, in realtà il mio corpo vorrebbe scoppiare in una danza piena di vita, piena di passi, piena di tocchi, di respiri e movimenti intrecciati tra ballerini e musica. Allora la cerco, cerco la danza nella calma, nella musica, la cerco nell’immaginazione e la sogno in un futuro vicino.. è così che quella mancanza diventa un motore, un’ispirazione: trasformare la giornata ...

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Julio Bocca: sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino

Julio Bocca argentino, danzatore tra i più brillanti e irripetibili della scena mondiale, con le sue performance perfette ha incantato e sedotto le platee dei teatri più importanti, diventando nell’immaginario di tutti una stella, un’icona della danza mondiale. Gentile Julio, andando indietro nel tempo quali sono i primi ricordi che affiorano legati alla danza? Com’è nata questa sua nobile passione? Mio nonno era italiano, nella nostra casa c’è sempre stata l’arte. Vengo da una famiglia della classe media, mio nonno ha fatto studiare a mia madre il piano, il violino, la danza. L’arte è sempre stata al primo posto nella mia famiglia, sono stato io a chiedere a mia madre di studiare danza per fare il ballerino. Quali sono i ricordi più belli legati a tutto il periodo alla scuola di ballo del Teatro Colòn? La prima scuola che ho frequentato è “Expresión Corporal”, la Scuola Nazionale di Danza qui a Buenos Aires. Ho iniziato a 7 anni. Il mio maestro era un ballerino del Teatro Colòn, e ha proposto a mia mamma di presentarmi lì. Sono andato a fare l’audizione quando avevo 8 anni, ma per entrare il limite era di 10. Essendo l’unico uomo mi hanno preso comunque ...

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PROSPETTIVE01

PROSPETTIVE01 − Claudio Santinelli: “Ripartiamo dalla danza, insieme ce la faremo!”

“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di dare spazio a iniziative dedicate ai giovani e di raccogliere articoli e interviste mirate a dar voce a tutte le fasce creative del mondo coreutico: realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi o realtà già consolidate e di chiara fama, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive. Claudio Santinelli, danzatore, coreografo, insegnante e direttore artistico della “Camden Dance Company”, in questa intervista si racconta al Giornale della Danza, ricordando, nel particolare momento che stiamo vivendo, l’importanza del sostegno dello Stato a favore dell’arte della Danza. Ripercorrendo la Sua carriera, qual è il ricordo più vivo? Impossibile dimenticare il periodo dei varietà televisivi, quando il piccolo schermo investiva in grandi corpi di ballo. Nelle varie edizioni del programma “Fantastico” in cui ho avuto la possibilità di lavorare, ricordo le luci, la musica, i riflettori accesi, il profumo della danza che stava fiorendo e si faceva spazio nel mondo dello spettacolo. Qui ho avuto modo di conoscere grandi artisti del calibro di Enrico Montesano, Pippo ...

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Sabrina Brazzo: mi auguro che questa sofferenza possa servire ad una sensata e solida rinascita

La volontà di investire sul mondo della danza era già molto complicata , adesso lo è ancora di più. Tanti Artisti ballerini e danzatori classici accademici che aspirano a questo come loro lavoro , costretti a ballare in eventi privati o puntate in show televisivi , partecipare occasionalmente nei pochi titoli nelle ormai scarne stagioni teatrali o riuscire ad entrare in qualche corpo di ballo straniero a tempo determinato !! tutto sempre e troppo precario …. Adesso nonostante tutto , questi giovani speranzosi e fedeli ballerini si attaccano ad ogni tipo di supporto in casa ( sedie , poltrone , divani , cassettiere e ringhiere ) per fare almeno la loro sbarra quotidiana …e non lasciarsi sopraffare da questo momento buio . Ci auguriamo che questa grande sofferenza possa servire ad una sensata e solida rinascita Nazionale del nostro settore , un settore a parer nostro che è una pietra miliare e che ancora non e stata messa in luce abbastanza per capirne le effettive potenzialità . L’Arte e’ in ognuno di noi ci rende migliori non dimentichiamola e investiamo su di essa . Sabrina Brazzo étoile internazionale già Prima Ballerina Teatro alla Scala

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