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Esclusiva

Riapriamo i teatri! La cultura non va fermata!

L’arte è cultura, e fa bene a chi la crea e a chi ne è spettatore. Se associata al gesto fisico, come nel caso della danza, l’arte fa bene anche al corpo, e non solo a quello dei ballerini. Tra la regione motoria e l’area percettiva cerebrale avviene un fenomeno di ‘rispecchiamento’ generato dai neuroni specchio, implicati nel processo di apprendimento, nella capacità empatica e nel tradurre l’azione danzata, incorporata da chi la osserva come se fosse egli stesso a compierla. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che l’area cerebrale che si attiva quando ci si innamora è la stessa che viene stimolata durante l’osservazione di opere d’arte e immagini di profonda bellezza, come un quadro o una coreografia. Quando ammiriamo l’arte, infatti, nella corteccia orbitofrontale si innesca un improvviso innalzamento dei livelli di dopamina che genera sensazioni di intenso piacere. L’arte dunque contribuisce ad alleviare stati di ansia, tensioni e depressioni, fino addirittura a normalizzare alcuni parametri vitali, come il battito cardiaco, la pressione arteriosa e i livelli di cortisolo, ormone surrenale responsabile, tra le altre cose, della diminuzione delle difese immunitarie. Se il semplice atto di osservare arte è in grado di indurre una tale reazione nel cervello, essere ...

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La danza è maschio e femmina. Liberiamo l’arte dal pregiudizio!

Uno stereotipo consiste in una particolare rappresentazione mentale volta a incasellare persone o cose in determinate categorie stabilite. Si tratta quindi di un’idea preconcetta, prevenuta e generalizzata, basata su background culturali, etnici, di orientamento sessuale, religioso, e via dicendo, che spinge a etichettare un gruppo o un individuo. Uno dei più comuni stereotipi riguarda proprio la danza che viene superficialmente considerata una attività ‘da ragazze’. Se scelta da un individuo di genere maschile, porta direttamente a un falso preconcetto di natura sessuale. Il tema è delicato. Si tende ancora a ritenere che il ballerino maschio sia omosessuale o che addirittura potrebbe diventarlo frequentando l’ambiente della danza. Ma la danza non ha nulla a che vedere con le preferenze sessuali che invece rientrano nella sfera delle libertà individuali e che nessuno ha il diritto di giudicare. Queste credenze sono spesso dettate da un retaggio culturale obsoleto e anacronistico. Sfortunatamente però sono ancora diffuse, quando invece tutti dovremmo essere consapevoli che l’identità di genere non è così netta come siamo stati educati a credere. La maggior parte delle persone si dichiara favorevole alla parità di accesso a tutte le attività indipendentemente dal genere, tuttavia, quando i genitori scelgono i giocattoli, lo sport ...

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Il Giornale della Danza proclama: Marianela Núñez – GD AWARDS 2020 – Danzatrice dell’anno

Anche quest’anno come da tradizione da 11 anni,  ogni fine anno, il giornaledelladanza.com, tutta la redazione e il direttore Sara Zuccari hanno proclamato la sua danzatrice dell’anno GD AWARDS che, per questo 2020, è l’étoile internazionale Marianela Núñez. Negli anni precedenti il titolo di danzatore dell’anno GD AWARDS è andato a Sylvie Guillem, Roberto Bolle, Svetlana Zakharova, Carla Fracci, Natalia Osipova, Ivan Vasiliev, Jacopo Tissi, Giuseppe Picone, Claudio Coviello, Nicoletta Manni, Rebecca Bianchi e Sergei Polunin e molti altri.  Marianela Núñez – GD AWARDS 2020 – Danzatrice dell’anno Nata a Buenos Aires, in Argentina, il 23 marzo 1982 Marianela Núñez ha frequentato alla Scuola di balletto del Teatro Colón dove ha studiato fin quando è stata invitata a unirsi al Corpo di Ballo della compagnia, all’età di 14 anni. E’ stata selezionata per partecipare a una tournée in Argentina come solista con il Balletto Classico dell’Avana. Nel 1997, Maximiliano Guerra l’ha scelta come sua partner per danzare in Uruguay, Spagna, Italia e al World Ballet Festival del Giappone. In seguito è stata invitata come Ballerina ospite nella compagnia del Teatro Colón in tournée in Europa e negli Stati Uniti. Nel 1998 è entrata alla Scuola del Royal Ballet danzando Raymonda e La bayadère nello spettacolo ...

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Alicia Alonso il centenario 1920/2020 dalla sua nascita: nel ricordo di Carla Fracci [ESCLUSIVA]

Alicia Alonso, nome d’arte di Alicia Ernestina de la Caridad del Cobre Martínez Hoyo nasce a L’Avana il 21 dicembre 1920 e muore nello stesso luogo il 17 ottobre 2019.  Ad un anno dalla sua morte il Giornale della Danza rende omaggio alla diva del popolo cubano, “prima ballerina assoluta”, nel suo centenario, per la critica internazionale già dagli anni Trenta. E’ stata per me una grande, grande, grande Maestra, una meravigliosa artista. Sono stata molte volte da lei a Cuba, aveva una grande forza. Abbiamo ballato tanto insieme e lei a creato anche una coreografia, un balletto per me! Il suo ricordo è ancora vivo in me, una grande, una donna immensa. la porto sempre nel cuore! Carla Fracci (Esclusiva Giornale della Danza) —————————————————————————————————————————————————————— Insieme al marito Fernando Alonso, appoggiata da Fidel Castro, nel 1948 ha creato il Balletto Nazionale di Cuba e l’Accademia portando la danza nelle fabbriche, nelle scuole e nelle zone dell’Havana più povere e disagiate per donare le borse di studio. Ma non solo. Seppur purtroppo cieca fin dalla giovane età, ha danzato fino a 70 anni. Dopo la sua morte, a 98 anni, i cubani le hanno reso omaggio nelle strade e nelle piazze della capitale. E i suoi ballerini l’hanno ricordata danzando in riva al mare, ...

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Jurgita-Dronina

Jurgita Dronina: “La danza è uno strumento molto potente” [ESCLUSIVA]

Jurgita Dronina, principal dancer del National Ballet of Canada e dell’English National Ballet, già prima ballerina presso il Royal Swedish Ballet e il Dutch National Ballet, nonché  Guest Principal Artist dell’Hong Kong Ballet, in questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Com’è iniziata la Sua passione per la danza? Non avevo mai visto un balletto fino all’età di otto anni. Prima di iscriverci alla Scuola di Ballo, mia madre portò me e mia sorella al Teatro Nazionale per assistere a uno spettacolo di danza per bambini: Biancaneve e i sette nani. Io fui letteralmente rapita dai personaggi dei sette nani e iniziai ad interpretare per gioco ognuno di essi! Penso di essere stata intuitivamente subito molto interessata alla parte emozionale insita nella danza stessa, senza capire ancora a quell’età quale fosse la sua essenza, è stata una passione istintiva. Qual è l’emozione più forte che ha provato nel corso della Sua carriera artistica? Quello che mi affascina di più in questa professione è l’espressione del sé, l’autorealizzazione, la possibilità di immergersi completamente nel personaggio in cui ci si cala o di interpretare un determinato ruolo traducendo la musica in movimento, cercando qualcosa di etereo e spirituale e, nel ...

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Jacopo Tissi grande orgoglio italiano, una stella in Russia [ESCLUSIVA]

Jacopo Tissi Il Futuro della danza italiana. Il giovane Jacopo Tissi (Classe 1995) nasce a Landriano (Pavia),  è sicuramente l’erede naturale del mostro sacro della danza italiana e internazionale Roberto Bolle. Si è formato all’Accademia della Scala dove ha subito dimostrato di essere un vero fuoriclasse.  Durante la stagione 2014/15 ha ballato con il Balletto di Stato di Vienna sotto la direzione di Manuel Legris, nella stagione 2015/16 è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala sotto la direzione di Makhar Vaziev, avendo come repetiteurs Vladimir Derevianko e Olga Chenchikova. Attualmente è Primo Solista nel Corpo di Ballo del Teatro Boslhoi di Mosca. – INTERVISTA ESCLUSIVA   Jacopo, tu parti da Landriano, un piccolo centro vicino a Pavia.  Come ti sei avvicinato alla danza o meglio come la danza è venuta a bussare alla porta di casa tua? Diciamo all’incirca a 5 anni, forse perché ho anche i primi ricordi più chiari.  Ballavo sempre quando mettevano la musica, mi piaceva ballare e anche esibirmi , ovviamente la mia danza non aveva una direzione già precisa, però la danza classica mi ha catturato, anche dal televisore di casa. Quando ho visto il balletto classico per la prima volta in tv ho chiesto ...

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Tampa-City-Ballet

Paula Nuñez: “Gli artisti sono portatori di speranza e ispirazione nel mondo” [ESCLUSIVA]

Nata a Caracas, in Venezuela, Paula Nuñez ha danzato in diverse compagnie in Sudamerica e in tutta Europa. Nel 1993 è stata nominata Direttore Artistico del Ballet de las Américas. Nel 2002, Nuñez ha istituito l’America’s Ballet School, a Tampa, in Florida, e nel 2012 la Compagnia Tampa City Ballet. In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Lei è la fondatrice e direttrice artistica del Tampa City Ballet, quando è stata fondata la Compagnia? Il progetto educativo e di sensibilizzazione è stato lanciato nel 2012, con il programma “On Your Feet”. La compagnia professionale è stata istituita nel 2018. Quali sono i principi fondanti? Lo slogan del Tampa City Ballet è “Crea, Cattura, Educa, Collabora” Qual è la Sua missione? Il Tampa City Ballet si basa sulla creazione di performance uniche e su un programma di formazione di alta qualità. Il nostro obiettivo è cambiare la vita in positivo attraverso il potere della danza Qual è il repertorio della Compagnia? Il TCB è una compagnia di danza contemporanea professionale con un repertorio innovativo del XXI secolo che propone spettacoli d’avanguardia unici che fondono danza, teatro e arti visive. Il nostro repertorio comprende spettacoli full-length quali: IF I ...

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Paolo Bonciani

Paolo Bonciani: “Se vi sono scorciatoie per la felicità, la danza è una di queste!” [ESCLUSIVA]

Paolo Bonciani livornese, fotografa dal 1970. In questi anni è riuscito a cogliere attraverso il suo obiettivo fotografico situazioni ed immagini che vanno dal reportage sociale allo sportivo, dalla foto di paesaggio al glamour, fino a giungere alla fotografia di danza, di cui si è rivelato uno degli interpreti più sensibili e attenti in campo nazionale ed internazionale. Ha esposto in Italia ed all’estero, ha sue foto in vari musei del mondo. Numerosi i riconoscimenti che gli sono stati conferiti a livello nazionale ed internazionale, tra cui la Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica. In questa intervista si racconta in esclusiva al Giornale della Danza. Come e quando ha iniziato a sviluppare il Suo interesse verso la fotografia? L’artefice principale del mio interesse per la fotografia è stato mio padre. Nel passato fu un grande atleta, faceva parte del mitico equipaggio di canottaggio denominato “Scarronzoni”, formato da otto leggendari canottieri livornesi campioni del remo. Ancora oggi, a distanza di quasi un secolo, detiene il record, in campo mondiale, di maggiori successi conquistati durante la propria attività: due argenti olimpici, nel 1932 a Los Angeles e nel 1936 a Berlino, cinque titoli europei, quattordici titoli italiani e innumerevoli vittorie in campo ...

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Teatro San Carlo - Stéphane Lissner

Teatro San Carlo di Napoli – Stéphane Lissner: “Sono convinto che dobbiamo immaginare un futuro migliore” [ESCLUSIVA]

In questo momento di grande difficoltà per gli Enti Lirici e per tutto il mondo dell’Arte, in questa intervista esclusiva rilasciata al Giornale della Danza, il Sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli Stéphane Lissner lancia un messaggio di impegno e di speranza. Il 4 novembre 2020 il Teatro San Carlo di Napoli ha compiuto 283 anni, un anniversario importante. In qualità di Sovrintendente, vuole rilasciare qualche dichiarazione in merito? Si tratta di una ricorrenza importantissima. Uno dei fattori che più mi ha spinto a venire a lavorare al Teatro San Carlo è la sua storia. Dal 1737 ad oggi è una delle storie più belle al mondo per un teatro lirico. Il ‘700 è stato un momento unico, uno dei momenti più floridi per la Lirica e il San Carlo, per la sua produzione, oltre che per la sua straordinaria bellezza, è diventato ben presto il centro dell’Europa. Ho sempre detto che il San Carlo, insieme al Teatro Colón di Buenos Aires, è uno dei più bei teatri al mondo. Per me è una felicità e un onore dirigere un teatro come questo. È un momento particolarmente difficile per tutti i comparti dello spettacolo e per tutti gli Enti ...

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Luciano Cannito: i teatri non sono luogo di contagio, ma luogo di guarigione [ESCLUSIVA]

I teatri non sono luogo di contagio, ma luogo di guarigione. Guarigione dell’anima e dello spirito, fondamentali quanto il corpo. Praticamente zero casi di contagio da maggio a settembre nei teatri. Tutte le misure di contenimento, sanificazione, messa in sicurezza e distanziamento sociale sono state ottemperate. Nonostante ciò, il teatro, il cinema, la danza, gli spettacoli dal vivo sono stati chiusi, dichiarate “attività non essenziali”. Come è possibile che la vita di qualcuno sia considerata “non essenziale?” Così come le scuole di danza, neppure nominate nell’ultimo DCPM, eppure chiuse, impedendo ai giovani il diritto allo studio, impedendo loro di scegliere cosa fare da grandi. Perché la danza è una disciplina che si studia solo da giovani se si vuole farla diventare la carriera della propria vita. Scuole sanificate, procedure di sicurezza seguite alla lettera, distanziamento rigoroso e disciplinato, termoscanner all’ingresso e monitoraggio personale di tutti gli allievi, sono procedure che neppure la scuola dell’obbligo sta attuando. Nessuno comprende il senso di questa chiusura senza motivazioni e dati scientifici, che sta comportando come unico risultato lasciare che i ragazzi non possono più studiare danza in un luogo sicuro e controllato, e si ritrovino fuori, in giro chissà dove. Luciano Cannito www.giornaledelladanza.com

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