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Esclusiva

Ministro Spadafora: scuole di danza riapertura entro il 25 maggio

Oggi, mercoledì 13 maggio, al senato il Ministro per lo sport e le attività giovanili Vincenzo Spadafora ha annunciato la data della riapertura della scuole di danza entro il 25 maggio 2020 come riporta il servizio del Tg1 con la dichiarazione. Attendiamo tutte le linee guida per la riapertura. “Riapriremo il 25 maggio tutti i centri sportivi di base, ma forse anche prima se il Cts darà l’ok”.“Devono riaprire centri che sono una grande opportunità per i cittadini italiani, dalle palestre ai centri danza. Proporrò la riapertura di tutti questi centri al massimo entro il 25 maggio. Abbiamo inviato al Cts le linee guida per la riapertura, la data massima per la riapertura è il 25 maggio. Dobbiamo fare in modo che tutti abbiano la possibilità di riaprire seguendo il protocollo”. Queste le parole del Ministro Spadafora. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Marius Petipa, un nuovo documentario esplora la vita e l’opera del grande maestro

Ecco qualcosa di nuovo da aggiungere alla tua lista di quarantena: Marius Petipa: il maestro francese del balletto russo , un documentario molto interessante di Icarus Films.  Diretto da Denis Sneguirev, il doc (che sarà disponibile per lo streaming e su DVD a partire dal 12 maggio) esplora la vita del coreografo più famoso del balletto. Le interviste con storici della danza, scrittori e registi offrono spunti sui suoi balletti più famosi e sul clima geo-politico che li ha influenzati.  Guarda anche a come gli attuali coreografi si avvicinano al suo lavoro, dalle meticolose ricostruzioni di Alexei Ratmansky alle nuove letture come La bella addormentata  di Nacho Duato .  Il documentario racconta tutta la storia del grande coreografo e dei sui balletti. Marius Petipa: Il maestro francese del balletto russo è principalmente in francese e russo con sottotitoli inglesi, il che può rendere la visione di sequenze di ballo narrate un po ‘impegnativa. Ma questo documentario di 52 minuti è un tuffo rapido e illuminante nella storia del balletto, e per cui vale la pena riavvolgere la danza. Disponibile per lo streaming su Amazon Prime, iTunes e Vimeo a partire dal 12 maggio. Sara Zuccari Direttore www.giornaledelladanza.com

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Scuole di danza quando riaprono? Nuove regole, le prime indiscrezioni

Il Caso Le scuole di danza, in Italia, rappresentano un settore dello spettacolo dal vivo che comprende, più o meno, circa 30.000 scuole. Il loro valore educativo e sociale è molto importante: a loro spetta, infatti, non solo la formazione degli insegnanti, non solo l’educazione dei giovani all’ascolto, alla pazienza, al rispetto dell’altro, a dare una valenza profonda alla parola “sacrificio”, ma anche a promuovere la diffusione della cultura attraverso un’intensa e poliedrica attività aggregativa. L’emergenza del Covid-19 non ha risparmiato nemmeno loro, imponendo la chiusura immediata delle scuole senza prevedere alcun salvagente. Anzi, il decreto “Cura Italia” non ha previsto nessuna misura di sostentamento per la categoria, sia in termini di ammortizzatori sociali che economici. La ripartenza (le prime indiscrezioni) Per poter ritornare alle lezioni di danza nei luoghi prestabiliti, sarà necessario rispettare una serie di regole ben precise.  Innanzitutto gli ingressi saranno scaglionati, mentre nelle palestre più piccole ci si potrà allenare soltanto su prenotazione. L’uso degli spogliatoi è del tutto vietato, dunque sarà impossibile cambiarsi in loco. Abolite anche le lezioni di gruppi numerosi. Anche in sala le persone dovranno mantenere una distanza di almeno due metri anche se lo spazio ideale sarebbe di 7 metri a persona. I maestri ...

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Gianluca Falaschi : “Bisogna tutelare il lavoro teatrale” [INTERVISTA ESCLUSIVA]

(Tosca ph. credit Brescia & Amisano copyright Teatro alla Scala) Gianluca Falaschi è tra i nomi di punta della nuova generazione dei costumisti italiani. Il creativo romano ha ricevuto diversi consensi dalla critica e dal pubblico grazie all’oggettiva qualità artistica e alla raffinatezza dei suoi lavori. I costumi dell’”Attila” e della “Tosca”, delle ultime inaugurazioni al Teatro alla Scala, sono stati curati da lui. Falaschi ha ricevuto il Premio “Franco Abbiati” per i costumi ideati in  “Ciro in Babilonia” al Rossini Opera Festival di Pesaro, ed è stato indicato dalla rivista Openwelt costumista dell’anno per due volte, la prima con l’opera “Perela“, allo Staatstheater di Mainz, la seconda per “Alcina” di Hendel a Basilea, e per “Armide” di Gluck ancora a Mainz . (Tosca di Giacomo Puccini Direttore: Riccardo Chailly Regia: Davide Livermore Scene: Giò Forma Costumi: Gianluca Falaschi Luci: Antonio Castro Video: D-wok ph. Brescia & Amisano copyright Teatro alla Scala) Al Giornale della Danza Gianluca Falaschi si racconta in un’intervista esclusiva. Come avviene il percorso di diventare costumista? Ho studiato all’università prima Architettura, poi Lettere, successivamente sono approdato all’Accademia di Costume e Moda di Roma. Il mio percorso come costumista è iniziato dopo la gavetta, il volontario. Sono ...

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Alessandra Ferri la danza fatta persona, musa ispiratrice tra sogno ed eleganza

E’ oggi considerata Internazionalmente una delle più importanti ballerine del mondo e orgoglio della nostra nazione. I primi passi di danza li fece alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano, ma, dai 15 anni in poi studiò presso la Royal Ballet School. A soli 19 anni era già Principal Dancer del Royal. Domanda di rito, come è nata per Alessandra Ferri la passione per la danza? È nata con me, credo. Mi ricordo che sin da piccola, avevo tre anni, in casa inventavo delle coreografie con la musica. Era tutto talmente naturale e spontaneo, sono sicura che la danza sia una passione innata dentro di me. Poi mi fece scattare la scintilla il primo balletto che vidi a Monza, dove i miei genitori si erano trasferiti, alla visione rimasi folgorata e chiesi alla mia famiglia di essere iscritta ad una scuola di ballo. photo by Lucas Chilczuk for DanceMedia LLC Fu infatti prescelta da Sir Kenneth MacMillan come protagonista dei suoi balletti Romeo e Giulietta, Manon, Mayerling. La Ferri si rivelò subito un’interprete eccezionale. In lei tutto parla, ogni gesto, ogni sguardo, ogni movimento; tutto è messo la servizio del ruolo che deve interpretare, non si risparmia in nulla, ...

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Akram Khan, la mia coreografia? Raccontare la vita! [ESCLUSIVA]

Nato a Londra nel 1974, da genitori del Bangladesh, Akram Khan si diploma all’Accademia di Danza Indiana in Indian Classical Dance Tradition of Kathak. Studia quindi danza contemporanea al De Monfort University e poi alla Northern School of Contemporary Dance di Leeds, iniziando una fortunata carriera di ballerino per diverse compagnie. Nel 1999 vince il Jerwood Foundation Choreography Award e, all’inizio del 2000, ottiene di entrare per un periodo all’X-Group Choreographic Laboratory di Anna Teresa De Keersmaeker, presentando anche, con un certo successo, il solo Loose in Flight al British Dance Edition di Newcastle. Dopo aver creato il trio Rush, che chiude l’esperienza dell’X-Group, nell’agosto del 2000 fonda infine la sua compagnia, l’Akram Khan Company, e nello stesso anno guadagna il premio di danza Outstanding Newcomer, riconosciutogli sia dalla critica che da Time Out Live. Dal 2000 al 2002, oltre ad essere invitato come “Choreographer in Residence of DanceEast” al National Dance Agency for Suffolk and East Region, Akram Khan firma nel dicembre 2001 Related Rocks, su musica di Magnus Lindberg per la London Sinfonietta. Seguono nuovi lavori che lo confermano uno dei talenti emergenti della danza inglese, da Kaash (2002), nato dalla collaborazione con l’artista Anish Kapoor e con il compositore Nitin ...

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Jia Ruskaja. Tra storia e mito Omaggio a cinquant’anni dalla morte, di Flavia Pappacena

Jia Ruskaja, Chiaro di luna, cor. J. Ruskaja, Siracusa, 1930 Il 19 aprile 1970 si spegneva Jia Ruskaja, fondatrice e direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza. Personaggio complesso, Ruskaja svolse la sua attività nell’arco di cinquant’anni attraversando periodi diversi e anche difficili della storia italiana (dal primo dopoguerra alla seconda guerra mondiale fino al ’68). Il suo fu un percorso lungo, costellato di successi ma anche di sconfitte, ciò nonostante unitario negli obiettivi programmatici. Osservandolo nel suo complesso, vi si riconosce un costante impegno volto al recupero dei valori profondi, antichi, della danza, arte che l’artista considerava non solo nella sua espressione spettacolare, ma anche come strumento mirato all’educazione e all’affinamento della persona nel segno di quell’equilibrio armonico tra mente, corpo, emozione che erano alla base della sua estetica. Uno strumento non riservato a «pochi privilegiati», ma esperienza «accessibile alla massa», come lei stessa scrive nel 1958. Il valore educativo e culturale della danza costituì il perno della sua politica di sviluppo della scuola che avviò nel 1928 e potenziò nell’arco di un ventennio fino a conquistarle, con la riforma dell’istruzione pubblica varata nel secondo dopoguerra (1948), lo status di accademia nazionale. Sin dall’inizio, la scuola ruskajana non si pose in ...

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Vincenzo Spadafora: non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere [ESCLUSIVA]

Il Direttore del Giornale della Danza – Sara Zuccari – ha raggiunto telefonicamente oggi, sabato 18 aprile 2020 – il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, facendo presente la situazione attuale della danza e soprattutto delle scuole di danza sul territorio nazionale, per l’emergenza Covid19. La dichiarazione “Sono consapevole della difficoltà del momento che stanno attraversando i centri danza, le piscine, le palestre, i centri sportivi in generale.  Abbiamo iniziato con il Decreto Cura Italia a dare sostegno a queste realtà e ai lavoratori, ma stiamo studiando misure ben più vaste per tutto il settore nel Decreto ora in corso di stesura e che sarà approvato nei prossimi giorni. L’obiettivo mio e del Governo è non lasciare indietro nessuno ed evitare che anche una sola realtà debba chiudere”. Vincenzo Spadafora Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport www.giornaledelladanza.com

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Vincenzo Cositore: “Il mio video con 100 artisti per rilanciare la danza”[INTERVISTA ESCLUSIVA]

Fermarsi e non sapere quando poter ripartire, accantonare per un attimo i propri sogni nella speranza di poterli inseguire nuovamente al più presto. Nel frattempo non arrendersi ma cercare di far sentire la propria voce al mondo intero. Il Giornale della Danza ha intervistato Vincenzo Cositore, tra i più talentuosi fotografi italiani di danza, teatro e spettacolo. L’artista napoletano si è formato nella prestigiosa Accademia Teatro alla Scala ed ha collaborato con le più importanti compagnie italiane ed estere. Cositore, in questi giorni, ha dato il via all’iniziativa “Rindanzeremo”, un video che mette in luce il dolore dei ballerini professionisti costretti, a causa del coronavirus, ad un arresto forzato delle proprie attività. L’iniziativa vuole essere anche un messaggio di speranza nel poter ripartire con la danza al più presto. Partiamo subito dal video “Ridanzeremo” ci racconti da dove nasce questa sua idea? Mi ha spinto l’esigenza di ascoltare e dare voce allo sconforto degli addetti ai lavori del mondo della danza. Questa realtà è già abituata a lavorare con fondi che scarseggiano, come i teatri e le compagnie di ballo, anche se allo stesso tempo è sempre una segmento artistico attivo e propositivo. Il mio sconforto e quello di tutti ...

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Roberto Giovanardi: mi auguro una rinascita della danza made in Italy

Iniziamo con il dire che il momento è terribile per tutti. Tutto è messo in discussione, continuamente. Ovviamente per l’Italia ma soprattutto per una crisi internazionale, Franceschini parla di tutto, ma non del teatro e della danza nello specifico, non c’è nessuna ipotesi di ripresa o una proposta concreta di come si potrà ricominciare. Questo è inammissibile! Lo capisco certamente, perché è così per tutti, ma noi abbiamo bisogno di risposte pratiche, alle le nostre domande. Per il nostro lavoro. Andiamo nel concreto cosa ne sarà di questa estate 2020? Mi spiego meglio, dell’Arena di Verona, del Festival di Spoleto, del Festival di Ravenna e molti altri? Io dovevo riprendere questa estat, in collaborazione con il Teatro Carlo Felice, uno dei festival di balletto più antico e importante della danza, quello di Nervi, che ne sarà? Tutto fermo, nonostante la volontà di volerlo fare da parte nostra. Poi riflettiamo sul problema frontiere, come e quando potranno venire da noi gli artisti e le compagnie internazionali, facendo la quarantena andata/ritorno? Vedo una discordanza tra il nostro Ministero e quello degli Esteri, quali azioni adotteranno? Si dovrà lavorare con le compagnie e con gli artisti italiani: se così fosse mi auguro in ...

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