A quasi due decenni dalla scomparsa di Pina Bausch, la sua compagnia continua a camminare su un filo teso tra fedeltà alla memoria e ricerca di nuove traiettorie. La stagione 2025-26 del Tanztheater Wuppertal non è una semplice rassegna di titoli storici: è una dichiarazione d’intenti, un atto di cura verso un patrimonio fragile e vivo, un tentativo consapevole di riassemblare i pezzi di un’identità artistica che ha attraversato turbolenze, trasformazioni e cambi di guida. L’anima della nuova stagione pulsa nei ritorni. E non si tratta di semplici riproposte:tornano in scena come organismi vivi, con nuovi interpreti, nuove energie, nuovi corpi che si fanno custodi e traduttori di un linguaggio coreografico ancora profondamente attuale. Le opere di Bausch non invecchiano: si trasformano, si contaminano, si riattivano in relazione al tempo che le ospita. La scelta di riattivare queste produzioni non è nostalgica, ma necessaria. È un modo per rimettere in circolo l’essenza del Tanztheater: il gesto che dialoga con l’emozione, il movimento che scava nell’umano, la parola che si fa corpo. Fra le novità più significative della stagione, spicca Kontakthof – Echoes of ’78, un progetto firmato da Meryl Tankard che riunisce alcuni interpreti della storica produzione del ’78. Non ...
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