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Orsolina28 Art Foundation: Student Sharing – Sharon Eyal

Orsolina28 Art Foundation si prepara a ospitare un evento speciale, in cui gli studenti della residenza formativa “Sharon Eyal Intensive” presenteranno una performance che sintetizza e celebra il loro percorso di approfondimento e sperimentazione artistica. L’evento, previsto per sabato 2 agosto 2025, offre un’opportunità unica di esplorare la pratica e l’estetica di Sharon Eyal, una delle voci più innovative e influenti nel panorama della danza contemporanea. Il programma formativo, articolato in un’immersione profonda nelle tecniche e nei codici espressivi sviluppati da Sharon Eyal, ha permesso ai partecipanti di entrare in contatto con un linguaggio fisico distintivo, che integra la precisione tecnica con un’esplorazione intensa del movimento come linguaggio emozionale. L’approccio della coreografa, che si fonda su un’interpretazione radicale del corpo come strumento comunicativo, ha guidato gli studenti in un processo di scoperta e affinamento della propria espressività corporea, rendendo il corpo non solo veicolo di movimento ma anche di narrazione e introspezione. Durante il percorso formativo, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di lavorare quotidianamente con la coreografa e con i danzatori storici della sua compagnia, immergendosi nel suo linguaggio fisico inconfondibile. Lo sharing finale è testimonianza di questo intenso processo formativo, un’esplorazione del gesto come forza emotiva e segno distintivo ...

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Concerto di Capodanno

Autunno in danza alla Fenice e al Malibran di Venezia

È particolarmente ricca e accattivante la programmazione autunnale di danza al Teatro La Fenice e al Teatro Malibran, con un susseguirsi di spettacoli nell’ambito della conclusione della Stagione lirica di Balletto 2024-2025 della Fondazione Teatro La Fenice. Dopo il Romeo e Giulietta di John Neumeier interpretato dall’Hamburg Ballett lo scorso gennaio, a settembre e ottobre 2025 i due teatri veneziani ospiteranno infatti tre eventi coreutici di assoluto richiamo, che spazieranno dal classico al pop e al contemporaneo. A partire dai Ballets de Monte-Carlo, già applauditissimi a Venezia nelle scorse stagioni, che interpreteranno stavolta l’affascinante Cenerentola di Jean-Christophe Maillot; seguiranno, a ottobre, lo spettacolo della Compagnia Larreal – Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma, che porterà in scena i colori e ritmi della danza bolera con España; e quello della Pockemon Crew, una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo, che presenterà in prima assoluta Hashtag Déclic di Riyad Fhgani. Cenerentola del coreografo Jean-Christophe Maillot, nell’interpretazione dei Ballets de Monte-Carlo, è una delle creazioni più amate della compagnia – debuttò nel 1999, Salle Garnier Opéra de Monte-Carlo – e uno dei pezzi che hanno segnato una svolta nella storia della compagine monegasca. L’originale lettura della fiaba proposta da ...

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Le eteree ballerine romantiche dell’800: Augusta Maywood

Augusta Maywood (New York, 5 marzo 1825 – Leopoli, 3 novembre 1876) nata Williams, era figlia degli attori teatrali Henry Williams e Martha Bally. Fu la prima ballerina americana a raggiungere il rango di Prima Ballerina in Europa e celebrata interprete dell’era del balletto romantico. Prese il cognome dal suo patrigno Robert Campbell Maywood in seguito alle seconde nozze di sua madre. Studiò sotto la guida dell’ex ballerino dell’Opéra di Parigi Paul H. Hazard insieme alla sua rivale Mary Ann Lee (luglio 1824 – 25 gennaio 1899). Fu la prima protagonista del capolavoro ballettistico Giselle in America, precisamente nella città di Boston nel 1846. L’americana Mary Ann Lee, altrettanto famosa artista dell’era del balletto romantico, debuttò nel 1837 con la coreografia The Maid of Cashmere al Chestnut Street Theatre in coppia con Augusta Maywood. Il pubblico fu entusiasta di entrambe e fomentò una rivalità tra le due artiste. Insieme si esibirono in una produzione di The Dew Drop, o La Sylphide nel 1838. Maywood poi si trasferì in Europa per studiare danza mentre Lee rimase a Philadelphia. Lee ballò per la prima volta in La Bayadère nel 1839 che rimase uno dei suoi ruoli preferiti per il resto della carriera. ...

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Il coreografo Dimitris Papaioannou “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Nessuno. Il balletto contemporaneo prediletto? 1980 di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Théâtre de la Ville di Parigi. Un romanzo da trasformare in balletto? Autobiografia del Rosso di Anne Carson. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Teorema di Pier Paolo Pasolini. Il costume di scena indossato che hai preferito? Abito nero (Materia Prima). Quale colore associ alla danza? Colore della pelle. Che profumo ha la danza? Sudore. La musica più bella scritta per balletto? Qualunque di Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Saturday Night Live. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Vaslav Nijinsky e Pina Bausch. Il tuo “passo di danza” preferito? Non ne conosco nessuno. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Qualsiasi ruolo maschile con i collant da danza. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? William Forsythe. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie ragazza! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Provare – Fallire – Ripetere. Come ti vedi oggi allo specchio? Più vecchio. Michele Olivieri Foto di Julian Mommert www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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OnDance 2025: Roberto Bolle presenta il suo nuovo libro

Dal 3 al 7 settembre 2025, Milano si trasforma di nuovo in un immenso palcoscenico a cielo aperto per OnDance, l’ottava edizione della grande festa della danza ideata e diretta da Roberto Bolle. Per una settimana la città sarà animata, dal mattino fino a notte, da appuntamenti imperdibili dedicati a tutte le forme di danza, in un clima gioioso e coinvolgente che, come sempre, promette di regalare al pubblico un’esperienza indimenticabile. Dopo il successo delle edizioni precedenti, OnDance è ormai un appuntamento cult, atteso da migliaia di appassionati che ogni anno si riversano nelle strade di Milano per celebrare insieme l’arte del ballo.   Tema di OnDance 2025 – inserita nel palinsesto dell’Olimpiade Culturale di Milano – Cortina 2026 – è il profondo e affascinante legame tra danza e sport: due universi che condividono passione, disciplina, forza e bellezza del movimento. Attraverso spettacoli, incontri, masterclass e performance urbane, OnDance mette in scena un dialogo unico tra atleti e danzatori, celebrando il corpo come strumento espressivo, tecnico e poetico. Un viaggio inedito tra gesto atletico e arte coreografica, dove la preparazione fisica incontra l’anima dell’espressione artistica. «Siamo arrivati all’ottava edizione di OnDance e non potrei esserne più felice e orgoglioso», dichiara Roberto Bolle. «Ogni anno ...

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95 anni fa nasceva Paul Taylor: l’architetto del movimento

Quando si parla di danza moderna americana, nomi come Martha Graham o Merce Cunningham emergono con prepotenza. Eppure, tra le colonne portanti di questo linguaggio corporeo del Novecento, Paul Taylor ha occupato un posto unico, spesso in bilico tra l’eleganza classica e la ribellione sperimentale. La sua arte ha sfidato le convenzioni pur senza mai distruggerle, trasformando il corpo umano in un veicolo di ironia, lirismo e sorprendente umanità. Paul Taylor nacque il 29 luglio 1930 a Wilkinsburg, in Pennsylvania, e si formò in pittura e nuoto prima di dedicarsi interamente alla danza. Studente alla Juilliard School, si affermò presto come danzatore nel leggendario ensemble di Martha Graham, con cui collaborò negli anni ’50. L’influenza della Graham fu importante, ma Taylor non tardò a trovare una sua propria voce coreografica — una voce a volte ironica, altre volte filosofica, sempre sincera. Ciò che distingue Paul Taylor da molti suoi contemporanei è l’ampiezza della sua visione artistica. Il suo repertorio, che comprende oltre 140 coreografie, è un labirinto stilistico: dalla satira sociale di “Big Bertha” (1970) all’astrazione sublime di “Esplanade” (1975), ogni opera è costruita con un senso profondo della teatralità e del tempo musicale. La “Paul Taylor Dance Company”, fondata ...

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Operaestate in scena “Samia” di Adriano Bolognino

Giovedì 31 luglio alle ore 21.20 al Teatro al Castello “Tito Gobbi” va in scena Samia, un’opera del coreografo napoletano Adriano Bolognino. L’evento è inserito nel cartellone di Operaestate Festival, il programma estivo promosso dalla Città di Bassano del Grappa, in collaborazione con la Regione Veneto, sostenuto dal Ministero della Cultura e da aziende e fondazioni “Amici del Festival”.   Adriano Bolognino, è un coreografo napoletano, classe 1995. Si è affermato negli ultimi anni sulla scena italiana per uno stile riconoscibile fatto di delicatezza e precisione. Il suo lavoro si caratterizza per una ricerca continua della bellezza in movimenti semplici e puri, che mira a evocare forti emozioni con un linguaggio essenziale e diretto.   Con Samia s’ispira a una vicenda realmente accaduta, quella di Samia Yusuf Omar, una giovane atleta somala morta nelle acque di Lampedusa mentre cercava di raggiungere l’Europa per qualificarsi alle Olimpiadi.  Una storia vera e tragica, da cui parte la ricerca di Adriano Bolognino che porta in scena sei corpi –  quelli delle danzatrici Rosaria Di Maro, Gaia Mentoglio, Noemi Caricchia, Roberta Fanzini, Serena Pomere e Ines Giorgiutti –  donne diverse tra loro per rappresentare  una vita spezzata, simbolo di una disuguaglianza.  Alle sei performer ...

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Tuccio-Guicciardini

Tuccio Guicciardini: “Non in mio nome. L’arte che resiste.”

  Tuccio Guicciardini, direttore artistico ‒ insieme a Patrizia de Bari ‒ del Festival “Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere”, ha saputo trasformare un evento in un appuntamento imprescindibile per gli appassionati di arte e cultura contemporanea. Con una visione originale e una grande capacità di sintesi tra innovazione e tradizione, “Orizzonti Verticali” si distingue per la sua formula unica, che unisce e sperimenta diverse forme di espressione artistica, dalla musica alla danza, dal teatro alle arti visive. Un Festival che non si limita a essere una mera vetrina, ma che crea esperienze immersive, generando riflessioni profonde e incontri tra artisti e pubblico. Giunto quest’anno alla sua XIII edizione, Il Festival, con il sottotitolo “Non in mio nome”, che si svolgerà dal 31 luglio al 5 agosto 2025 a San Gimignano, in provincia di Siena, borgo turrito tra le mete più iconiche della Toscana, eletta Patrimonio dell’Unesco nel 1990. L’edizione 2025 include 21 appuntamenti di danza, teatro, musica, performance tra cui 5 prime nazionali. Orizzonti Verticali è un progetto della Compagnia Giardino Chiuso, con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa, nell’ambito del progetto regionale Ente di rilevanza dello spettacolo dal vivo della Regione Toscana, Regione Toscana, Amministrazione Comunale Città ...

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Al via la XIII edizione del Festival Orizzonti Verticali

La XIII edizione di Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere, con il sottotitolo Non in mio nome, si svolgerà dal 31 luglio al 5 agosto 2025 a San Gimignano (Siena), borgo turrito tra le mete più iconiche della Toscana, eletta Patrimonio dell’Unesco nel 1990.  Il Festival include 21 appuntamenti di danza, teatro, musica, performance tra cui 5 prime nazionali e si avvale della direzione artistica di Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini.  Orizzonti Verticali è un progetto della Compagnia Giardino Chiuso, con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa, nell’ambito del progetto regionale Ente di rilevanza dello spettacolo dal vivo della Regione Toscana, Regione Toscana, Amministrazione Comunale Città di San Gimignano, Assessorato alla Cultura e Banca Cambiano, in collaborazione con Fondazione Accademia Musicale Chigiana, Galleria Continua, Fondazione Musei Senesi/Opera Laboratori. La tredicesima edizione di Orizzonti Verticali – dichiarano Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari – apre nuovamente al teatro, alla danza, alla musica e alle performance gli spazi della città di San Gimignano, che diventano palcoscenici naturali, peculiari e creativi, rivolgendo lo sguardo alle nuove forme d’arte in dialogo con la propria genesi, la propria storia […] Fin dalla sua nascita il festival ha come obiettivo quello di avvicinare i ...

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Il direttore artistico Julien Favreau “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Petite Mort di Kylian. Il Teatro del cuore? Tokyo Bunka Kaikan. Un romanzo da trasformare in balletto? Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il conte di Montecristo. Il costume di scena indossato che hai preferito? L’uccello di fuoco. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Un misto di parquet cerato, velluto, sudore, calore. La musica più bella scritta per balletto? Romeo et Juliette di Prokoviev. Il film di danza irrinunciabile? Center Stage. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Maurice Béjart e Sylvie Guillem. Il tuo “passo di danza” preferito? Jeté entrelacé. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Mayerling. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? William Forsythe. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Le direi grazie e che l’arte della danza rimanga sempre viva. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? La danza è una disciplina completa che mobilita il corpo e la mente. Richiede un impegno totale, ma offre anche immense soddisfazioni e una libertà di ...

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