RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Ho letto con attenzione le lettere, le dichiarazioni, gli “insulti” patenti o velati che si fanno, per fortuna da una sola parte, ad Alberto Testa, con il quale ho l’onore di collaborare da oltre trent’anni, insieme alle più importanti Istituzioni straniere in Italia, quando alcuni dei suoi attuali detrattori forse non erano nati o erano dei mocciosi, oggi molto presuntuosi. Mi spiace, costoro non conoscono il rispetto per la cultura di cui è invece intriso il Maestro, per il suo spessore e la sua competenza che essi non si sognano nemmeno lontanamente di avere. Non basta assistere agli spettacoli di mezzo mondo per potersi vantare di essere colti o competenti. Non basta! Una lettera meschina è l’esempio di quanto poco lo spessore morale e culturale abitino nell’animo di chi la scrive come di chi non ha ritenuto, pur avendone l’obbligo, fra le pubbliche istituzioni, di dover rispondere alle rimostranze di Alberto Testa, offeso oggi da un comportamento meschino. Rancori, risentimenti, insoddisfazioni personali dovrebbero passare in secondo piano rispetto ad una Personalità verso la quale l’intero mondo della danza italiana (ma anche Positano) deve qualcosa, soprattutto da coloro che oggi gli vanno contro. Se esistono, docenti, critici, storici, ...
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