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Emozionante viaggio nella danza Jazz con “Dancing in New York” di Adriana Cava

Il 10 novembre 2018, il Teatro Nuovo di Torino ospita Adriana Cava Dance Company con Dancing in New York, concept e coreografie Adriana Cava ed Enzo Scudieri, musiche di autori vari, tra cui Tangerine Dream, Liza Minnelli, Michael Jackson, Silicone Soul, Pink Floyd e molti altri. Adriana Cava Dance Company nasce nel 1981 per volontà della coreografa torinese, pioniera del modern Jazz in Italia, intenzionata a valorizzare questo stile di danza di origine americana e ormai saldamente ancorata nel costume culturale italiano, conducendola al di fuori del piccolo schermo in cui è stata talvolta relegata, diffondendola nei teatri e portandola a contatto con ogni tipo di pubblico. Nota anche come Jazz Ballet, la compagnia si compone di dodici ballerini stabili spesso affiancati da artisti di fama internazionale come Andrè De La Roche, Steve La Chance, Vinicio Mainini, Thierry Sirou, Ilaria De Angelis, Laura Ruocco e Antonello Angiolillo. La nuova produzione del 2018, Dancing in New York, esprime perfettamente lo spirito che anima la compagnia. E’ un tuffo nella Grande Mela, patria della danza Jazz, un’esplorazione virtuale delle strade dell’affascinante e al contempo dura ‘città che non dorme mai’, di cui vengono svelati gli angoli più nascosti. Il viaggio è accompagnato ...

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“CHROMA_don’t be frightened of turning the page”: Alessandro Sciarroni “ipnotizza” gli spettatori con la sua danza

Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali, Alessandro Sciarroni – vincitore del prestigioso Premio Europa Realtà Teatrali 2017 – ha lavorato sul concetto di rotazione e CHROMA_don’t be frightened of turning the page è l’ultimo dei suoi progetti. Attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, Alessandro Sciarroni ipnotizza lo spettatore. Ideatore e unico performer in scena, Sciarroni propone una coreografia che non si appiattisce su un’interpretazione univoca del movimento rotatorio, ma si apre a una pluralità di letture e di significati. Durante l’esperienza del progetto europeo Migrant Bodies, tra il 2014 e il 2015, l’artista ha sviluppato un’idea per una nuova pratica performativa profondamente germinale. Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati, l’artista inizia a lavorare sul concetto di turning. Il termine inglese viene tradotto e rappresentato in scena in maniera letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in un viaggio psicofisico emozionale, in una danza di durata, nella stessa maniera in cui turning significa anche evolvere, cambiare. ...

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Il coraggio e la nobiltà dei sogni in “Jentu” di Stefano Mazzotta

L’11 novembre 2018, all’interno della XV edizione di Lasciateci Sognare, il Teatro ai Colli di Padova ospita la compagnia Zerogrammi con Jentu, regia e coreografia Stefano Mazzotta, drammaturgia Fabio Chiriatti, danzatori Stefano Mazzotta e  Chiara Guglielmi, musiche di autori vari. Produzione Zerogrammi e Storiedivento, coproduzione Pim Off, LUFT casacreativa, con il sostegno di Regione Piemonte, MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nata nel 2005 e diretta dal coreografo e danzatore Mazzotta, Zerogrammi utilizza nelle sue creazioni linguaggi, contesti e punti di vista trasversali alla danza e al teatro, quali fotografia, arti plastiche e letteratura, uniti a un’attenta ricerca drammaturgica e coreografica. Alla base di questa interdisciplinarietà, la convinzione che il confronto artistico sia generatore di ricchezza, in grado di dar vita a nuovi strumenti di crescita creativa, ampliare connessioni e creare opportunità di collaborazione in svariati contesti nazionali e internazionali. Non fa eccezione a tale illuminata visione Jentu, creazione per due danzatori ispirata al Don Quijote di Miguel De Cervantes, che trasla le imprese dei personaggi dell’opera all’oggi e ci spiega come sia importante accettare fallimenti e cadute da cui ci si rialza più forti, pur di perseguire il proprio ideale più profondo, riscoprendo l’importanza ...

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Sorrento Danza Premio Internazionale 2018: omaggio a Raffaella Pandolfi

  Si svolgerà nei giorni 8, 9, 10 e 11 novembre 2018, a Sorrento, presso il Teatro Tasso, “Sorrento Danza Premio Internazionale 2018”. La manifestazione, organizzata da Mario Pandolfi, fu ideata nel 2011 dalla coreografa Raffaella Pandolfi e giunge quest’anno alla sua VIII edizione con la direzione artistica di Amelia Wanderlingh, direttrice della Vancliffen Arts Foundation. L’evento, che si articola in workshop, concorso e piattaforma coreografica, ha come intento di offrire l’opportunità a giovani talenti di godere di scambi di alto prestigio artistico-culturale e di esibirsi nei diversi stili classico, moderno e contemporaneo e di presentare coreografie inedite nella sezione speciale “Orizzonti Coreografici”. La giuria è composta da coreografi e maestri di fama internazionale: Amelia Wanderlingh, Fabio Molfesi, Jonas Misurak, Lorena Coppola, Or Abudhaev, Rossanna Filipponi, Carla Coppola, Manuela Bianchini, Antonio Coloandrea, Rosaria Iodice,con la partecipazione del coreografo RAI Franco Miseria. Il giorno 11 novembre 2018 l’evento si concluderà con il “Gran Galà” finale, in cui, oltre alle esibizioni degli allievi classificatisi ai primi posti del concorso svoltosi nelle prime due serate, si potrà assistere anche a diverse performance di guest artists, tra cui due solisti della Scuola di Danza Harmony diretta dal Maestro Angelini; solisti dell’Accademia dello Spettacolo diretta da Irma ...

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“VN Serenade”: in scena il capolavoro di Balanchine con 28 danzatori

La creazione ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, l’eleganza del gesto, la reversibilità che intercorre nello spazio tra impulso e decisione, tra determinazione e imprevisto in cui l’umano si esperisce come puro potenziale. La dimensione coreografica si avvale di due metodologie differenti nell’approccio alla forma, ma speculari nella generazione di un’esperienza estetica in cui lo spazio tra la realtà e l’apparenza, l’individuo e la collettività costituisce un rinnovato luogo di libertà per il sensibile, una diversa postura politica dei corpi. Verklärte Nacht nella versione del 1943 per orchestra d’archi apre la serata ed è l’incipit per articolare una danza viscerale, in un susseguirsi di duetti in cui è l’istinto del corpo nell’ascolto musicale a prevalere sul concetto, a disegnare l’immagine dinamica del gesto artistico. È la partitura di Schönberg, che lo stesso autore nel 1950 definisce come musica pura, a condurre l’interiorità, a far vibrare l’impersonale della danza come potenziale, come origine e materia di un senso a venire. Serenade op.48 in do maggiore per archi, è il primo balletto originale che Balanchine creò in America nel 1934 per gli studenti della Scuola dell’American Ballet Theatre. Il balletto è una pietra miliare nella ...

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GD Web TV: Aletta Collins – Blue Moon, Royal Ballet

Aletta Collins ha creato una nuova coreografia sulle musiche di David Sawer. La particolarità di questo nuovo lavoro è che sarà messo in scena solo da danzatrici e, soprattutto, saranno sulle punte. Blue Moon, questo il titolo della pièce, vedrà protagoniste le ballerine del Royal Ballet Romany Pajdak, Mayara Magri, Mica Bradbury, Fumi Kaneko, Beatriz Stix-Brunell, Kristen McNally e Hannah Grennell.     www.giornaledelladanza.com

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Beethoven/Ravel all’Opera di Lipsia, e la musica da concerto diventa balletto

All’Opera di Lipsia la musica classica da concerto diventa coreografia, nella spettacolare serata Beethoven/Ravel, la cui prima è andata in scena in data 27 ottobre 2018. Il programma tripartito presenta opere di Uwe Scholz, Stanton Welch e Mario Schröder. Lo spettacolo si apre con Settima Sinfonia di Scholz, che per anni è stato coreografo del Balletto di Lipsia, la musica quella del celebre pezzo sinfonico di Ludwig van Beethoven. La coreografia di Scholz, creata nel 1991, è ispirata all’idea alla base della sinfonia di Beethoven, quella cioè di creare musica pura, senza collegamenti extramusicali. Allo stesso modo Uwe Scholz rinuncia alla narrazione e mette in scena il movimento nella sua forma più pura. Scenografia e costumi sono ispirati al colorato quadro astratto “Beta Kappa” di Morris Louis. La seconda parte della serata si apre con la provocatoria musica del Concerto per Pianoforte in Sol di Ravel. La coreografia dell’australiano Welch, direttore artistico del Balletto di Houston, si chiama Tutù e ripercorre in modo molto ironico le tracce della danza classica tradizionale. L’ultimo pezzo della serata, Geschöpfe di Mario Schröder, coreografo e direttore attuale del Balletto di Lipsia, è ispirato alla musica di Beethoven “Le creature di Prometeo”. Alcuni dei danzatori entrano ...

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Gentian Doda: “Sei solo, ma non puoi ignorare ciò che ti circonda” [ESCLUSIVA]

Gentian Doda inizia la carriera di ballerino presso il Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Tirana, sua città natale. Tra le collaborazioni ricordiamo quella con Maurice Béjart, sotto il cui invito interpreta nel 2002 il ruolo principale de L’uccello di fuoco, quelle con Ohad Naharin, William Forsythe, Jiří Kylián, Orjan Anderson, Mats Ek e Wim Vandekeybus. Nell’ambito della carriera di ballerino lavora presso il Teatro Statale di Opera e Balletto dell’Azerbaigian, il Teatro Arena di Verona, il Balletto di Parma, la compagnia di Victor Ullate, la Compañía Nacional de Danza e lo Staatsballet Berlin.  I primi lavori da coreografo risalgono al 2005. Dal 2005 al 2010 è coreografo della Compañía Nacional de Danza di Madrid sotto la direzione di Nacho Duato e realizza più di sei lavori. Nel 2011 vince il primo premio dei concorsi di coreografia di Copenhagen e Hannover e il premio Scapino per la produzione. Da quel momento realizza opere per il New York Choreographic Institute, lo Scapino Ballet, la Compañía Nacional de Danza di Santo Domingo, lo Staatsballet Nürnberg, il Gärtnerplatztheater e il Teatro Massimo di Palermo. Si è anche dedicato a progetti indipendenti che ha portato in scena sui palchi di tutto il mondo. La ...

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A Danae Festival “Sing the Positions”, creazione senza regole di Ioannis Mandafounis

Il 3 novembre 2018, all’interno di Danae Festival 2018, DID Studio di Milano ospita il collettivo Cie Ioannis Mandafounis con Sing the Positions, concept, coreografia, musica e interpretazione Ioannis Mandafounis e Manon Parent, co-produzione ADC-Ginevra, Tanzhaus-Zurigo, Prairie – Percentuale culturale Migros, Reso – Tanznetzwerk Schweiz. Con il supporto di Pro Helvetia, Swiss Arts Council, finanziato da Pro Helvetia, Swiss Arts Council, SSA, Nestlé for Art Foundation e Fondazione Stanley Thomas Johnson. Considerato uno tra i più carismatici danzatori e coreografi in circolazione, Mandafounis studia danza alla Scuola Nazionale di Atene e al Conservatorio di Parigi, e collabora con il Balletto dell’Opera di Göteborg, Nederlands Dans Theatre II e Forsythe Company. Attualmente direttore artistico di Cie Ioannis Mandafounis, insegna anche in laboratori di improvvisazione e balletto classico, contaminati con l’antica arte marziale Budo, e realizza opere coreografiche per scuole e compagnie come Ballet Junior Geneva, P.A.R.T.S. Bruxelles, Palucca Schule Dresden, K3 Kampnagel Hamburg, Tanzlabor 21 Frankfurt, La Manufacture e altri. Nel 2015 riceve lo Swiss Dance Award nella categoria Outstanding Male Dancer. Con Sing the Positions, il coreografo e Manon Parent, danzatrice e coreografa di danza contemporanea, nonché compositrice e violinista, fondono danza e musica nella loro forma più pura, dando ...

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“Abai”: la musica e la danza kazaka arriva al Carlo Felice di Genova

Dopo il grande successo ottenuto a New York e Parigi, il Teatro dell’Opera di Astana (capitale del Kazakistan) il prossimo 8 novembre porterà in scena al Teatro Carlo Felice, per la prima volta in Italia, l’opera Abai, ritenuta il capolavoro del teatro lirico in lingua kazaka.  Si tratta del terzo anno di collaborazione tra il Teatro Carlo Felice e il Teatro dell’Opera di Astana, un rapporto che cresce e si arricchisce con questo nuovo spettacolo e che, grazie al linguaggio universale della musica, rinsalda il legame tra le due nazioni. Una serata che ci permette di ritrovare sul podio, a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Astana Opera, Alan Buribayev, giovane direttore kazako, Direttore Principale dell’Astana Opera, diplomato presso il Conservatorio di Almaty in Kazakistan, pluripremiato ai più importanti concorsi di direzione d’orchestra internazionali, applaudito nella precedente Stagione Sinfonica dal pubblico genovese nel concerto del 24 febbraio. L’opera ha come protagonista Abai Kunanbaev (1845-1904), il poeta nazionale del Kazakistan. Una figura leggendaria per il suo paese: fondò la letteratura kazaka, che prima di lui si limitava a una poesia non scritta, al canto anonimo di un popolo nomade delle steppe tramandato oralmente di generazione in generazione. L’opera in due atti, ...

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