Il talento consiste nella capacità innata di svolgere bene una determinata attività ed è qualcosa con cui si nasce. L’abilità invece riguarda la capacità di applicarsi per ottenere i risultati desiderati e richiede addestramento e pratica. Natura contro formazione, attitudine contro studio ed esercizio: è un dibattito comune a tutte le forme d’arte, inclusa la danza.
Certo, i ballerini che possiedono doti innate come flessibilità, coordinazione e senso del ritmo sono avvantaggiati nel percorso verso la crescita nella danza, ma per danzare ci vuole molto altro. I ballerini diventano bravi in virtù sia del loro talento sia alle loro abilità, elementi strettamente interconnessi. Anche chi già possiede un talento, dovrà acquisire e sviluppare le abilità richieste dalla danza e lavorare per perfezionare ciò di cui la natura l’ha generosamente dotato.
Avere talento dunque è una condizione importante, ma non sufficiente per ottenere prestazioni eccezionali. Il talento non basta per eccellere nel campo della danza, è necessario allenarsi con costanza e regolarità e aggiornare le proprie abilità. Anche chi non possiede un talento naturale può diventare un grande ballerino se si esercita con entusiasmo e zelo, se mantiene viva la voglia di imparare e mettersi alla prova. Perché il vero talento, quello che fa realmente la differenza, sta nell’intelligenza e nella motivazione, nel lavorare con consapevolezza e determinazione.
Anche un ballerino non particolarmente flessibile, ma con la giusta dose di grinta e un forte desiderio di riuscire a padroneggiare l’arte della danza può ballare e può farlo molto bene, a volte perfino meglio di un danzatore dotato, ma privo di reale passione. Qualsiasi cosa dunque è possibile attraverso l’esercizio, la determinazione e la forza di volontà. La pratica, infatti, non consiste nella pura ripetizione di quanto già si sa fare, ma richiede una dose altissima di concentrazione e perseveranza. Si focalizza non sul mantenere, ma sull’ampliare costantemente le proprie capacità.
Consiste nel conoscere, riconoscere e continuare a forzare i propri limiti, e nel lavorare sui punti deboli trovando un modo per superarli o sfruttarli a proprio vantaggio. Per riuscirci bisogna essere tenaci, intelligenti e molto onesti con se stessi, doti che vanno ben oltre il talento fisico. La danza, infatti, non si accontenta della predisposizione, ma pretende abnegazione e un assoluto amore per ciò che si fa.
Stefania Napoli
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