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Festival “Oriente Occidente”: quando la danza profuma di socialità

Festival “Oriente Occidente”: quando la danza profuma di socialità

 

Quando il panorama della danza contemporanea deborda nel territorio della cultura e della socialità si ottiene un risultato performativo senza dubbio interessante. È il caso di Oriente Occidente, il festival di danza contemporanea che dal 1981 ha luogo a Rovereto (TN), in programma per quest’anno dal 30 agosto all’11 settembre.

Il tema predominante, per la stagione corrente, si racchiude nel titolo Corpi e confini, con il quale “Oriente Occidente 2016 prosegue la sua storia di connessione tra arte coreutica e fenomeni sociali”, come attesta il sito web di presentazione. In virtù di tale proposito, il cartellone si articola con eventi di vario genere, da incontri a workshop a spettacoli in palcoscenico e all’interno di spazi urbani.

Il 30 agosto due incontri danno il via all’intera manifestazione, dapprima con Maurizio “Manolo” Zanolla e Antoine Le Menestrel, poi con Paolo Mieli. L’indomani, 31 agosto, si “aprono – letteralmente – le danze” con la performance di Davide Valrosso I would like to be pop, seguita da Il coraggio di stare di Tommaso Serratore e, infine, dallo spettacolo di Jan Fabre Attends, attends, attends… (pour mon père).

Per i primi tre giorni di settembre è prevista la messinscena pomeridiana in contemporanea di due spettacoli assai diversi tra di loro: da un lato Scenario dell’italiano Luca Veggetti, dall’altro L’aimant: poésie verticale di Antoine Le Menestrel e la Compagnie Lézards Bleus, direttamente dalla Francia. Oltre ad essi, il 1 settembre va in scena Los pájaros muertos di Marcos Morau; il 2 settembre è la volta di Romeo & Juliet / Rebellion & Johannesburg di Jessica Nupen e la Moving Into Dance Mophatong (Sudafrica); mentre, la giornata del 3 settembre si apre con due workshop mattutini (l’uno condotto da Bret Easterling, l’altro da Sunnyboy e Buthelezi Motau) per poi concludersi con Three, lo spettacolo di Ohad Naharin e la Batsheva Dance Company (LEGGI ANCHE: LA BATSHEVA DANCE COMPANY DANZA LA SEMPLICITÀ DELLE EMOZIONI).

Ancora un workshop il 4 settembre, condotto da Luca Veggetti, Chen-Wei Lee e Paolo Aralla, nonché una coppia di incontri (il 5 settembre con Domenico Quirico, il 6 settembre con Franco Cardini), per poi giungere in serata alla messinscena tutta italiana, rispettivamente, de L’ultima madre di Carla Rizzu e di Casual bystanders di Salvo Lombardo. Anche il 7 settembre vede lo svolgersi di un incontro pomeridiano, quello con David Bellatalla, seguito da Opus 14 di Kader Attou, pièce realizzata con CCN de la Rochelle e Compagnie Accrorap.

La giornata dell’8 settembre si apre col workshop condotto dai danzatori di Abraham.In.Motion, a cui segue l’incontro con Andrea Segre e, infine, l’appuntamento performativo con la Compagnia Zappalà Danza, in scena con Instrument 1, scoprire l’invisibile. Il programma del 9 settembre, invece, si articola di ben più numerose attività e performance: dapprima l’incontro con Yvonne Schimdt, Abid Hussain e Alessandro Pontremoli; subito dopo la performance Block di Kevin Finnan insieme a NoFit State e Motionhouse (replicata anche nel pomeriggio); infine, giungendo verso la fascia serale, l’incontro con Gad Lerner e lo spettacolo Pavement di Kyle Abraham e l’A.I.M Abraham.In.Motion.

Sabato 10 settembre propone un’ulteriore ricca scaletta di appuntamenti: l’incontro con Stine Nielsen, Tanja Erhart, Veera Suvalo Grimberg e Susanne Schneider; il #unlimited workshop condotto dagli insegnanti e coreografi della rete italiana #unlimited e replicato l’indomani; il workshop e masterclass condotto dai danzatori del Ballet National de Marseille; l’incontro con Philippe Verrièle e Laurent Paillier; e infine lo spettacolo di danza butō UTT di Kuro Murobushi e la compianta Carlotta Ikeda con la compagnia francese Ariadone.

A conclusione del Festival, domenica 11 settembre, La Carta di Rovereto, “una proposta per la realizzazione di un censimento sulle realtà regionali e nazionali che lavorano a programmi e progetti di formazione e di creazione artistica coreutica con persone disabili” (orienteoccidente.it); a seguire Trio  di Aloun Marchal e, dulcis in fundo, il doppio appuntamento performativo targato Emio Greco | Pieter C. Scholten: Two e Bolero, eseguiti dal Ballet National de Marseille.

 

ORARI & INFO

30 agosto – 11 settembre

Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (Mart) – Corso Bettini, 43 – Rovereto (TN)

Teatro Zandonai – Corso Bettini, 82 – Rovereto (TN)

Via delle Fosse – Rovereto (TN)

CID – Centro Internazionale della Danza – Corso Rosmini, 58 – Rovereto (TN)

Centro Storico – Rovereto (TN)

Urban Center – Corso Rosmini, 58 – Rovereto (TN)

Palestra “Ai Giardini” – Via San Giovanni Bosco, 45 – Rovereto (TN)

Tel: +39 0464 431660 (Biglietteria Oriente Occidente Festival 2016)

www.orienteoccidente.it

 

Marco Argentina

www.giornaledelladanza.com

Compagnia Zappalà Danza / Instrumental 1, scoprire l’invisibile © Serena Nicoletti

Kevin Finnan, NoFit State, Motionhouse / Block © Dan Tucker

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