Il Governo di Bruxelles ha ufficialmente iscritto come monumento nella lista dei beni da conservare e tutelare l’ex studio di danza e l’appartamento del coreografo francese Maurice Béjart situati in Rue de la Fourche a Bruxelles, vicino al Théâtre Royal de la Monnaie. La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale belga.
L’interno è stato inserito nell’elenco dei monumenti protetti per il suo valore storico e artistico. Dal 2014 l’edificio di 370 metri quadrati ospita una mostra permanente dedicata alla vita e alla carriera dell’artista in Belgio. Comprende anche un centro di documentazione e archivio, uno studio di danza, una libreria e una sala per mostre temporanee.
La sede è gestita dalla fondazione Maison Maurice Béjart, che si occupa di promuovere l’eredità del coreografo in Belgio. L’ex residenza di Maurice Béjart è stata acquisita dallo Stato belga nel luglio 2012, a beneficio della città di Bruxelles. L’edificio è stato poi ceduto alla Fondazione Maison Maurice Béjart con un contratto di locazione a lungo termine.
Maurice Béjart, coreografo nato a Marsiglia e figlio del filosofo Gaston Berger, si stabilì a Bruxelles nel 1959, dove un anno dopo fondò la compagnia di danza Ballet du XXe Siècle, che ottenne rapidamente un successo internazionale. Tra il 1970 e il 1988, Béjart diresse anche la scuola di danza Mudra a Bruxelles per promuovere la danza moderna, di cui fu uno dei coreografi più geniali.
La sua Sagra della Primavera (1959) su musica di Igor Stravinsky venne accolta trionfalmente al Théâtre Royal de la Monnaie, così come il suo Boléro (1960) su musica di Maurice Ravel.
È a Bruxelles che è nata la maggior parte della mia creazione coreografica dichiarò Béjart, il quale ha lavorato per ventisette anni nella capitale belga. Le sue coreografie di successo vennero rappresentate a Bruxelles prima di intraprendere tournée in tutto il mondo.
Nel 1987 il coreografo lasciò Bruxelles per Losanna (Svizzera) dove fondò il Béjart Ballet Lausanne. Venne a mancare sulle rive del lago di Ginevra nel 2007, all’età di ottant’anni.
Michele Olivieri
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