La connessione sociale è uno dei punti focali della nostra specie. Attraverso di essa impariamo dagli altri, per imitazione e condivisione di esperienze. Siamo attenti alle emozioni e alle azioni delle persone che ci circondano, perché il nostro cervello è stato progettato per questo.
La connessione sociale dunque è una funzione chiave del nostro cervello, ci aiuta a dare un senso al comportamento umano che in gran parte consiste nel valutare il movimento e le emozioni da esso generate.
Gli effetti prodotti dall’arte, quindi, iniziano proprio nel cervello, dove sistemi intricati e complessi la recepiscono e la interpretano con una velocità sorprendente.
Assistere a uno spettacolo dal vivo produce una scarica neurale fortissima. Grazie alla capacità della nostra amigdala di provare emozioni ed empatia, anche nell’arte della danza, che è priva di parole, possiamo scoprire un significato e una storia.
Il movimento è irresistibile. Le parti principali del cervello si occupano principalmente del movimento e dell’invio di comandi motori ai muscoli in modo che il corpo possa muoversi, elemento essenziale per la sopravvivenza.
Il cervello quindi è fortemente stimolato dal movimento, dal linguaggio del corpo, dall’espressione facciale e dai gesti. Ma non siamo solo visivamente attratti dai movimenti degli altri, li sentiamo, in qualche modo, nei nostri corpi.
Secondo la teoria del ‘sistema a specchio’, il nostro cervello imita automaticamente le azioni degli altri attraverso il sistema motorio.
Quando un ballerino piroetta sul palcoscenico, lo spettatore che assiste alla performance prova quasi le stesse sensazioni fisiche del danzatore, come se fosse egli stesso a ballare.
Se tutto funziona come previsto durante la preparazione dello spettacolo, nasce una sorta di coscienza condivisa.
Miliardi di cellule cerebrali interagiscono con miliardi di altre cellule cerebrali, quelle degli altri spettatori e dei danzatori. Nascono connessioni microscopiche ma potenti che uniscono i cervelli di coloro che sono presenti con una forza inimmaginabile.
È una vera e propria trasformazione magica che inizia inconsapevolmente all’interno dell’architettura del nostro cervello, e che ci arricchisce come persone e come società.
Stefania Napoli
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