La nuova Stagione di Balletto si compone di sette programmi, bilanciati fra cinque novità per la Scala e i suoi artisti, di cui uno a serata intera, e quattro riprese dal repertorio scaligero, tra cui La Bella addormentata e Don Chisciotte di Rudolf Nureyev e Giselle di Yvette Chauviré, balletti patrimonio della Scala, dei suoi danzatori e delle platee internazionali in cui sono stati negli anni presentati come biglietto da visita della Compagnia.
Sarà una stagione ricca di eventi di grande importanza, uno su tutti l’arrivo per la prima volta alla Scala della Sagra della primavera di Pina Bausch. Verranno proposti stili molto differenti fra loro, per arricchire il repertorio con grandi firme che per la prima volta legano il loro nome al Teatro alla Scala e al suo Corpo di Ballo.
Pina Bausch in primis, ma anche Ohad Naharin e Christopher Wheeldon, che arriva alla Scala per la prima volta, avendo il Corpo di Ballo scaligero presentato in prima nazionale nel 2005 Polyphonia, ma al Teatro Arcimboldi.
Entra nei programmi del Ballo scaligero anche il nome di Jean-Christophe Maillot, la visione artistica di questo coreografo che si è molto evoluta stilisticamente in questi anni: verrà presentato un suo lavoro molto profondo e delicato, un genere di balletti importante da avere in repertorio, e che in alcune recite vedrà in scena l’étoile scaligera Roberto Bolle.
Novità ma anche continuità: torna la firma di Wayne McGregor, con cui da tempo Frédéric Olivieri aveva inaugurato una collaborazione, proseguita poi in maniera costante: tornato alla direzione del Ballo, ha voluto invitarlo subito in questa prima sua stagione. Ed è uno dei pezzi più rappresentativi di McGregor, che mette la Compagnia in una straordinaria dinamica, coordinazione, musicalità e potenza: Chroma, mai presentato in Italia, aprirà un nuovissimo trittico che prosegue con la prima nazionale di Dov’è la luna di Maillot, più riflessivo e intimistico, e si chiude in maniera dirompente con Minus 16 di Ohad Naharin: grandissimo autore che ha portato sempre avanti la sua idea di stile e la sua cifra assolutamente unica e riconoscibile, dote abbastanza rara. Tre estremi che riassumono il senso dell’arte della danza, raccogliendo tutte le sensazioni e le emozioni che può avere un essere umano.
La novità a serata intera è davvero un’avventura: Alice’s Adventures in Wonderland di Wheeldon, coreografo corteggiato da tanto tempo ma impegnatissimo su progetti differenti, interessantissimi, anche di musical, tutti pluripremiati. Questo balletto è perfetto per un teatro come la Scala e per la Compagnia, con cui questa produzione arriva per la prima volta in Italia: una storia universale, con tanti temi sottotraccia, e una visione globale del balletto, come struttura narrativa e come ricchezza di allestimento; in tre atti, richiede un organico che non tutte le Compagnie possono permettersi, ricchissimo di ruoli e di stili molto diversi fra loro, adattissimi alla versatilità e alla preparazione dei nostri artisti.
A questa programmazione si aggiunge anche per il 2026 il Gala Fracci, alla sua quinta edizione; ad ogni Stagione permette di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile. Il successo delle passate edizioni ha portato a pensarne un raddoppio: nell’anno che celebra i novant’anni dalla sua nascita e i cinque anni dalla sua scomparsa, saranno due le date in cui si attingerà dal repertorio immenso di Carla Fracci, impressionante per quantità e varietà di stili e ruoli che ha impersonato nella sua straordinaria carriera, con altrettanto straordinari coreografi e partner. Protagonisti i guest, gli artisti della Scala e anche i giovani allievi dell’Accademia, cioè il presente e il futuro della danza, che saranno anche impegnati nel tradizionale appuntamento scaligero a loro destinato.
A suggellare questa programmazione, il vero evento dell’anno unisce nel nome di Stravinskij due pietre miliari della danza di tutti i tempi: Apollo di Balanchine, con Roberto Bolle in scena per alcune recite, e il debutto scaligero della Sagra di Pina Bausch.
Pina Bausch ha legato il suo nome alla Scala solo una volta, nel 1983, con il suo Tanztheater Wuppertal in Kontakthof. Da allora mai c’è stata altra possibilità: questa prima è dunque un momento importante per la Scala, per la Compagnia e per il pubblico, per mantenere, trasmettere e assorbire la potenza artistica di una produzione che non può rimanere solo in video, ma va vissuta dal vivo.
Per dare il giusto risalto alle importanti musiche dei balletti della Stagione è imprescindibile la collaborazione con i direttori d’orchestra: anche questa Stagione permette di proseguire il rapporto di collaborazione e fiducia instaurato con diverse bacchette – tornano Kevin Rhodes e Koen Kessels -, ma anche di instaurare nuove collaborazioni, con Gavriel Heine, Ido Arad e Mikhail Agrest.
Come Direttore di compagnia, Frédéric Olivieri ha pensato una stagione per il pubblico, ma anche per le potenzialità delle forze artistiche in organico; con questa Stagione si dimostreranno le abilità degli artisti del Balletto scaligero, nel confronto e nell’incontro con una grande varietà di stili e visioni creative, e con i grandi titoli del repertorio. Sette programmi, nove titoli: tante proposte, per crescere insieme e insieme andare avanti.
STAGIONE DI BALLETTO 2025/2026
17 (anteprima Under30), 18, 21, 28, 31 dicembre 2025; 2, 3, 4, 7, 8, 9, 10, 11, 13 gennaio 2026
LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO
Rudolf Nureyev
Il balletto più sontuoso e sognante, quasi il “balletto per eccellenza”: La Bella addormentata nel bosco al suo nascere a Pietroburgo nel 1890 vide svilupparsi una collaborazione esemplare fra coreografo (Petipa), musicista (Čajkovskij) e il direttore dei teatri imperiali Vsevoložskij, creatore anche dei costumi, per dispiegare davanti agli occhi dei nobili pietroburghesi la dorata e favolosa grandezza della corte del Re Sole. Proprio alla Scala Nureyev affidò, nel 1966, il debutto della sua Bella addormentata, lui stesso in scena a fianco di Carla Fracci, ad interpretare quel titolo che nella sua vita artistica viene considerato un vero balletto-chiave. Della coreografia originale Nureyev seppe mantenere la straordinaria purezza, infondendo un respiro teatrale e drammatico nuovo, con una coreografia articolata e composita a rivelare le sfumature psicologiche dei personaggi, primo fra tutti il Principe. A sei anni dalle precedenti rappresentazioni torna in scena nell’allestimento del premio Oscar Franca Squarciapino, creato per la Scala nel 1993, splendido nello sfarzoso décor e nei preziosi costumi che rievocano la corte di Versailles.
31 gennaio; 3 febbraio 2026
GALA FRACCI
Quinta edizione
Prosegue il tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Il direttore Frédéric Olivieri porta avanti la tradizione istituita dal 2022 da Manuel Legris, per celebrare nel nome di questa grandissima stella la danza e il balletto. Sulla scia del tutto esaurito delle precedenti edizioni, l’appuntamento raddoppierà: saranno due le date nel 2026, anno che coincide con i 5 anni dalla scomparsa e con i 90 anni dalla nascita di Carla Fracci. Lo smisurato e ricchissimo repertorio dei suoi ruoli d’elezione e dei balletti da lei interpretati rivivrà con ospiti internazionali, con il Balletto della Scala al completo – étoile, primi ballerini, solisti e artisti del Corpo di Ballo – e con gli allievi della Scuola, presente e futuro della danza scaligera.
18, 19, 20 (2 rappr.), 22, 24, 27, 28, marzo 2026
MCGREGOR/MAILLOT/NAHARIN
Chroma di Wayne McGregor
Dov’è la luna di Jean-Christophe Maillot
Minus 16 di Ohad Naharin
Tre titoli mai presentati prima alla Scala, tre autori contemporanei acclamati e influenti, un nuovo banco di prova stilistico per gli artisti scaligeri. In Chroma, che esplora la drammaticità del corpo umano e la sua capacità di comunicare emozioni e pensieri più profondi, McGregor propone una coreografia inventiva ed energica che vent’anni fa gli è valsa la nomina a coreografo residente del Royal Ballet. In Dov’è la luna, intimistico lavoro di Jean-Christophe Maillot con i suoi toni chiaroscurali, scuote ed estende il vocabolario e la tecnica della danza classica, spinta dal coreografo alle sue frontiere più lontane. Per esplodere infine con la potenza trascinante di Minus 16, uno dei più illustri manifesti dell’originalità di Ohad Naharin e del suo linguaggio di movimento innovativo, che irrompe per la prima volta alla Scala portando i ballerini a sfidare sé stessi, rompendo le barriere tra artista e spettatore in una intensa e gioiosa esperienza per entrambi.
2 aprile 2026
SPETTACOLO DELLA SCUOLA DI BALLO
DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
Anche quest’anno gli Allievi della Scuola di Ballo incontrano i grandi maestri del repertorio classico, moderno e contemporaneo. Per gli allievi danzare al Teatro alla Scala non significa solo mettere alla prova capacità tecniche e interpretative, ma soprattutto vivere un’esperienza formativa e professionale altissima sul palcoscenico tanto agognato durante l’impegnativo percorso di studi.
21, 23, 24 (2 rappr.), 27, 28, 30 maggio 2026
ALICE’S ADVENTURES IN WONDERLAND
Christopher Wheeldon
Grandissimo successo fin dalla sua creazione nel 2011, Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie consacra Christopher Wheeldon tra i più interessanti autori contemporanei per la sua abilità e originalità nel coinvolgere e anche divertire, in un balletto narrativo moderno, definito quasi “un classico dei nostri giorni”, in cui la tecnica accademica si sposa con la sensibilità contemporanea. Un’esplosione di colori, coreografie innovative e sofisticate, costumi e scenografie fantasiose e strabilianti, dalle marionette alle proiezioni, e una partitura che combina mondi sonori contemporanei con ampie melodie che rimandano ai balletti del XIX secolo. Con Alice saremo catturati in una miriade di avventure e incontri; gli straordinari e riconoscibili personaggi dei libri di Lewis Carroll daranno modo agli artisti di brillare in stili disparati, fino a strizzare l’occhio anche ai grandi balletti ottocenteschi: come resistere alla Regina di Cuori in una esilarante rivisitazione dell’Adagio della rosa!
2, 4, 7, 8, 10, 13, 15, 16 luglio 2026
DON CHISCIOTTE
Rudolf Nureyev
Torna in scena il Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, cavallo di battaglia della Compagnia scaligera fin dal 1980, quando il celebre balletto entrò in repertorio proprio con Nureyev protagonista accanto a Carla Fracci. Con la sua frizzante energia e i caldi colori dell’allestimento di Raffaele Del Savio e Anna Anni, trasporterà il pubblico con freschezza, allegria, virtuosismi e ricchezza coreografica in una Spagna affascinante, tra danze di gitani, fandango, matadores, mulini a vento e il candore sospeso del giardino delle Driadi. Sulla musica immediata di Minkus, le avventure di Don Chisciotte e del fido scudiero Sancho Panza si incrociano, o meglio fanno da pretesto per una storia d’amore e per una serata di scoppiettante danza, scintillante e piena di temperamento, con divertenti ruoli comprimari e virtuosistici ruoli principali. Fra fughe, inganni e travestimenti, Don Chisciotte danzerà con la sua Dulcinea, la giovane Kitri e il barbiere Basilio coroneranno il loro sogno.
1, 5, 7, 9, 13, 17, 19, 21, 22, 23 ottobre 2026
GISELLE
Jean Coralli – Jules Perrot
Una storia d’amore, tradimento e redenzione, tra gioiose feste contadine e il bianco stuolo di willi, affascinanti quanto spietate: Giselle, balletto romantico per eccellenza, continua a commuovere il pubblico con la sua storia delicata, a coinvolgerlo grazie alla tecnica e alla sensibilità dell’interpretazione dei protagonisti, nel contrasto fra un mondo solare e un regno oscuro popolato di spiriti. Il Corpo di Ballo scaligero riporta in scena l’indimenticabile coreografia di Coralli-Perrot nella ripresa di Yvette Chauviré, che proprio con la cura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha esaltato la tradizione classica in tutta la sua purezza e consegnato la sua fama al mondo. La sua versione, per la prima volta alla Scala nel 1950, la vide proprio nel ruolo della sfortunata giovane di campagna che sognava l’amore e amava danzare. Con il classico allestimento scaligero di Aleksandr Benois, Giselle è patrimonio della storia del Teatro alla Scala e degli artisti scaligeri che la hanno rappresentata in molti Paesi del mondo, infondendo a ogni ripresa linfa nuova e nuove emozioni, mantenendo vivo questo meraviglioso spettacolo.
7, 11, 12, 13, 14, 15, 18, 19 (2 rappr.), 21 novembre 2026
BALANCHINE /BAUSCH / STRAVINSKIJ
Apollo di George Balanchine
Le Sacre du printemps di Pina Bausch
Nel segno di Stravinskij capolavori senza tempo, vette dell’arte e della danza, che hanno fatto la storia. Un evento unico, attesissimo: per la prima volta la Scala, i suoi artisti e il suo pubblico saranno travolti dalla forza tellurica di una delle più potenti letture di Le Sacre du printemps, quella creata da Pina Bausch nel 1975 per il Tanztheater Wuppertal. Crudezza emotiva, di rara forza espressionista, terrena e drammatica nella visceralità di un antico rituale, un vero fondamento della danza contemporanea. Come fondamentale per il balletto accademico del XX secolo è Apollo, che apre la serata, nella lucentezza dello stile di Balanchine, che nel 1928, all’età di 24 anni, lo consacra a livello internazionale e con cui inizia la felicissima collaborazione con il compositore che durerà tutta la vita.
Michele Olivieri
Foto di Pina Bausch © Wilfried Krüger
Foto di Frédéric Olivieri: Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
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