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Tag Archives: Balletto

Intervista al Maestro Antonio De Luca: la danza è rispetto ed è di tutti

Domanda: Maestro De Luca, quando e perché si è avvicinato alla danza? Risposta: Sono entrato nella sala danza di Centro Danza Ilaria Dima per la prima volta a 11 anni. All’epoca giocavo anche a calcio come portiere, ma non ho mai considerato le due attività in conflitto o alternative una all’altra. Sono sempre stato fiero di essere un danzatore. A quei tempi, in un paesino della Calabria, un ragazzino che danzava era oggetto di pregiudizi, tuttora fortemente diffusi. I miei genitori mi hanno sempre appoggiato, sia quando ho iniziato a studiare danza sia quando ho deciso di fare della danza la mia vita e il mio lavoro. Mio padre è stato il promotore della mia carriera. Un ruolo altrettanto importante nella mia decisione e nel mio avvicinamento alla danza è stato svolto da Ilaria Dima. Ilaria è stata la mia maestra, mi ha insegnato i primi passi e mi ha fatto appassionare alla danza, e attualmente è mia moglie.  Abbiamo trasmesso la nostra passione anche a nostra figlia Rossella che a 11 anni e danza con entusiasmo e determinazione. Domanda: Quando ha capito che la danza sarebbe stata il suo mestiere? Risposta: E’ stato un susseguirsi automatico di eventi. Un ...

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“Cinque danze per il futuro” di Davide Valrosso/Nina al Teatro Biblioteca Quarticciolo

Il 4 e 5 Novembre il coreografo Davide Valrosso presenta al Teatro Biblioteca Quarticciolo Cinque danze per il futuro nell’ambito di Romaeuropa Festival. Il progetto, ospitato al Teatro Biblioteca Quarticciolo a giugno nella sua fase creativa all’interno di Fuori Programma Festival diretto da Valentina Marini, trova ora una sua forma compiuta in un organismo scenico tra danza e concerto. Davide Valrosso costruisce cinque quadri, cinque proposte coreografiche per il futuro. In ogni quadro un danzatore (lo stesso Valrosso) e un musicista agiscono dal vivo, attraversando altri tempi a venire e combinando di volta in volta un diverso sistema di relazioni. Nel suo percorso coreografico, Davide Valrosso lavora sull’ascolto continuo del presente, concentrando la sua ricerca sull’origine della trasformazione nel gesto e la scoperta delle energie invisibili che guidano il movimento. ORARI & INFO 4, 5 Novembre ore 21.00 Teatro Biblioteca Quarticciolo Via Castellaneta, 10 Roma www.giornaledelladanza.com Foto di Rebecca Lena

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Come ottenere successo e soddisfazione nella danza: i sette presupposti necessari

Ci sono sette presupposti necessari per ottenere  successo e soddisfazione nella danza, sia come professionisti sia come amatori. Stabilire obiettivi. Stabilire i propri obiettivi è un aspetto importante dell’essere un artista, che si tratti di un danzatore, di un coreografo o di un insegnante. Gli obiettivi guidano le azioni e servono per crescere nella danza e nella vita. Aiutano a non perdere di vista la propria strada e a non considerare gli ostacoli come qualcosa di insormontabile, bensì come intoppi momentanei  e superabili. Suddividere l’obiettivo scelto in piccoli passi aiuterà a intraprendere le azioni necessarie per raggiungerlo. Ma più di tutto è necessario trasformare l’idea in azione, valutando l’impegno necessario per ottenere il risultato. Essere sempre aperti a nuove opportunità. I danzatori non si fermano dopo aver raggiunto i loro obiettivi, ma sono già pronti per ciò che viene dopo. Il Dottor B.J. Fogg, scienziato del comportamento alla Stanford University e ideatore di ‘Design for Dance 2014‘ (evento che vede nella danza un elemento essenziale per promuovere la salute e la felicità nelle persone di ogni età), sostiene che il  successo porta al successo. Aprirsi alle opportunità significa quindi sviluppare le competenze e una rete di esperienza che si crea ...

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Daniel-Ezralow

Daniel Ezralow Dance Company – “Open”: un inno alla libertà creativa

Il 4 dicembre 2021 il Teatro degli Arcimboldi di Milano ospiterà la Daniel Ezralow Dance Company in Open, un favoloso patchwork di piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro entertainment. “Un antidoto alla complicazione della vita”, come dichiara lo stesso Ezralow. Un insieme di brevi quadri di ingegnose coreografie, magistralmente eseguite dai danzatori della compagnia, che fondono danza contemporanea e musica classica per un effetto di grande impatto. Open, spettacolare inno alla libertà creativa e a tutti i successi creati da Ezralow, catapulta il pubblico in una nuova dimensione in cui umorismo e intensità danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica. Uno spettacolo brillante e ricco di verve realizzato con gli occhi e il gusto di oggi. Come si legge sul “Los Angeles Times”: Open è arte per tutti: riferimenti sofisticati, vistosa fisicità ginnica, giocosità colorata e luminosa, impressionanti proiezioni, umorismo e teatralità, umanità che fa ritorno alla natura rimanendo ancorata alla saggezza. Ezralow incoraggia l’audience a essere aperti alla vita. Lo spettacolo rispecchia pienamente lo spirito del coreografo, il cui motto è: Muoversi… saltare… ballare… sfuggire alla gravità e all’omogeneità della ...

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La danza è un bisogno, una vocazione e un’opportunità

Tutti noi, atavicamente, sentiamo il bisogno di danzare e tutti dovrebbero avere la possibilità di soddisfare questo bisogno, vincendo eventuali giudizi esterni, timori infondati e spietate auto-critiche. Esistono però alcune persone che vivono questo bisogno con maggiore intensità degli altri. L’amatore danza per la gioia e per i molteplici benefici che derivano dal ballo. Chi invece sente la vocazione alla danza è un artista e lavora per perfezionare gli skills necessari per eseguirla come prevede la tecnica e al meglio delle sue possibilità. L’artista della danza quindi si impegna per condividere con gli altri il risultato della sua passione, del suo lavoro e del suo bisogno di danzare, esibendosi su un palcoscenico o dedicandosi all’insegnamento. Anche l’insegnante di danza, infatti, è un artista che trasmette agli allievi e l’arricchimento derivante dalla pratica di una disciplina così complessa e intensa, al fine di creare nuova bellezza. Il maestro dunque è un artista anche nella comunicazione, quando trova il giusto canale di comunicazione con i suoi allievi che apprendono il linguaggio del movimento, del ritmo e della tecnica. L’allievo inoltre interiorizza l’importanza della dedizione e dell’impegno, impara a conoscere il proprio corpo e le quasi illimitate potenzialità fisiche e mentali. La danza ...

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Homing di Marta Bevilacqua: il viaggio verso il luogo del cuore, una casa intima e diversa per ognuno di noi

Nell’ambito del Festival internazionale di danza “Lasciateci sognare”, organizzato da La Sfera Danza, domenica 7 novembre alle ore 20.00 al Teatro ai Colli di Padova sarà in scena in prima regionale la Compagnia Arearea con Homing, regia, coreografia e performance di Marta Bevilacqua, su musiche di Walter Watta Sguazzin. Gli animali, come gli esseri umani, sfruttano gli elementi visivi che li circondando per trovare una determinata posizione. Essi possiedono tecniche di localizzazione che danno origine a un particolare comportamento che in zoologia è chiamato homing. E’ il percorso che gli animali fanno per trovare il proprio nido, il luogo di caccia o di approvvigionamento, ed è anche il modo che utilizzano per comunicare tra loro. Si tratta di viaggi complessi e avventurosi, ed è su tale capacità che si incentra la performance proposta da Marta Bevilacqua. Attraverso il linguaggio gestuale, poetico e sonoro della danza contemporanea, la performer cerca di rispondere a un interrogativo che ci poniamo da secoli, fin dai tempi di Aristotele: come si orientano gli animali? Come riescono a tornare ogni anno esattamente nel luogo in cui sono nati o sono stati l’anno precedente? Perché migrano? I migratori sanno quando è il momento di partire, sanno anche ...

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Marco D'Agostin

Marco D’Agostin ─ “Saga”: la nozione alternativa di famiglia

Un grande romanzo coreografico per narrare i legami familiari oltre i vincoli di sangue e creare nuove forme di coesistenza attraverso la danza. Dopo il successo dei soli Best Regards (2020) e First Love (2018), il giovane autore e performer Marco D’Agostin torna al Torinodanza Festival con la prima nazionale di SAGA, in programma martedì 19 e mercoledì 20 ottobre alle Fonderie Limone di Moncalieri. Premio Ubu 2018 come miglior performer under 35, D’Agostin debutta con questo lavoro nella coreografia di un gruppo di cinque danzatori, impegnati a generare parentele invisibili e impreviste mediante un atto performativo corale. Un viaggio nella memoria fisica e emotiva degli individui che compongono una comunità, sviluppato durante l’estate mediante una serie di laboratori e incontri sul tema delle reti familiari nei territori montani di Fenestrelle, Oulx e Pragelato, grazie al finanziamento del Bando Prossimi della Fondazione Time2.  Rappresentato per la prima volta ai Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-St-Denis lo scorso giugno, lo spettacolo è proposto con le scene di Paola Villani, le luci di Alessio Guerra e il suono di Pablo Esbert Lilienfeld. Protagonisti sul palco i performer Marta Ciappina, Alice Giuliani, Leon Marič, Stefano Roveda e Julia Rubies. Saga è realizzato con il ...

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“Spellbound 25”: venticinque anni dell’ensemble in scena a Rieti

Spellbound 25 è il progetto produttivo che celebra il venticinquesimo anniversario di Spellbound Contemporary Ballet. Venticinque anni densi di progetti, produzioni e soprattutto tour internazionali hanno rafforzato la  posizione della Compagnia sulla scena europea e non solo, aprendo nel tempo numerose collaborazioni anche con artisti di provenienza differente. Da qui, per il 25esimo compleanno, la scelta produttiva di abbracciare una progettualità su larga scala costruendo un programma a tre autori che ponga l’accento su un più ampio futuro progettuale. Tre autori diversi Mauro Astolfi, Marco Goecke e Marcos Morau, ma accomunati da una danza densa e precisa, riconoscibile e spesso straordinaria, firmano le quattro creazioni che compongono questo programma: due progetti corali, l’onirico Marte di Morau e l’immaginifico Wonder Bazaar di Astolfi costruiti sull’interno organico di nove performer, e due progetto a solo, l’acclamato Affi di Goecke affidato alla tecnica di Mario Laterza e Unknown Woman di Astolfi dedicato a una straordinaria interprete, Maria Cossu, che nell’anno del venticinquennale festeggia venti stagioni con Spellbound. INFO 23 ottobre ore 21:00 Teatro Flavio Vespasiano Rieti www.giornaledelladanza.com Foto di Sara Meliti  

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La danza è un’arte primaria e il danzatore è un artigiano

Nel precedente articolo abbiamo parlato della danza come arte del corpo in movimento, una forma d’arte primaria ed essenziale. L’arte del movimento possiede una precisa caratteristica che la distingue da tutte le altre: è indipendente e non ha bisogno di nessun’altra arte per essere completa. La danza pura, infatti, esiste anche senza musica, senza parole, senza testo cantato, senza scenografie e costumi sontuosi che la arricchiscono certamente, ma non le sono indispensabili per esprimersi. Ciò che serve alla danza per germogliare sono un corpo, l’energia e la passione. Il movimento è un linguaggio non verbale atavico, comune a ogni cultura. Tutti gli esseri viventi comunicano tramite il gesto. Mentre le parole esprimono pensieri e idee, il movimento comunica sentimenti e sensazioni, senza che ce ne rendiamo conto razionalmente. Il corpo parla, comunica, sente, ricorda, crea. Il movimento è un’esperienza sensoriale vissuta dal corpo e dal cervello. Le emozioni collegate a un determinato gesto imprimono al movimento una determinata direzione. In questo modo il danzatore è coinvolto completamente nella danza che diventa totale espressione del danzatore stesso. Il ballerino dunque può essere considerato un artigiano, perché possiede l’abilità di forgiare con il suo movimento qualcosa di nuovo, creativo e originale. L’artigianalità ...

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La danza è la più pura delle arti, è materia in movimento e il suo strumento è il corpo

  La creatività si può esprimere in modi e livelli differenti e dipende da vari fattori: la sensibilità dell’individuo, la sua capacità introspettiva e di comunicare in maniera efficace emozioni e sentimenti. In questo processo, diventa essenziale la scelta dei mezzi espressivi più congeniali, poesia, pittura e, ovviamente, la danza. Fare arte significa creare qualcosa di nuovo. Nelle sue opere, l’artista traspone se stesso, il suo sentire, e perfino il suo dolore e la sua angoscia che vengono esorcizzati. L’arte diventa quindi un linguaggio attraverso il quale l’individuo esprime la sua logica e il suo mondo interiore per renderlo comprensibile e in parte condividerlo con gli altri. L’arte è una miscela in continua evoluzione e soddisfa ciò che l’uomo percepisce come bello. Bellezza è ordine, completezza, perfezione, simmetria e armonia, tutti elementi che si ritrovano nella danza. La danza, infatti, è l’unica forma d’arte in cui la creatività trova il suo sbocco attraverso il movimento che diventa il mezzo per percepire, comprendere e comunicare idee, sentimenti ed esperienze. Essa può assumere varie forme e colmare diverse mancanze e necessità. Può essere ricreativa, educativa o terapeutica. Ma prima di tutto la danza è la più pura ed essenziale delle arti, è ...

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