Quando la danza classica supera le barriere di genere e gli stereotipi fisici ed esperienziali è lì che si giunge al virtuosismo più interessante, al cuore più puro dell’arte tersicorea. Per di più con pizzico di comicità nient’affatto fuori luogo. È questa l’atmosfera intorno a cui si è svolto lo spettacolo de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, compagnia di balletto solo maschile en travesti. Il teatro ospitante è il Duse di Bologna, che nello scorso martedì sera (16 febbraio) ha visto riluccicare il proprio palcoscenico di lustrini e paillettes, magistralmente adagiati su tutù e coroncine, ingannatori – fino all’ultimo istante – di una virilità relegata nei peli del petto e nei bicipiti guizzanti. Un programma ricco e variegato si prospetta per la sala gremita di amatori, come preannuncia l’intramontabile voce fuori campo dall’ironico accento russo, infallibile nel suscitare l’ilarità raccomandando persino di non rimembrare alle giovani “danzatrici” la violenza bolscevica attraverso i flash delle macchine fotografiche. Si apre, dunque, il sipario e la magia del Lago dei Cigni padroneggia la scena irruentemente, scivolando tra le gambe esili di Paul Ghiselin che saluta il pubblico nei panni di un mago Rothbart affannato e ben poco spaventevole. Sotto le sue ...
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