Fermarsi e non sapere quando poter ripartire, accantonare per un attimo i propri sogni nella speranza di poterli inseguire nuovamente al più presto. Nel frattempo non arrendersi ma cercare di far sentire la propria voce al mondo intero. Il Giornale della Danza ha intervistato Vincenzo Cositore, tra i più talentuosi fotografi italiani di danza, teatro e spettacolo. L’artista napoletano si è formato nella prestigiosa Accademia Teatro alla Scala ed ha collaborato con le più importanti compagnie italiane ed estere. Cositore, in questi giorni, ha dato il via all’iniziativa “Rindanzeremo”, un video che mette in luce il dolore dei ballerini professionisti costretti, a causa del coronavirus, ad un arresto forzato delle proprie attività. L’iniziativa vuole essere anche un messaggio di speranza nel poter ripartire con la danza al più presto.
Partiamo subito dal video “Ridanzeremo” ci racconti da dove nasce questa sua idea?
Mi ha spinto l’esigenza di ascoltare e dare voce allo sconforto degli addetti ai lavori del mondo della danza. Questa realtà è già abituata a lavorare con fondi che scarseggiano, come i teatri e le compagnie di ballo, anche se allo stesso tempo è sempre una segmento artistico attivo e propositivo. Il mio sconforto e quello di tutti gli artisti mi ha spronato ad alimentare un messaggio comune di solidarietà, una voce che rispecchiasse tutti gli attori della danza. Ho messo in luce il comune grido di dolore e l’ho fatto mio, inizialmente descrivendolo nero su bianco poi, grazie alla cosa che mi riesce meglio, cioè un video in cui ho coinvolto i vari professionisti del balletto.
E‘ soddisfatto della realizzazione del progetto?
Sono davvero felice che tanti incredibili artisti abbiano sposato la mia richiesta, a titolo gratuito e solidale. Chi muove la sua vita di passioni fa sue delle emozioni che non possono non essere condivise. Nel video traspare l’analisi della realtà concreta, che ci vede distanti, ma allo stesso tempo è un messaggio positivo. È il mio modo di abbracciare tutti e dir loro che non sarà certo questo virus a fermarci.
Chi sono i protagonisti di “Ridanzeremo“?
Ci sono sia maestri di danza, sia coreografi che danzatori, con alcuni dei quali collaboro da anni. Tra questi: Virna Toppi, Luciano Cannito, Francesco Borelli, Amilcar Gonzalez, Mvula Sungani, Gioacchino Starace, Mauro Mosconi, Bill Goodson, Fabrizio Mainini, Andre de la Roche, Luisa Ielluzzi, Gheorghe Iancu, Claudio Coviello e Giuseppe Picone. Ognuno ha dato vita ad un messaggio che poi ho provveduto ad assemblare nell’insieme. Il video ha avuto un enorme successo. 100 artisti, 80 mila visualizzazioni e 70 mila condivisioni.
Cosa prova in questo particolare momento? Si sente abbandonato dal Governo?
Avendo una Partita Iva ricevo il sussidio dello Stato. Lavoro a mia volta con tanti collaboratori stagionali: attrezzisti, scenografi, ecc. Penso soprattutto alle persone che navigano in acque più buie, loro sono davvero in difficoltà.
Cosa le manca di più in questo momento di stasi?
Vedere il sorriso dei miei clienti, lo stare a teatro, il fotografare gli artisti, il vedere l’arte in scena. Stare fermo indubbiamente mi pesa, mi manca molto la vita sul palcoscenico.
Fra gli spettacoli a cui ha collaborato quali sono quelli a cui è più legato?
Indubbiamente “Simon Boccanegra” nel 2010 al Teatro alla Scala, “Dialogue with Rothko” con Carolun Carson nel 2014 a Villa Adriana a Tivoli, “Il Lago dei Cigni” al Teatro San Carlo nel 2019 con Marianela Núñez . Ed anche le collaborazioni con “Daniele Cipriani Entertaiment”, grazie alle quali ho fotograto le etoile di tutto il mondo che hanno danzato in diversi prestigiosi festival italiani. Non ultimo nel 2018 lo spettacolo “I Funamboli” di Parigi.
Quali saranno i suoi progetti futuri passata la pandemia?
Ho in sospeso un progetto didattico sulla danza che si svilupperà su Instagram e su Facebook ed un altro sulla fotografia di danza e di balletti, il mio grande amore.
Elena Parmegiani
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