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Raffaella Pandolfi: “il Concorso Nazionale Sorrento Danza per la sua seconda edizione avrà una giuria tecnica e una giuria critica”

 

Raffaella Pandolfi, Lei è la direttrice del Concorso Nazionale “Sorrento Danza” che si svolgerà al Parco Ibsen di Sorrento  il prossimo 14 e 15 settembre,  può raccontarci com’è nata un anno fa l’idea di istituire questo concorso?

L’idea nasce, come in tutte le cose che faccio, dal desiderio di voler lasciare nel mio ambito qualcosa di mio, perché io solo così riesco ad esprimermi, attraverso la danza. È stato un dono per le nuove generazioni, per cercare di aiutarli a crearsi un futuro in quest’ambito, mettendo a disposizione borse di studio per l’estero, ed è stato inoltre come un dono d’amore verso la mia città, anche se la mia città non sempre apprezza.

Come è stata accolta l’idea dalle istituzioni e dal contesto locale?

È stato molto difficile, il problema delle istituzioni, è un problema che non riguarda solo me, ma tutte le persone che intendono organizzare qualsiasi tipo di manifestazione di carattere culturale. Purtroppo le pubbliche amministrazioni non sono sempre formate da persone di spessore culturale in grado di apprezzare questo genere di manifestazioni. Io personalmente ho avuto molti problemi, è stata una “via crucis” che ha portato però i suoi frutti; infatti, quest’anno, a differenza dell’anno scorso, in cui avevo avuto semplicemente patrocini morali, c’è stato un piccolo appoggio ma molto faticato. Oggi viene appoggiato il superfluo, quello che non serve, se vuoi fare qualcosa di bello non lo puoi fare.

Chi saranno i componenti della giuria di quest’anno? Sappiamo che sono nomi conosciuti a livello internazionale…

La giuria sarà quasi la stessa, con qualche variazione e sarà suddivisa in giuria tecnica e giuria critica. La giuria tecnica è formata da: Mauro de Candia, che, oltre ad essere un coreografo straordinario, è una persona straordinaria, vorrei ricordare che è il coreografo di Malakov, fondatore dell’ApuliaArte Festival, di Emergenze Coreografiche, direttore didattico del Progetto Formazione Tersicore, nonché direttore del Teatro Statale di Osnabrueck in Germania, uno dei più giovani ad avere ricevuto una simile nomina, una persona impegnata a 360 gradi nella formazione e diffusione dell’arte; Duncan Rownes, direttore e insegnante della Ballettschule di Basilea, Francesco Ventriglia, direttore del Maggio Fiorentino; Diana Gargiulo, fondatrice dell’House Dance Europe;  Mariella Romano, promotrice di un nuovo progetto “L’infanzia e la Danza”; Luisa Lojo Garcia, insegnante di flamenco. La giuria della critica è invece composta da: Lorena Coppola, Fondatrice e Presidente della Fondazione Léonide Massine e vicedirettore del giornaledelladanzauna simile nomina. Si , Giuseppe di Stefano di Danza&Danza; Carmen d’ Avolo, giornalista RAI occupata nel settore. La differenza rispetto all’anno scorso è che quest’anno non ci sarà un vero e proprio presidente di giuria come lo era l’anno scorso Margherita Traianova, ma ci sarà una giuria tecnica e la figura di presidente sarà in un certo senso ricoperta da Mauro de Candia.

La struttura del concorso rimarrà invariata rispetto alla precedente edizione?

La struttura sarà la stessa con alcune modifiche; quest’anno, oltre ai premi per categoria come l’anno scorso, ci sarà un premio della critica, dato dalla giuria della critica, ed un premio coreografico, assegnato dalla giuria tecnica durante la serata.

Quali opportunità offre il concorso ai giovani danzatori che sognano un futuro nella danza?

Dall’esperienza dello scorso anno, molti ragazzi che hanno vinto la borsa di studio per Formazione Tersicore, hanno avuto la possibilità di potersi esibire e di studiare e lavorare all’estero, infatti alcuni già stanno lavorando nei teatri europei.

Quali sono i premi in palio e in cosa consistono quest’anno le borse di studio?

Quest’anno ci sono molteplici borse di studio: Mauro de Candia metterà a disposizione borse di studio per il teatro tedesco nel quale è direttore, nonché per Emergenze Coreografiche, per nuove compagnie  e Formazione Tersicore e Duncan Rownes metterà a disposizione borse di studio per la Ballettschule Theater Basel.

Per il futuro pensa di modificare o ampliare il concorso o di lasciarlo così come oggi?

In qualsiasi lavoro, così come nella vita, bisogna sempre evolversi. Evoluzione significa anche ampliare, non solo i propri orizzonti mentali ma anche quelli professionali ed artistici. Per l’anno prossimo ho sicuramente tante idee, il concorso sarà affiancato sicuramente da tante altre cose, sempre relative alla danza ed al teatro, penso comunque ci saranno delle cose in più, sicuramente.

Il concorso, già dalla prima edizione, ha ricevuto consensi e iscrizioni da scuole provenienti da tutto il territorio nazionale, come sono state quest’anno le iscrizioni?

L’anno scorso le iscrizioni sono arrivate anche da fuori regione come quest’anno, quindi la situazione si sta ampliando, anche se sto pensando di cambiare il periodo perché coincide con l’apertura delle scuole statali e di danza, e vorrei cercare il momento migliore per avere una maggiore affluenza.

Pierfrancesco Rescio ha scritto di Lei: “perfezionista… figura di guida, autentica ed esperta, delicata e forte allo stesso tempo”, si riconosce in queste parole? In che modo ha approcciato il tuo lavoro di organizzatrice di questo evento?

La cosa che mi contraddistingue, che io reputo anche come difetto, è che tendo alla perfezione, anche se non ci riesco mai, però cerco di non tralasciare niente, neanche i particolari. Penso che la differenza la fanno proprio le sbavature, sono le cose più piccole che fanno la differenza in un’organizzazione. L’organizzazione dell’evento è una cosa difficilissima e a volte le persone che si avvicinano a questo genere di cose non sono poi tanto brave, ma non lo sono dal mio punto di vista, perché io sono una perfezionista, quindi sono sempre critica, anche verso me stessa. L’esperienza di trent’anni di attività e con i venti anni della scuola, che festeggerò aprendo una nuova sede, aiutano. Fondamentalmente sono molto perfezionista, tendo sempre alla perfezione… non ci riesco mai come vorrei io, ma l’esperienza aiuta, l’importante è migliorarsi sempre.

C’è qualcuno a cui vuole dedicare il successo di questo giovane concorso giunto ormai alla sua seconda edizione?

Alla mia città e a tutte le persone che mi circondano; ma soprattutto alle nuove generazioni, che spero anche grazie ai miei contributi possano avere un futuro in quest’arte.

Bruno Aversa

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