Una prima mondiale per inaugurare la nuova stagione, una prima che fa battere il cuore, proprio come succede ai protagonisti di questa pièce, in scena al Teatro dell’Opera di Roma dal prossimo 15 novembre: nel teatro capitolino va in scena il balletto Don Chisciotte, con la coreografia di Laurent Hilaire, ispirata alla versione originale di Mikhail Baryshnikov per l’American Ballet Theatre, da Marius Petipa e Alexander Gorsky, su musica di Ludwig Minkus, nel nuovo allestimento della Fondazione lirico-sinfonica della Capitale.
Si tratta di un evento unico ed eccezionale, all’insegna del quale prende avvio anche la terza stagione di balletto sotto la Direzione di Eleonora Abbagnato, che è enfatizzato dalla presenza di due grandi protagonisti della storia mondiale della danza: Laurent Hilaire, già étoile e Maître de Ballet associé à la Direction de la Danse dell’Opéra di Parigi e attuale Direttore Artistico del Balletto dello Stanislavsky and Nemirovich-Danchenko Moscow Music Theatre, e Mikhail Baryshnikov, un mito vivente, considerato tra i più grandi ballerini del nostro tempo.
Il balletto Don Chisciotte è tratto dal romanzo di Miguel de Cervantes Don Chisciotte della Mancia. L’adattamento più celebre è quello di Marius Petipa, su musiche di Ludwig Minkus, che debutta il 26 dicembre 1869 al Teatro Bol’šoj di Mosca, a cui fa seguito una seconda produzione per i Balletti Imperiali di San Pietroburgo, con prima rappresentazione il 21 novembre 1871. Nel 1900 Alexander Gorsky ne ricava una sua versione, aggiungendo nuove danze.
Nel tempo molti coreografi si sono confrontati con questo grande classico della danza, da Nureyev a Balanchine. Storica è la versione che Mikhail Baryshnikov crea per l’American Ballet Theatre, in scena per la prima volta il 28 marzo 1978 al Kennedy Center Opera House di Washington, e successivamente danzata dalle maggiori compagnie internazionali, tra cui, nel 1993, il Royal Ballet di Londra.
Oggi questa importante tradizione ballettistica è tutta nelle mani di Laurent Hilaire, fortemente voluto dallo stesso Baryshnikov per rimontare il Don Chisciotte ispirato alla sua versione originale per l’American Ballet Theatre. “È la prima volta che mi misuro con l’arte della coreografia in qualità di coreografo – dichiara Hilaire – e per me è un onore farlo su proposta di Mikhail Baryshnikov. Sto affrontando un balletto classico narrativo con i suoi codici, e sento che il mio compito è quello di renderli accessibili, restando nella tradizione e nella storia e allo stesso tempo comprendendo la realtà del presente. Di Baryshnikov, insieme all’azione teatrale, ho mantenuto la struttura. Ho aggiunto poi delle danze, tra cui il Fandango e la Danza delle Gitane. Ciò che mi interessa è soprattutto mantenere in vita l’esprit di Baryshnikov, tanto nell’opera in generale, quanto in alcune variazioni, come quella famosissima che egli creò per se stesso. Baryshnikov si è fidato di me, lasciandomi completa libertà, ed è esattamente con spirito libero che io mi avvicino con rispetto a questa tradizione. Inoltre, essere qui al Teatro dell’Opera con un gruppo di ballerini desiderosi di danzare Don Chisciotte mi riempie di gioia e di entusiasmo”.
Di Baryshnikov è l’idea di immaginare questa nuova produzione quasi come una favola, una storia che conserva il divertimento e l’ingenua sincerità dei racconti per bambini. Le sottili sfumature della danza classica si fondono quindi, in maniera armoniosa, con un’interpretazione del tutto nuova delle scene e dei costumi firmati dal Maestro Vladimir Radunsky. Tra i più noti autori e illustratori di libri per ragazzi, Radunsky afferma di aver colto sin da subito nel libretto classico gli elementi a lui familiari dei racconti per i bambini. Concepisce allora la scena come un gigantesco giocattolo, un enorme libro pop-up, o se si vuole, uno di quei teatrini di carta, a grandezza naturale, animato al suo interno dalla presenza di ballerini in carne e ossa, vestiti con abiti grotteschi dall’accattivante sapore fumettistico. La scenografia è creata in collaborazione con A.J. Weissbard, acclamato lighting designer e scenografo teatrale, che per Don Chisciotte progetta un sofisticato sistema scenico e di luci, così che l’idea del grande libro-giocattolo prende le forme concrete di un’installazione originalissima e dal forte impatto visivo.
Tutta la briosità, il vigore, l’allegria e il romanticismo di questa nuova produzione sono affidati alla bravura e all’interpretazione di ospiti straordinari, quali la principal dancer dello Staatsballett di Berlino Iana Salenko, il lead principal dell’English National Ballet Isaac Hernández e il principal dancer del San Francisco Ballet Angelo Greco, e al talento dell’étoile Rebecca Bianchi, dei primi ballerini Claudio Cocino e Manuel Paruccini e dei solisti Susanna Salvi, Alessio Rezza e Michele Satriano, che danzano insieme al corpo di ballo capitolino. La partitura musicale di Ludwig Minkus è eseguita dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, diretta dal Maestro David Garforth.
ORARI & INFO
Dal 15 al 23 novembre
Teatro dell’Opera di Roma
Operaroma.it
www.giornaledelladanza.com
Foto di Yasuko Kageyama e Carlos Quezada