Come una sorta di “anteprima” della stagione di danza 2019/2020 del Teatro Comunale di Ferrara , sabato 19 ottobre alle 19 in Rotonda Foschini, sarà inaugurata l’installazione “Quando resti senza parole comincia la danza”: una selezione di dodici immagini realizzate dal fotografo Marco Caselli Nirmal, con cui il Teatro di Ferrara ricorda Pina Bausch, la grande coreografa tedesca scomparsa nel 2009, e segna la riappropriazione da parte della città di questo suggestivo angolo urbano appena restaurato.
Si prosegue così un progetto che consente di rendere vivo e sempre diverso uno spazio architettonico di grande pregio, risultato particolarmente gradito sia ai ferraresi che ai tanti turisti. È questa la settima installazione fotografica in esterno proposta dal teatro di Ferrara, avvalendosi della ricca collezione di immagini del proprio archivio, tutte firmate da Marco Caselli Nirmal, fotografo del teatro sin dagli anni Ottanta.
Dopo le prime esperienze lungo la galleria di corso Martiri della Libertà, si è individuata Rotonda Foschini come luogo d’elezione per questi appuntamenti che, affrontando ad ogni occasione temi di particolare rilievo culturale legati alla vita della città, raccontano in modo inconsueto la storia del teatro ferrarese.
Dopo l’installazione dedicata a Ludovico Ariosto nel 2016, quest’anno si è scelto di parlare del mondo della danza a partire dalla carismatica figura di Pina Bausch.
Famosa in tutto il mondo per avere dato vita al Tanztheater, forma di spettacolo fondata sulla stretta relazione tra gesto coreografico, musica, parola e spazio scenico, la coreografa tedesca è stata senza dubbio la personalità che negli ultimi decenni ha inciso in modo più profondo sull’evoluzione della danza e, più in generale, di tutto il teatro contemporaneo. Sin dagli anni ’70 alla sua scuola e al suo fianco si è inoltre formata una generazione di coreografi, registi e danzatori che hanno saputo filtrare in modo autonomo la sua particolarissima esperienza e che a loro volta sono divenuti maestri indiscussi della danza contemporanea a livello internazionale.
A Pina Bausch e a questi artisti, il Teatro di Ferrara ha scelto di dedicare l’installazione fotografica della stagione 2019/2020. Ma al di là di questo significativo omaggio al Tanztheater, la mostra vuole anche sottolineare la continuità di un percorso artistico – avviato da Gisberto Morselli, direttore del Teatro di Ferrara dal 1980 al 2010, a cui ha scelto di dare continuità l’attuale direttore Marino Pedroni – che ha sempre visto la città estense in primo piano.
Sin dai primi anni ’90, il Comunale è stato tra i pochissimi teatri italiani, in molte occasioni l’unico, a presentare per la prima volta nel nostro Paese alcuni dei capolavori del teatro-danza, opere ora al centro dell’attuale installazione fotografica.
Nei grandi pannelli che ricoprono tutte il primo ordine di finestre verranno allestite immagini tratte da lavori di Pina Bausch, Reinhild Hoffmann, Raimund Hoghe, Susanne Linke, Johann Kresnik. Accanto due celebri esponenti della storica compagnia del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch: Lutz Förster, danzatore “simbolo” della compagnia in cui ha danzato per oltre trentacinque anni, e la danzatrice e coreografa Cristiana Morganti, nella compagnia dal 1990 al 2010, invitata dal Teatro Comunale di Ferrara a ripercorrere la sua straordinaria esperienza artistica in Moving with Pina in programma domenica 17 novembre, performance che si presenta come uno degli appuntamenti di maggiore spicco della nuova stagione.
Dall’archivio fotografico del Teatro, in questa occasione integrato da due scatti dello stesso Caselli Nirmal realizzati a Modena e Milano e da uno di Ursula Kaufmann per lo spettacolo di Morganti, sono state selezionate immagini che raccontano con immediatezza e profondità il percorso attraverso cui ogni artista ha fatto propria la celebre affermazione di Bausch che il Teatro ha scelto come titolo dell’installazione: “Quando resti senza parole comincia la danza” con la quale Bausch, in occasione del discorso tenuto a Bologna per il conferimento della Laurea honoris causa nel 2002, ha voluto sottolineare la peculiarità della danza come linguaggio dalle inesauribili potenzialità.
A sottolineare gli elementi caratterizzanti il lavoro degli artisti proposti, è stata accostata a ogni immagine una citazione che aiuta ad avvicinarsi alla poetica di ciascuno di essi. Attraverso l’utilizzo dei QR code specifici si potrà inoltre accedere poi alle pagine del sito del Teatro che contengono le coordinate fondamentali di ogni immagine del percorso fotografico proposto.
Redazione www.giornaledelladanza.com