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Il sogno di Anthony: dall’Africa a ballerino internazionale

Ci sono storie che non possono lasciarci indifferenti. Sogni di riscatto di popolazioni molto meno fortunate di noi. Come quelli di Anthony,  il bambino africano che, in un misero villaggio nigeriano volteggia sulle punte immaginandosi un futuro radioso come ballerino internazionale. L’immagine ha commosso l’umanità, sottolineando che ognuno di noi, in fondo, ha diritto ad un futuro di speranza e di felicità.  Il tam tam mediatico della foto del bimbo nigeriano, intento ad eseguire dei passi di danza, ha fatto il giro del mondo. Uno scatto forte che ci mette di fronte a realtà così diverse rispetto a quelle a cui siamo soliti confrontarci.

Tra le tante condivisioni dell’immagine di Anthony c’è stata quella di Mara Galeazzi. La ballerina del Royal Ballet di Londra ha creato Dancing For The Children.

L’associazione raccoglie e distribuisce fondi per aiutare i bambini di tutto il mondo. L’etoile è impegnata anche nel territorio africano per progetti caritatevoli.

Quando ho visto questo video, ne sono rimasta colpita”,  racconta la bresciana Mara Galeazzi, a Il Sole 24 ore. “In un mondo così difficile come il nostro, in una situazione aggravata da questa terribile pandemia, vedere come sia vitale custodire una passione anche in condizioni inadeguate mi ha molto toccato.
Così ho condiviso il video sulle pagine della nostra Fondazione. In seguito ho scoperto che Anthony, così si chiama il bambino, è un allievo dodicenne della Leap on Dance Academy a Ojo e che il suo maestro ha creato questa scuola per tenere i ragazzi lontano dalla strada.”
Ed ancora: “La cosa eccezionale è che nonostante questo maestro sia autodidatta, sta facendo un lavoro di grande qualità e rigore, anche grazie a contatti professionali e di sostegno dagli Stati Uniti. Nel frattempo un’ accademia inglese, la King’s International Ballet Academy, mi ha fatto sapere di essere disposta a dare ad Anthony una borsa di studio. Si tratta di una scuola molto selettiva che accetta solo studenti con evidenti potenzialità. Inutile dire che per lui potrebbe aprirsi un futuro, umano e professionale, impossibile in Africa in queste condizioni.”
L’immagine di Anthony fa riflettere anche perchè il bambino è attratto dal balletto classico. Il piccolo, infatti, non si immedesima in un linguaggio hip hop, più naturale rispetto al contesto in cui vive, ma in uno studio molto più rigoroso.

L’associazione Dancing for the Children aiuterà quindi Anthony ad avere una possibilità nel mondo del balletto. L’ente è stato fondato nel 2007 da Mara Galeazzi.

In quel periodo alla ballerina le era stata diagnostica una malattia renale e la possibilità di non poter più tornare a danzare. Ma Mara non si è persa d’animo, anzi. Ha fondato l’associazione Dancing for the Children per dare un sostegno agli altri, soprattutto in Africa.

Promuovere e approfondire l’educazione e la conoscenza, la comprensione e l’apprezzamento delle arti del balletto, della danza, della musica e di arti simili; e per fornire sollievo e assistenza alle persone che soffrono di malattie e disabilità e ai parenti di tali persone e promuovere la conoscenza e l’educazione in materia di assistenza sanitaria in generale e per incoraggiare e sostenere la ricerca sulle cause di malattia e malattia e la scoperta e lo sviluppo di trattamenti e cure per essi “, afferma Mara Galeazzi definendo lo scopo dell’Associazione.

Nel 2007 Mara e gli amici del Royal Ballet hanno ballato al galà di beneficenza a Pretoria, Città del Capo, Nairobi e Mombasa, ed hanno raccolto diversi fondi.

“È stata un’esperienza di quindici giorni molto intensa, con due spettacoli di balletto in ogni città e molti seminari. Lavoravamo in un ambiente molto diverso, in un clima molto diverso da quello a cui eravamo abituati al Royal Opera House. ”, afferma Mara.

I fondi di quei galà sono stati distribuiti tra enti di beneficenza locali grandi e piccoli, in particolare a quelli che aiutano i bambini indigenti a esplorare le gioie della danza e a quelli che aiutano a combattere la diffusione di malattie, come l’AIDS.

Credo davvero in questa iniziativa“, spiega Mara, “Sono orgogliosa di essere in grado di aiutare i bambini che vivono una vita meno ricca di quanto tutti noi viviamo. Siamo molto, molto fortunati a vivere in un mondo delle cose migliori (come il balletto) e credo che la danza possa parlare un linguaggio universale e possa aiutare me e i miei amici di The Royal Ballet a rimettere qualcosa nel mondo attraverso seminari con i figli privilegiati di questa regione e anche generare fondi per varie organizzazioni benefiche locali. Mi piace molto ballare all’estero con i miei colleghi, come facciamo nei miei spettacoli in Italia,” Mara in Motion “. Abbiamo in programma di tornare in Sudafrica con il nostro concetto di Dancing For The Children. Questo è molto importante per me perché fa parte di un obiettivo umanitario più ampio. Mi rende orgogliosa e mi riempie di emozione.”

Ed ancora:

Credo fermamente nel restituire qualcosa al mondo e nell’aiutare i bambini. Quando avevo otto anni, dissi a mia madre che volevo fare l’infermiera – e non solo un’infermiera normale, ma un’infermiera pediatrica in Africa. Avevamo studiato l’Africa a scuola e non lo dimenticherò mai. Il mio bisogno pre-adolescente di aiutare non è diminuito ed è per questo che è stato importante essere attivamente coinvolta. Quindi, se posso usare la mia carriera per aiutare questi bambini, a sviluppare le loro anime, è un progetto che apprezzo ed è vicino al mio cuore. ”

Nel 2010 e nel 2011 Mara ha organizzato Galas al Sadler’s Wells, “la casa della danza”, per raccogliere fondi per queste organizzazioni benefiche in Africa che “Dancing for the children” sostiene.
Nel 2012 la ballerina si è presa una pausa per dare alla luce sua figlia Maia. Siamo sicuri che Anthony, grazie a Mara, troverà un posto fra le stelle della danza. Non ci resta che sperare.

Elena Parmegiani
www.giornaledelladanza.com

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