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I cinque modi in cui la danza insegna la preziosa dote della gentilezza

 

La gentilezza è una dote preziosa che trascende razza, religione, etnia, background culturale e linguistico. Un atto gentile fa bene a chi lo riceve e a chi lo offre.

Si pensa che gentilezza, premurosità ed empatia siano abilità innate nell’essere umano, ma non è così. Come la lettura, la scrittura o la matematica, anche l’intelligenza emotiva va imparata e allenata, e uno dei metodi migliori per farlo è offerto dalla danza.

Ecco i cinque modi in cui la danza insegna la dote della gentilezza.

  1. La danza educa alla gratitudine.
    La gratitudine è un sentimento profondo che arricchisce la nostra esistenza, è un atteggiamento mentale che porta a essere consapevoli e riconoscenti. Connette con gli altri e rende più attenti alle loro necessità ed emozioni. In sala danza, i ballerini non imparano solo passi e tecnica, ma anche a ringraziare gli insegnanti e i compagni. Imparano ad applaudire al termine della lezione o di uno spettacolo per mostrare apprezzamento verso ciò che hanno imparato o vissuto e per le persone che lo hanno reso possibile. I ballerini quindi sono incoraggiati a essere gentili nella loro espressione artistica.
  1. La danza spinge a guardare oltre se stessi.
    La danza permette di guardare oltre, oltre i confini del proprio Paese, oltre i propri vincoli culturale, oltre i propri confini mentali.  La danza infatti è stata ispirata da svariate influenze culturali e gli studenti che la abbracciano fin da piccoli diventeranno adulti e persone più tolleranti verso gli altri e verso se stessi. Danzare, infatti, aiuta e a rendersi conto che viviamo in un mondo cosmopolita e che la gentilezza è il filo conduttore che unisce tutti i popoli.
  1. La danza insegna il sostegno reciproco.
    Attraverso la danza, i danzatori imparano ad accettare sentimenti di rabbia, tristezza o frustrazione e a liberare queste emozioni negative per trasformarle in qualcosa di positivo. La soddisfazione che nasce dal sostegno dato a un compagno in difficoltà migliora il benessere emotivo di tutti gli studenti. I ballerini si incoraggiano l’un l’altro quando danzano una coreografia o si applaudono quando realizzano con successo un passo difficile. La gentilezza diventa contagiosa e si irradia anche agli altri gruppi sociali di cui i ballerini fanno parte.
  1. La danza modella il comportamento gentile.
    I bambini apprendono la gentilezza attraverso le interazioni quotidiane. Nelle lezioni di danza, imparano ad assumere il punto di vista di un’altra persona e ad adattare le proprie azioni di conseguenza. Sono incoraggiati a essere riflessivi, a fare del loro meglio.
  1. La danza insegna il rispetto.
    Rispetto per l’insegnante, per i compagni, per gli impegni presi, per il proprio corpo e per se stessi. In classe, il maestro è costantemente e determinatamente impegnato a dare lezioni di buone maniere, stimola a rivolgersi alle persone educatamente e con garbo. In questo modo, i bambini imparano anche ad accettare se stessi, ad amarsi e a sentirsi a proprio agio nella propria pelle. Scoprono chi sono, le loro fragilità e le potenzialità, diventano consapevoli e di conseguenza forti. E poi più niente li fermerà dal raggiungere i propri obiettivi e dal crearsi una vita piena, soddisfacente, altruistica e felice.

Non c’è limite quindi al potere positivo trasmesso dall’arte della danza che mette alla prova, stimola e risveglia la nostra umanità e la possibilità di diventare persone migliori.

Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com

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