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L’errore, il più prezioso alleato del danzatore

Nella nostra società, a partire dalla famiglia e dalla scuola, l’errore viene vissuto come una colpa.

Un compito di matematica andato male, un lavoro svolto non egregiamente vengono giudicati e puniti. Le persone quindi crescono con la falsa idea che sbagliare sia una cosa da evitare a tutti i costi.

I ballerini invece no. In sala danza il danzatore impara che l’errore è un prezioso alleato, il suo migliore amico.

I danzatori possiedono una vena di perfezionismo nel loro DNA. Hanno uno standard elevato, una forte etica per il lavoro che svolgono, attenzione ai dettagli, una spinta insaziabile a continuare a fare sempre meglio. Tendere alla perfezione è positivo, purché non ci si lasci sopraffare da questa chimera.

La realtà è che nella vita, come nella danza, nulla sarà mai perfetto e gli errori sono la testimonianza del fatto che si sta crescendo. Essi insegnano a essere resistenti e forti, a sopravvivere in un mondo pieno di sfide, in cui per l’appunto l’errore è considerato un fallimento.

Gli errori al contrario favoriscono l’apprendimento, costringono a esplorare alternative, stimolano a riesaminare un problema e a pensare in modo creativo per trovare o sviluppare soluzioni o approcci originali.

Sbagliare dunque è utile per l’apprendimento, permette di acquisire nuove conoscenze e di migliorare il processo mentale e aiuta a reagire con positività agli insuccessi.

Accogliere gli errori dunque è indispensabile, perché grazie a essi si ottiene il meglio possibile da se stessi. Si impara a non ripetere quello sbaglio e soprattutto a rimediare, cosa ben più importante dell’errore in sé.

La danza spiega chiaramente che l’errore è la chiave per il successo, è un tentativo di migliorare, di progredire, doti di cui l’animo dell’artista si nutre.

Chi non sbaglia è chi non fa o chi perpetua meccanicamente schemi prefissati senza lasciare spazio alla creatività, elemento indispensabile per un danzatore.

In definitiva l’errore permette al ballerino di raggiungere il suo pieno potenziale personale e artistico.

Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com

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