
Il mondo della danza perde una delle sue luci più brillanti. Carlos Palacios, maestro amatissimo e figura di riferimento per generazioni di allievi, è scomparso lasciando un vuoto profondo nella comunità artistica e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
La danza non era soltanto la sua professione, ma il suo modo di respirare il mondo. Carlos viveva ogni movimento come un atto di verità e condivisione. Chiunque abbia varcato la soglia di una sua sala prove ricorda il suo sguardo attento, la sua precisione elegante, la pazienza con cui sapeva guidare e la passione contagiosa che trasformava la fatica in gioia.
Ma Carlos Palacios era molto più di un insegnante: era un Maestro nel senso più completo del termine. Riusciva a vedere il potenziale dove altri vedevano solo incertezza, a trasformare il timore in forza, la rigidità in libertà. Con le sue parole e il suo esempio ha insegnato disciplina, rispetto, dedizione e amore per l’arte.
Molti dei suoi allievi ricordano come, attraverso la danza, abbia saputo offrire anche un insegnamento di vita: “Il corpo parla quando il cuore ha qualcosa da dire”, ripeteva spesso.
La sua perdita è un colpo doloroso, ma il suo lascito continuerà a vivere nei passi, nei ricordi e nei sogni di chi ha incontrato il suo cammino. Le sue lezioni continueranno a risuonare nelle sale, nelle esibizioni e nei cuori dei suoi studenti, che oggi lo ricordano con gratitudine, affetto e profonda stima.
Carlos Palacios si era formato alla Scuola del Teatro Colòn di Buenos Aires, lavorando successivamente nei teatri più prestigiosi d’Europa e ricoprendo svariate cariche, da danzatore a coreografo, da maître de ballet a Direttore artistico. Nel suo curriculum anche la direzione artistica dello storico Teatro San Carlo di Napoli. Ha dato lezioni ai nomi più prestigiosi del panorama della danza, da Carla Fracci a Luciana Savignano, Elisabetta Terabust; ha anche lavorato con Rudolf Nureyev e altri nomi eccellenti nel campo del balletto internazionale. La sua profonda conoscenza di tutti gli aspetti della danza lo ha collocato per decenni come una delle personalità più interessanti del panorama artistico. Il suo personalissimo metodo ha portato al successo molti giovani che si sono formati prendendo parte alle sue lezioni.
Carlos Palacios se ne va, ma la sua arte resta. La danza, come lui stesso insegnava, è un modo per sfidare il tempo: un gesto che continua a vibrare anche quando il corpo tace.
Ed è così che continuerà a vivere — nei movimenti, nella memoria, nell’ispirazione che ha donato al mondo. Che la terra ti sia lieve, Maestro. E che il tuo passo rimanga per sempre tra noi.
Michele Olivieri
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