Nel pieno clou della stagione invernale, ad appena un mese di distanza dalle festività natalizie, il Teatro alla Scala di Milano propone in cartellone un secondo capolavoro ballettistico, Lo schiaccianoci, per la coreografia di Nacho Duato basata sul libretto di Marius Petipa, fedelissimo al racconto Der Nussknacker und der Mäusekönig di E.T.A. Hoffmann.
Il lasso temporale delle rappresentazioni va dal 9 febbraio al 13 marzo, prevedendo quattro turni pomeridiani e i restanti in orario serale (tra cui due giornate con doppio spettacolo): 14 e 28 febbraio ore 15; 19 e 24 febbraio ore 14:30 e ore 20; 9, 11, 16, 18, 20 febbraio e 11, 13 marzo ore 20.
I ruoli da protagonista sono assegnati all’étoile Roberto Bolle e all’artista ospite Maria Eichwald, ballerina kazaka di formazione alemanna, famosa per la spiccata indole tragédienne da eroina romantica. Le loro doti virtuosistiche padroneggiano la scena per sole cinque date (9, 11, 16, 18 e 28 febbraio), lasciando il posto nelle rimanenti soirée agli altrettanto validi scaligeri del Corpo di Ballo.
L’atmosfera caratteristica del balletto, reso celeberrimo dalle note di Pëtr Il’ič Čajkovskij, si affievolisce nell’apparato favolistico per dare spazio a uno scenario primo novecentesco, ideato proprio dal coreografo spagnolo: “niente parrucche o crinoline ottocentesche, ma abiti lunghi di seta, che permettono maggior libertà e inventiva nella coreografia” recita, infatti, il comunicato stampa divulgato.
Il merito dei costumi, così come delle scene, va a Jérôme Kaplan, talentuoso costume & set designer parigino di fama mondiale. Al suo fianco, a comporre l’entourage tecnico, Brad Fields per le luci e Zhanna Aiupova in qualità di assistente coreografo e supervisore.
L’occhio registico di Duato, però, coinvolge anche due elementi scenici assai distanti dalle rappresentazioni convenzionali del balletto in questione, ovvero l’animazione di marionette e l’intervento di una voce narrante: nel primo caso il plauso va alla Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, mentre per il secondo sono le registrazioni di Michele Nani a risuonare sul palco della Scala.
Alla direzione dell’Orchestra del Teatro è il M° Vladimir Ivanovich Fedoseyev (classe 1932), direttore della Tchaikovsky Symphony Orchestra of Moscow Radio, sostituito per la sola data del 28 febbraio da David Coleman. A deliziare, inoltre, l’ascolto della partitura musicale contribuisce il Coro di Voci Bianche dell’Accademia scaligera.
Ogni componente dell’opera rappresenta un anello perfettamente congiungente a tutti gli altri, corroborato senza dubbio dall’estro creativo di Duato alimentato per anni e artefice dell’ineguagliabile maestria.
Se esistesse una parola in grado di definire lo stile di movimento di Nacho Duato quella sarebbe dinamismo: il suo linguaggio è espressivo, fluido e veloce. Comunque, per comprendere al meglio Duato oltre il suo palese stile contemporaneo tipicamente europeo (chiaramente influenzato dal lavoro con Kylián), bisogna considerare la sua musicalità: il lavoro di Duato è sempre molto musicale, egli riconosce che la musica venga prima e che sia più importante della danza, secondo lui (infatti, una volta ha dichiarato che potrebbe immaginare un mondo senza danza ma non uno senza musica). La musica è il punto di partenza per buona parte delle sue opere (ad esempio quella di Bach per Multiplicity. Forms of Silence and Emptiness, o quella di Debussy per Duende) e si traduce direttamente attraverso di lui in forma di composizione, peso, immagini, persino odore (quando creò Jardí Tancat nel 1983, disse ai suoi danzatori che poteva sentire il profumo di fiori d’arancio quando ascoltava la musica). (L. Piquero).
ORARI & INFO
9 febbraio – 13 marzo
Teatro alla Scala
Via Filodrammatici, 2 – Milano
Tel: +39 02 88 79 1
www.teatroallascala.org
Marco Argentina
www.giornaledelladanza.com
Nacho Duato / Lo schiaccianoci © Marco Brescia & Rudy Amisano
Nacho Duato © Ignacio Gil