HYBRIDY è un’installazione multimediale immersiva per uno spettatore alla volta (durata circa 10′), composta da audio, video e danza, che esplora le relazioni simbiotiche – armoniche e conflittuali – dei processi di ibridazione tra corpo e natura, istinto e tecnologia, biologia ed algoritmi, vibrazioni e suoni. L’opera, che trae ispirazione dalle figure mitologiche delle driadi, ninfe metà donna e metà pianta, si compone di una grande proiezione circolare di video-danza sospesa da terra, elaborata digitalmente e retroproiettata sulla superficie e si fonde algoritmicamente con suoni elettroacustici riprodotti in cuffia e feedback tattile per la diffusione delle vibrazioni sul corpo dell’ascoltatore. Un portale, un vortice dentro il quale si animano le pseudo-creature nate dal processo simbiotico. Una musica profonda che, oscillando tra il saturo e il sensibile, sfocia in una sorta di corale di organismi embrionali che urlano il proprio desiderio di vita. Su questi suoni-rumori si anima la danza che, dal tratto ancestrale, embrionale, rizomatico, si sviluppa in un corpo sottile di flussi vitali fino a sbocciare in un’apoteosi floreale-digitale. Allo stesso tempo, vibrazioni meccaniche vengono diffuse sul corpo dello spettatore per mezzo di uno zainetto vibro-tattile, che abbatte i confini della fruizione statica: lo spettatore può partecipare sensibilmente al ...
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I gioielli dell’Opéra de Paris in mostra nella Bibliothèque-musée del Palais Garnier
Dal 28 novembre 2024 al 28 marzo 2025, l’Opéra national de Paris vi invita a immergervi nell’affascinante mondo dei gioielli di scena, esposti nella Bibliothèque-musée del Palais Garnier. Sotto la guida di Isabelle Stibbe, drammaturga, e Jérôme Fronty, curatore capo, questi scintillanti tesori sollevano il sipario sui segreti dei gioielli che illuminano gli spettacoli dell’Opéra. Sono più di 70 tra corone, bracciali, bustier e diademi indossati da alcuni dei più grandi nomi della lirica e del balletto, tra cui Célestine Galli-Marié, la creatrice del ruolo di Carmen, Maria Taglioni e Ida Rubinstein. Arricchita da modelli di costumi e scenografie, fotografie, dipinti e manifesti, la mostra esplora innanzitutto il ruolo drammaturgico dei gioielli, essenziali per l’avanzamento dell’azione o la comprensione della trama, sottolineando la posta in gioco del potere o della seduzione. Ma anche come, in seguito, i cambiamenti nell’uso, nelle tecniche, nelle mode, nell’estetica e nella messa in scena abbiano influenzato la loro capacità di rappresentare l’illusione teatrale. Eccezionale per qualità e ampiezza, questo patrimonio copre un periodo che va dal Secondo Impero agli anni Cinquanta e contiene circa 4.000 capi di abbigliamento. Grazie al lavoro dei laboratori, è oggi arricchita da creazioni contemporanee e talvolta dal ricorso a famosi costumisti o couturier come Christian Lacroix. Sara Zuccari www.giornaledelladanza.com
Read More »Dall’ombra alla luce con la coreografa Raphaëlle Boitel
In un susseguirsi di quadri ipnotico, tra luci e ombre, sei performer, Tia Balacey, Mohamed Rarhib, Nicolas Lourdelle, Alba Faivre, Vassiliki Rossillion, Alain Anglaret, sono in palco al “Théâtre Silvia Monfort” di Parigi fino al 23 novembre 2024 con lo spettacolo “Ombres portées” su coreografia e messa in scena di Raphaëlle Boitel. Dispiegano un linguaggio scenico al confine tra circo, danza e teatro. Un viaggio ai confini tra sogno e realtà, ispirato ai thriller, alla fantascienza e ai fumetti degli anni Cinquanta. Su apparecchi trasformati, gli acrobati ripercorrono le tappe dell’esistenza, con le loro ombre e i loro splendori, le loro gioie, i loro dolori, le loro verità. Ogni famiglia ha i suoi segreti gelosamente custoditi. K. non vuole più che questo velo venga gettato su un avvenimento della sua vita. Consapevole delle conseguenze che il suo gesto causerà, ha deciso di affrontare il silenzio di suo padre: restare in silenzio non è più un’opzione. In un chiaroscuro degno dei più grandi maestri fiamminghi, Raphaëlle Boitel ricostruisce la storia di K. come altri farebbero un film, attraverso dipinti di sorprendente bellezza e personaggi di notevole densità. Con maestria non comune, i suoi interpreti si evolvono al crocevia delle arti per ...
Read More »Autunno Fiorentino 2024 – “Komorebi”: le date di novembre
Continua la ricca programmazione di “Komorebi, la luce che filtra”, la rassegna ideata da Stazione Utopia per Autunno Fiorentino 2024, inaugurata il 23 ottobre 2024, che proseguirà fino al 30 novembre 2024. Alla sua seconda edizione, la kermesse attraversa i quartieri 1, 2, 4 e 5 proponendo in svariati luoghi, dalla Villa Medicea La Petraia al Giardino della Villa Medicea di Castello, da un condominio delle Piagge alla RSA il Giglio, dal P.A.R.C. al Vivaio del Malcantone e al Combo Social Club, un ciclo di azioni performative per favorire la relazione con il patrimonio museale, il territorio e le comunità che lo abitano. Attraverso i laboratori e le performance animate da una nuovissima generazione di artisti di discipline diverse la rassegna (che prende il nome da Komorebi, parola giapponese che indica la luce del sole che filtra tra le foglie degli alberi) dà corpo a pratiche di innovazione sociale e partecipazione culturale rivolte a tutte le categorie di cittadini, e esplora le possibilità di fruizione della danza anche da parte di cittadini con abilità diverse. L’azione performativa filtra così fra le pareti del quotidiano, illuminando lo spazio di nuovi sensi. Il 17 novembre 2024 Alice Catapano presenterà Landscape/Soundscape, diretto da ...
Read More »Tersicore (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama
“Terpsicore” è un prologo in forma di opéra-ballet di Georg Friedrich Händel composta nel 1734 come ampliamento della sua opera “Il pastor fido” che aveva debuttato nel 1712. L’aggiunta di “Terpsicore” come scena che precede l’inizio dell’azione vera e propria, con funzione introduttiva, fu eseguita per la prima volta il 9 novembre 1734 al Covent Garden Theatre di Londra. “Terpsicore” mescola la danza a brani musicali per solisti e al canto corale. Fu sagomata prendendo ispirazione dalle opere francesi. La coreografia presentò la celebre ballerina francese Marie Sallé così come altre stelle delle opere italiane di Händel e riscosse a quel tempo un entusiasmante successo di pubblico. Il nuovo prologo venne aggiunto principalmente per offrire e palesare agli spettatori le capacità, la bravura, l’abilità e l’attitudine di Marie Sallé. In un secondo tempo la danzatrice apparve anche nelle opere “Alcina” e “Ariodante” sempre firmate da Händel. L’opera-balletto non fu più rappresentata per lungo tempo, però negli anni Sessanta una nuova impennata di interesse verso la musica barocca riportò in scena “Terpsicore” in festival e teatri d’opera, sia come prologo al “Pastor Fido” sia come pezzo indipendente. Anche in tempi recenti l’opera è stata rivalutata ed è eseguita con una certa ...
Read More »Al Teatro Apollo di Lecce la nuova creazione di Fredy Franzutti
Sabato 16 novembre alle ore 21.00, con replica Domenica 17 alle ore 18,00 è in scena “Jonio, Sud, Barocco”: la nuova produzione del “Balletto del Sud” creata in collaborazione con l’Orchestra O.L.E.S. Le tre parole sono generate dall’acronimo delle iniziali del nome di Johann Sebastian Bach, il compositore tedesco considerato uno dei più grandi nella storia della musica, e inanellano concetti – in chiave metafisica – specifici di una posizione geografica (il Sud dell’Italia) e di una condizione storica e identitaria. La combinazione che schiude il forziere delle immagini evocate è quella che adopera le capacità di Vittorio Bodini e Carmelo Bene. La prospettiva, che accomuna i temi e i percorsi principali della produzione creativa dei due artisti, fa divenire “contemporanea” la proposta culturale che vede protagoniste la compagnia Balletto del Sud e l’Orchestra OLES. Il mar Jonio è il “ponte” con le culture classiche, arricchimento e conquista di saperi nella posizione di “terra assoggettata” e popolo conquistato. L’arrivo dei turchi, inteso come luogo centrale dell’incontro-scontro tra culture e non periferia dell’isolamento. Il Sud, “in un’immagine non convenzionale del sud che, pur nella sua concretezza, diventa a volte metafora di una più generale condizione umana” (Lucio Giannone nella presentazione della ...
Read More »Versiliadanza in prima assoluta “Processo ad Abramo”
Una rilettura in chiave contemporanea del sacrificio archetipico di Isacco, tra danza e parola. Questo è “Processo ad Abramo”, la nuova produzione firmata Versiliadanza, Archètipo e Diesis Teatrango – con autori e interpreti Piero Cherici, Andrea Dionisi, Riccardo Massai e Angela Torriani Evangelisti – che debutterà in prima assoluta sabato 16 novembre ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111R), nell’ambito dell’inaugurazione della stagione danza. L’interesse per la figura di Isacco, per l’episodio del sacrificio ordinato da Dio e poi fermato dalla mano di un angelo, sorgono da una ricerca che da anni viene portata avanti dalle tre compagnie riunite in questo progetto. Gli innumerevoli significati delle simbologie che contengono le grandi narrazioni dell’Antico Testamento, le ricche interpretazioni linguistiche che nascono dall’attenzione alle parole stesse del testo – di per sé poco più di una ventina di righe – da parte di teologi, poeti, filosofi, hanno portato gli autori a chiedersi: “chi sono e cosa ci raccontano oggi Abramo, Sara e Isacco?” Nasce da qui la necessità di una narrazione a più voci che interroga la dimensione umana del comando terribile a cui Abramo obbedisce e per il quale si mette in cammino. Un cammino silenzioso, “per fede”, un’ulteriore risposta, “eccomi”, all’ennesima chiamata di Dio. Un percorso che è anche il viaggio ...
Read More »“Loading”: una riflessione sull’attesa di una nuova vita
Nell’ambito del Padova Festival Internazionale La Sfera Danza, Il Teatro Quirino De Giorgio di Vigonza ospiterà la prima nazionale di Loading, uno spettacolo di danza che esplora i sentimenti e le emozioni che accompagnano una coppia in attesa di un figlio. Il debutto, previsto per il 16 novembre 2024, vedrà in scena i danzatori e coreografi Hektor Budlla e Veronica Marangon, che portano la loro interpretazione in un’opera intima e profonda. La coreografia, firmata da Hektor Budlla e accompagnata dalle musiche evocative di Ezio Bosso, promette di condurre il pubblico in un’esperienza emotiva e coinvolgente, un crescendo di domande e riflessioni che caratterizzano il periodo dell’attesa. La performance rappresenta un’opportunità per riflettere sull’attesa e sul suo significato nella vita umana, vissuta attraverso gli occhi di un uomo che si prepara a diventare padre. In lui, paura e curiosità si alternano: da un lato il timore di essere relegato a un ruolo marginale, dall’altro la voglia di scoprire una nuova vita e le responsabilità che questa comporta. Il titolo stesso, Loading, suggerisce un momento di sospensione. Questo stato di attesa può simboleggiare le esperienze di vita che richiedono pazienza, ma anche mettere in luce le relazioni tra i personaggi, esplorando come ...
Read More »A Modena la nuova creazione di Wayne McGregor
Con “Deepstaria”, Wayne McGregor crea un’esperienza sonora e di danza pura, altamente sensoriale e meditativa, che riflette sul nostro profondo rapporto con il vuoto e sulla nostra mortalità. Il titolo dello spettacolo è ispirato ad una specie enigmatica di medusa con un nome dal suono stellare, una creatura bella, che cambia forma, vive nelle profondità del mare e si autogenera, evocando il tema dell’immortalità in modo poetico, con risonanze alle profondità abissali del mare e a quelle siderali dello spazio. Fin dall’inizio dei tempi, l’umanità ha subito il fascino del vuoto. Dagli abissi marini allo spazio profondo, queste zone oscure e misteriose accendono la nostra immaginazione e il nostro desiderio di esplorare il mondo fino ai suoi limiti. Nello spettacolo che ha debuttato nel 2024 al festival “Montpellier Danse”, Wayne McGregor sfrutta il potenziale creativo delle più recenti tecnologie dell’intelligenza artificiale, della ricerca acustica e del calcolo spaziale per esplorare la relazione fra esperienza reale e digitale. Un progetto sviluppato anche grazie al “Centre for Creative and Immersive eXtended Realities” della University of Portsmouth nel contesto di una coproduzione internazionale presentata con il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Pfalzbau Bühnen di Ludwigshafen, Sadler’s Wells di Londra. Pluripremiato coreografo e ...
Read More »Blanca Li rinnova “Lo Schiaccianoci” in chiave hip hop
Per Blanca Li, l’anima russa è sempre stata in risonanza con lo sfarzo spagnolo. È quindi naturale che rinnovi la storia intramontabile e popolare dello “Schiaccianoci” con le sue stesse armi: hip hop, cross-breeding e un crack team. La celebre ballerina e coreografa franco-spagnola, nuova direttrice della Grande Halle de la Villette a Parigi, doma il capolavoro musicale di Čajkovskij in una riorchestrazione urbana. Lo fa vibrare sulle orme di otto ballerini il cui talento è nutrito sia dalle radici culturali ispaniche, sia da un movimento hip hop iberico che rimane molto autentico e vicino alle sue origini newyorkesi, caraibiche e californiane. Dopo il debutto del 30 ottobre lo spettacolo rimane in scena a “Le Théâtre Libre” di Parigi fino al 4 gennaio 2025 con le coreografie firmate da Blanca Li e la direzione di Tao Gutiérrez. Interpreti sono i danzatori Daniel Barros del Rio, Jhonder Daniel Gomez Rondon, Daniel Delgado Hernandez, Daniel Elihu Vazquez Espinosa, Silvia Gonzales Regio, Lidia Rioboo Ballester, Asia Zonta, Graciel Stenio Lisboa Recio. Blanca Li, originariamente Blanca María Gutiérrez Ortiz, ha creato in passato coreografie per il “Balletto dell’Opéra di Parigi”, “Balletto di Berlino”, “Metropolitan Opera”, per registi come Pedro Almodóvar e Michel Gondry, e ...
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