Quando dicembre avvolge Parigi con le sue luci scintillanti e l’aria profuma di biscotti e cioccolato caldo, i teatri della città diventano scrigni di meraviglia. In questo scenario festivo, il British Festival Ballet porta in scena The Nutcracker (Lo Schiaccianoci), trasformando il Grand Rex e il Théâtre du 13ème Art in mondi incantati dove realtà e fantasia si intrecciano. Il balletto è ben appunto protagonista in due location simboliche: Grand Rex, con le sue sale monumentali e l’acustica maestosa, ospiterà lo spettacolo per due serate speciali. Mentre il Théâtre du 13ème Art, più intimo e raccolto, accoglie le famiglie dal 23 dicembre 2025 al 3 gennaio 2026. Ogni luogo offre un’esperienza diversa: il Grand Rex è spettacolare e grandioso, mentre il Théâtre du 13ème Art permette di sentirsi quasi parte della fiaba, vicini ai ballerini e ai loro gesti leggiadri. La produzione del British Festival Ballet mantiene il fascino tradizionale dello Schiaccianoci, rispettando la coreografia classica e la musica di Čajkovskij, ma con tocchi che la rendono fresca e accessibile. Il racconto segue Marie (o Clara) durante la notte di Natale, quando lo Schiaccianoci regala magia: soldati e topi prendono vita, il salone si trasforma in un campo di battaglia ...
Read More »Attualità
Addio a Hans van Manen, il coreografo dell’essenziale
Con la scomparsa di Hans van Manen (1932-2025) il mondo della danza perde una delle sue menti più lucide, radicali e raffinate. Coreografo olandese di statura internazionale, van Manen ha attraversato oltre mezzo secolo di storia del balletto e della danza contemporanea lasciando un segno indelebile: ha dimostrato che la danza può essere arte bella nel senso più profondo del termine, capace di unire rigore formale, intelligenza musicale ed emozione senza mai cedere all’eccesso. Nato nei Paesi Bassi, si forma come danzatore prima di affermarsi come coreografo. Dopo gli esordi negli anni Sessanta, entra in contatto con le grandi correnti europee del rinnovamento coreutico, ma sceglie una strada personale: non la rottura totale con il balletto classico, né l’abbandono della tecnica, bensì la sua trasfigurazione. È stato figura centrale per compagnie come il Nederlandse Dans Theater e il Dutch National Ballet, ma le sue opere sono state rappresentate dalle più importanti compagnie del mondo come quella del Teatro alla Scala. Van Manen non ha mai cercato lo scandalo o la provocazione fine a sé stessa: la sua rivoluzione è stata silenziosa, costruita passo dopo passo, gesto dopo gesto. La sua cifra stilistica è immediatamente riconoscibile. Linee pulite, geometrie perfette, movimenti ...
Read More »Mostra fotografica al Ridotto dei Palchi della Scala in ricordo di Armani
Il Teatro alla Scala dedica a Giorgio Armani l’inaugurazione della Stagione di Balletto 2025/2026, che si apre il 18 dicembre con La Bella addormentata. Omaggio a un creatore che ha contribuito a disegnare l’identità della Città di Milano e proiettarla nel mondo, ma anche testimonianza di una collaborazione che ha attraversato i decenni e che le immagini della mostra ci permettono di ripercorrere. È il 1980 quando Claudio Abbado propone una serata novecentesca in cui campeggia Erwartung di Schönberg. Sul palcoscenico si proiettano i disegni originali del compositore e il soprano Janos Martin indossa un abbagliante abito bianco, firmato da Giorgio Armani. Nel 1994 Giuseppe Sinopoli dirige Elektra di Richard Strauss con la regia di Luca Ronconi e le scene di Gae Aulenti. Gli abitanti del palazzo degli Atridi vestono i costumi barbarici e favolosi di Giovanna Buzzi, ma per i personaggi di Oreste e del precettore regista e costumista chiedono a contrasto abiti sartoriali e contemporanei ad Armani, il cui segno meglio di ogni altro sembra incarnare l’eleganza di una civiltà più avanzata. La scelta viene ripresa l’anno seguente da Alfredo Arias e dalla costumista Françoise Tournafond per la storica produzione dei Contes d’Hoffmann di Offenbach diretta da Riccardo ...
Read More »Intervista a Oliviero Bifulco per il nuovo Schiaccianoci
Sabato 20 dicembre e domenica 21 dicembre 2025 l’amato titolo del grande repertorio Schiaccianoci rivive al Teatro Fraschini di Pavia con l’intrinseca magia della fiaba grazie alla nuovissima coreografia di Oliviero Bifulco. In questa versione, il balletto tradizionale prende vita, mantenendo i canoni classici ma arricchito dal tocco contemporaneo del coreografo pavese, che esplora il confine tra realtà e fantasia. Il Corpo di Ballo è composto da alcuni danzatori di Étoile Ballet Theatre, compagnia fondata da Ines Albertini e Walter Angelini, e da una selezione di talentuosi ballerini freelance tra cui lo scaligero Andrea Risso e Carola Puddu nei ruoli principali. A supporto della performance, l’Orchestra Giovanile Pavese diretta da Biagio Micciulla accompagna dal vivo lo spettacolo. In occasione del debutto, in prima nazionale, abbiamo incontrato il coreografo Oliviero Bifulco che svela in esclusiva ai nostri lettori alcuni aspetti dell’inedito e atteso allestimento. Carissimo Oliviero cosa ti ha spinto a confrontarti con un titolo così leggendario come Lo Schiaccianoci? Probabilmente, se fosse dipeso solo da me, non so se avrei avuto subito il coraggio di farlo. L’idea era nata mentre, come consulente per la danza, avevo proposto di avere in stagione uno Schiaccianoci che potesse diventare un rito per la città, ...
Read More »Ai nastri di partenza la XVI edizione di NAOperformingfestival
Torna NAOperformingfestival, quattro giornate di performance, incontri, mostre e approfondimenti sul tema del corpo aumentato e trasformato. Ospite d’eccezione Neil Harbisson, primo cyborg ufficialmente riconosciuto al mondo, oltre a protagonisti della danza come Pablo Ezequiel Rizzo, Michele Colturi, Simone Lorenzo Benini e i giovani artisti selezionati e sostenuti dal Bando_NAOpf 2025. Ai nastri di partenza la XVI edizione di NAOperformingfestival, progetto di DiDstudio curato da Claudio Prati con la collaborazione del giovane Carmine Dipace, che dal 18 al 21 dicembre torna ad abitare gli spazi di Fabbrica del Vapore. NAOperformingfestival si propone come luogo di convergenza tra discipline, osservatorio permanente sulle relazioni tra esseri umani, ambiente e tecnologie emergenti, sempre con una particolare attenzione alle nuove generazioni di artisti. Il titolo scelto per l’edizione 2025 è CY_BOT – Organi aumentati, chiara affermazione di intenti rispetto al focus di quest’anno: il corpo come spazio di mutazione e possibilità, corpi che si estendono, si amplificano, si trasformano. Tra materia organica e tecnologia, tra gesto e codice, nasce un nuovo linguaggio del vivente. Artisti, scienziati e tecnologi collaborano per immaginare forme di sostenibilità intelligente e nuovi linguaggi interdisciplinari che includono l’AI come alleata ecologica, il design bio-ispirato e il rinascimento digitale del corpo. ...
Read More »Il danzatore Nicola Di Vico “allo specchio”
Il balletto classico preferito? Romeo e Giulietta. Il balletto contemporaneo prediletto? Le Sacre du Printemps di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? L’Opéra di Parigi. Un romanzo da trasformare in balletto? La Bella e la Bestia di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? La La Land diretto da Damien Chazelle. Il costume di scena indossato che hai preferito? Il costume del principe Siegfried nel Lago dei cigni. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Ha il profumo di ciò che non si può afferrare: un attimo che passa e rimane. La musica più bella scritta per balletto? Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Billy Elliot. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Rudolf Nureyev e Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Entrechat Six. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto? Romeo. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? George Balanchine. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti? Che la sua arte è disciplina prima che ispirazione. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Costanza, precisione, responsabilità. Come ti vedi oggi allo specchio? Una ...
Read More »Olga Spessivtseva era Giselle. Non la interpretava: la incarnava
C’era una volta una ballerina che sembrava non toccare mai terra. Olga Spessivtseva danzava come un sussurro, un sogno che svanisce all’alba. Formata al Mariinskij, divenne l’anima del balletto romantico: fragile, eterea, misteriosa. Olga Spessivtseva nacque in Russia nel 1895, in un mondo che stava per crollare. Orfana presto, trovò rifugio nel silenzio disciplinato del balletto. A San Pietroburgo, sotto la guida dei grandi maestri del Mariinskij, trasformò la sua fragilità in grazia: ogni movimento sembrava un respiro trattenuto, ogni gesto un pensiero sussurrato. Nel 1913 debuttò sul palcoscenico imperiale. Non ci fu bisogno di annunciarla: fu evidente che qualcosa di raro stava accadendo. Non danzava, sembrava scomparire nella musica. Il pubblico vedeva in lei non una donna, ma un’ombra di bellezza, un’eco del romanticismo ormai al tramonto. La rivoluzione la spinse via dalla patria. Come tanti artisti russi in esilio, cercò riparo nell’Europa dell’arte e della nostalgia. A Parigi, divenne étoile dell’Opéra e icona dei Ballets Russes. Ma ovunque andasse, portava con sé un gelo interiore: la malinconia di chi ha perduto tutto, tranne il corpo che danza. Il suo ruolo più celebre fu Giselle, la fanciulla che impazzisce per amore e danza anche da morta. Spessivtseva era Giselle. Non la ...
Read More »Tantissime idee regalo di Natale per chi ama la danza
Il Natale è il momento perfetto per regalare emozioni, e per chi ama la danza non c’è dono più bello di qualcosa che richiami il palcoscenico, il movimento e la poesia del corpo in musica. Che si tratti di una giovane ballerina, di uno studente di danza, di un insegnante o di un appassionato di balletto, ecco una selezione di idee regalo originali e raffinate, capaci di unire utilità, bellezza e ispirazione. Regali per chi danza davvero Abbigliamento e accessori da sala: Scaldamuscoli, coprispalle e maglie in lana o cotone: eleganti e indispensabili per il riscaldamento. * Borse da danza capienti e curate nei dettagli, con scomparti per scarpette e accessori. * Calzini tecnici, calzamaglie, collant e body di qualità: un regalo sempre utile e apprezzato. * Elastici, forcine e reti per chignon in versioni professionali o decorative. * Oggetti pratici per l’allenamento * Elastici fitness e piccoli attrezzi per il potenziamento. * Tappetini per stretching e yoga in materiali antiscivolo. * Diari di allenamento o quaderni di danza per annotare progressi, sensazioni e obiettivi. Libri e cultura della danza Per leggere e sognare: Biografie di grandi ballerini e coreografi, ideali per chi ama conoscere le storie dietro il palcoscenico. ...
Read More »Benjamin Millepied a Nizza reinventa Lo Schiaccianoci
Lo Schiaccianoci torna finalmente all’Opéra di Nizza, dove mancava da molti anni. Per marcare questo grande ritorno, il teatro affida a Benjamin Millepied una nuova creazione, audace, personale e profondamente segnata dalla poetica del celebre coreografo. Lontano dall’idea di una semplice ripresa, Millepied sceglie di confrontarsi di nuovo con un balletto che occupa un posto cruciale nella sua storia artistica: vent’anni fa, infatti, Lo Schiaccianoci fu il suo primo grande balletto, creato per il Ballet du Grand Théâtre de Genève. Un’opera che rivelava già allora la sua capacità di fondere il rigore del vocabolario accademico con una libertà immaginativa nutrita dai suoi anni al New York City Ballet. Un ritorno alle origini, ma non alla nostalgia Tornare oggi a Lo Schiaccianoci non significa per Millepied guardare indietro con malinconia, bensì rimettere in gioco un materiale narrativo e musicale che continua ad offrirgli infinite possibilità. In due decenni, la sua scrittura coreografica si è trasformata: si è fatta più essenziale, più musicale, più complessa. La storia rimane quella che conosciamo — Clara, la notte di Natale, i giocattoli che prendono vita, lo schiaccianoci che diventa un principe — ma Millepied la racconta attraverso una sensibilità rinnovata, che privilegia l’emozione, la fluidità ...
Read More »L’eleganza giapponese di uno “Schiaccianoci” zen a Tokyo
Nel silenzio sospeso del New National Theatre di Tokyo, la musica di Čajkovskij non esplode in un tripudio natalizio, ma si distende come un respiro antico, lieve e controllato. È l’anima del nuovo Nutcracker firmato Yoshida Kazuko, la produzione che chiude il 2025 con un’eleganza tanto essenziale quanto visionaria. Questa nuova interpretazione nasce da un principio tanto semplice quanto radicale: eliminare il superfluo. Yoshida non cerca l’incanto attraverso il fasto, ma attraverso la sottrazione. Le scenografie — ideate da Sakurai Naoya— evocano l’arte ukiyo-e, le stampe giapponesi del periodo Edo, trasformando lo spazio scenico in una tela di luce e ombra. Sul fondale, un albero di ciliegio stilizzato si schiude lentamente come un ideogramma che respira. I costumi, in seta grezza e tonalità naturali, richiamano il kimono tradizionale, ma con linee astratte e geometriche. Ogni colore è un suono, ogni tessuto un respiro della musica. “Lo Schiaccianoci non è solo una fiaba natalizia,” spiega Yoshida. “È la storia di un risveglio interiore, di una bambina che scopre la grazia nel gesto più piccolo. In questo senso, è molto vicino alla sensibilità giapponese.” La coreografia, frutto di una lunga ricerca sul movimento minimale, si basa su un principio zen: l’essenza si ...
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