Balletto classico preferito? Il Lago dei cigni. Balletto contemporaneo preferito? La sagra della primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Palais Garnier di Parigi. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il libro della giungla. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Billy Elliot. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Petrouchka. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che odore ha la danza? Legno. La musica più bella scritta per il balletto? Tutti quelli di Čajkovskij. Il film di danza imperdibile? White Night con Mikhail Baryshnikov. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Rudolf Nureyev e Sylvie Guillem. Il tuo “passo di danza” preferito? Détourné. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Nessuno, la maggior parte muore o rimane con il cuore spezzato. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? George Balanchine e William Forsythe. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Fammi volare! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Essenziale / obiettiva / meditativa. Come ti vedi oggi allo specchio? Non riflette la mia realtà. Michele Olivieri Foto di Rémy Artiges www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata
Read More »Attualità
L’Ape Maia compie 50 anni e vola a teatro in musical
L’Ape Maia, il personaggio che ha accompagnato l’infanzia di milioni di bambini in tutto il mondo, arriva finalmente a teatro. In occasione del 50° anniversario dalla nascita, debutta in Italia L’APE MAIA – IL MUSICAL, con la prima nazionale in programma a Milano dall’11 al 14 dicembre al Teatro San Babila. Da cinquant’anni, Maia – un’ape curiosa, coraggiosa e sempre pronta a esplorare il mondo che la circonda – incarna i valori della libertà, dell’amicizia e del rispetto per la natura, parlando ai più piccoli con un linguaggio vicino al loro modo di essere: libero, creativo e pieno di meraviglia. Oggi tutta l’energia e la passione di Maia debuttano anche sul palcoscenico grazie al musical prodotto da DeAPlaneta Entertainment, All Crazy Art & Show e S.M. Sales & Consulting. L’APE MAIA – IL MUSICAL segna un traguardo storico: è il primo live show italiano dedicato a Maia, pensato come un’esperienza dedicata alle famiglie, capace di emozionare i bambini e far rivivere ricordi e valori senza tempo ai genitori. Con testo e regia di Michele Visone, musiche inedite di Davide Perra e Alberto Schirò, il musical porta in scena una produzione totalmente originale, in grado di unire canzoni, coreografie e scenografie ...
Read More »Viaggio nel dizionario francese dei codici accademici
Parlare con i piedi, pensare con il corpo, scrivere nell’aria: questa è l’essenza della danza classica. Ma ogni arte, anche la più eterea, ha bisogno di un linguaggio preciso, condiviso, scolpito nel tempo. E nella danza classica, questo linguaggio ha un nome e una lingua: il dizionario francese dei codici accademici. Non si tratta di un semplice elenco di termini, ma di un alfabeto in movimento, un sistema codificato che unisce generazioni di danzatori in ogni angolo del mondo. È un lessico nato a corte e cresciuto nei teatri, conservato nelle accademie, inciso nella memoria muscolare di chi balla. Nel XVII secolo, mentre l’Europa si agitava fra guerre e rivoluzioni, alla corte di Luigi XIV prendeva forma un’arte silenziosa e potentissima: la danza come disciplina accademica. Il Re Sole, che amava danzare tanto quanto governare, capì il potere del gesto ben ordinato. Nel 1661 fondò l’Académie Royale de Danse, chiamando a sé i migliori maestri per codificare i movimenti che fino ad allora erano stati lasciati all’intuizione. Fu così che nacquero le cinque posizioni dei piedi, l’en dehors, il principio dell’aplomb. Parole francesi, certo, ma che descrivevano idee universali di forma, equilibrio, armonia. Il francese non fu una scelta casuale: ...
Read More »La coreografa e danzatrice Julie Anne Stanzak “allo specchio”
Balletto classico preferito? Serenade di George Balanchine e Scheherazade di Michel Fokine. Balletto contemporaneo preferito? Adagio Hammeklavier di Hans Van Manen. L’artista di teatro che preferisci? Peter Brook. Un romanzo da trasformare in un balletto? La città e le sue mura incerte di Murakami. Un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? A qualcuno piace caldo con Marilyn Monroe. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Quello per Vollmond di Pina Bausch. Quale colore associ alla danza? Bianco e nero. Che odore ha la danza? Sudore. La musica più bella scritta per il balletto? È impossibile sceglierne una!! Serenade di Čajkovskij, La valse di Ravel, Sacre du Printemps di Stravinsky. Il film di danza imperdibile? Dora Hoyer: Afectos Humanos. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Apollo e Ifigenia, Nijinsky, Maya Plisetskaya. Il tuo “passo di danza” preferito? Arabesque penchée. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Raymonda. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Pina Bausch. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Cambia il mondo! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Rigore, Desiderio, Serenità. Come ti vedi ...
Read More »Standing ovation per Carlos Acosta premiato a Londra
In una cerimonia carica di emozione e riconoscimenti d’eccellenza, Carlos Acosta ha ricevuto a Londra, nella serata del 12 ottobre 2025, il prestigioso Outstanding Contribution to British Theatre Award, conferito da UK Theatre e dalla Society of London Theatre. Il premio celebra non solo una carriera luminosa ma una visione capace di trasformare il paesaggio della danza e del teatro in Gran Bretagna. Il riconoscimento ad Acosta è stato salutato da una standing ovation che ha unito pubblico, colleghi e addetti ai lavori. Carlos Acosta, originario di Cuba, ha conquistato le scene internazionali partendo da una storia personale fatta di talento, disciplina e sfida. Divenuto étoile del Royal Ballet, ha poi avviato una carriera da coreografo e leader culturale che oggi si riflette nel suo ruolo di direttore del Birmingham Royal Ballet, dove è alla guida dal 2020. Sotto la sua direzione, la compagnia ha saputo unire rigore classico e audacia contemporanea, aprendo le porte a nuovi pubblici e proponendo programmi inclusivi e innovativi. Nel discorso di ringraziamento, Acosta ha dichiarato: Questo premio non celebra solo il mio percorso, ma riconosce il potere trasformativo della danza come linguaggio universale. È un onore contribuire a rendere il teatro britannico un luogo ...
Read More »La solista Aida Vainieri “allo specchio”
Il balletto classico preferito? Swan Lake con Maya Plizetskaya. Il balletto contemporaneo prediletto? La Sagra della Primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Teatro la Fenice Venezia. Un romanzo da trasformare in balletto? Alice in Wonderland, La collina dei conigli di Richard Adams e di Stefano Benni Bar Sport, Margherita Dolcevita, La compagnia dei Celestini, e Gridalo di Roberto Saviano. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? La sposa cadavere di Tim Burton. Il costume di scena indossato che hai preferito? I costumi di Marion Cito… bellissimi tutti! Difficile scegliere! Uno? quello che indosso in Sweet Mambo per il mio solo. Quale colore associ alla danza? Tutti dipende dalle emozioni. Che profumo ha la danza? Anche qui come per i colori, tutti ma intensamente parte dall’odore di terra, sottobosco, casa, l’odore nell’aria prima e dopo le tempeste, l’odore della pelle, del respiro, del mare che libera. La musica più bella scritta per balletto? La Sagra della Primavera di Igor Stravinskij e La Bayadère di Ludwig Minkus. Il film di danza irrinunciabile? Saturday Night Fever e West Side Story. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Pina Bausch, Margot Fonteyn e Mikhail Baryshnikov. Il ...
Read More »Don Chisciotte nella riduzione per marionette dei Colla
Lo spettacolo si basa su una selezione di momenti iconici del romanzo di Cervantes e su un antico copione manoscritto, conservato negli archivi della Compagnia e mai rappresentato prima. Vittima di una follia visionaria, alimentata dall’ossessione per la letteratura cavalleresca, che gli mostra la realtà deformata dall’idealizzazione estrema dei valori della vita, dell’umanità e dell’amore, Alonso Quijano si autoproclama Don Chisciotte della Mancia. La fantasia prende il sopravvento sulla realtà, obbligandolo a battaglie e avventure, in un percorso “errante” in cui insegue anche la bella Dulcinea, dama inesistente, frutto della sua immaginazione. Sancio Panza, l’insostituibile scudiero – che nel manoscritto del 1879 era interpretato da Gerolamo, la marionetta simbolo di Milano – incarna il senso semplice delle cose, che spesso riconduce “l’eroe” alla realtà. Biblioteche polverose e paesaggi picareschi, cavalieri immaginari, mulini a vento scambiati per giganti, ma anche isole da governare e principesse da salvare, che altro non sono che marionette di una compagnia di cantastorie, fanno da sfondo alle avventure dei due personaggi, in un vorticoso viaggio tra fantasia e realtà. Liberamente tratta dal romanzo di Miguel de Cervantes e da un copione manoscritto del 1879 presente negli archivi della Compagnia Carlo Colla & Figli. musiche tratte dall’omonimo ...
Read More »La stagione 25/26 del Balletto all’Opera Nazionale di Bucarest
Nell’aria di ottobre, tra le foglie dorate dei viali di Bucarest e il profumo nostalgico dell’autunno, si alza il sipario su una nuova stagione del balletto all’Opera Națională București. Un cartellone che non cerca lo stupore effimero, ma la profondità del gesto, l’eleganza del racconto, la forza delle tradizioni rivisitate con occhi contemporanei. Sebbene il battesimo della stagione avvenga con Carmen – opera immortale di Bizet – è impossibile ignorare la valenza “coreutica” di questa scelta. Non solo per la sensualità latente della musica, ma anche per l’intensità visiva e fisica che la regia di Ada Hausvater promette di portare in scena. La direzione musicale di Ciprian Teodorașcu e le scenografie di Helmut Stürmer trasformano il dramma andaluso in un manifesto teatrale d’impatto. Ed è in questo respiro ampio che il balletto si innesta, pronto a vivere la propria stagione con slancio e consapevolezza. Il cuore della stagione ballettistica si articola intorno a tre capisaldi del repertorio romantico e russo: Cenerentola, Il lago dei cigni e Giselle. Cenerentola, nella lettura di Renato Zanella, apre le danze. La fiaba di Prokofiev si trasforma in un universo di grazia e ironia, mescolando l’immaginario infantile alla raffinatezza del gesto accademico. Una scelta che ...
Read More »Le frasi più celebri di Mikhail Baryshnikov
È stato il simbolo vivente dell’eccellenza tecnica. Ma chi lo riduce al solo virtuosismo ne coglie solo la superficie. Perché Baryshnikov ha usato la danza come una forma di pensiero. E alcune delle sue frasi sono ancora oggi piccoli manifesti di libertà e visione. 1. “I do not try to dance better than anyone else. I only try to dance better than myself.” “Non cerco di danzare meglio degli altri. Cerco solo di danzare meglio di me stesso.” Questa frase è la sua filosofia riassunta in una riga: la danza non è competizione, è ricerca. È una battaglia privata tra chi sei oggi e chi puoi diventare domani. In un’epoca dominata da confronti e algoritmi, Baryshnikov ci ricorda che la vera sfida è interna. È una chiamata alla crescita personale, non alla vittoria sugli altri. 2. “Your body actually reminds you about your age and your injuries – it’s like your biography is written on your body.” “Il tuo corpo ti ricorda costantemente la tua età e le tue ferite – è come se la tua biografia fosse scritta su di esso.” Per chi ha vissuto la danza come una religione del corpo, l’invecchiamento è una rivoluzione interiore. Baryshnikov, con ...
Read More »Lo Staatsballett Berlin 25/26: specchio del nostro tempo
In un’epoca in cui le arti performative si trovano strette tra crisi economiche e richiami identitari, lo Staatsballett Berlin propone per il 2025/2026 una stagione che non si limita a offrire bellezza: interroga, provoca, e, in più di un caso, prende posizione. Il balletto, qui, non è solo ornamento: è lente critica, è sogno, è tensione narrativa. Christian Spuck, ormai saldo alla guida della compagnia, imbastisce un programma che alterna spettacoli monumentali a spazi di sperimentazione intima, con un occhio attento alla società e ai suoi margini. La stagione si apre come una Wunderkammer – non solo metaforicamente: è proprio questo il titolo della nuova creazione di Marcos Morau, artista catalano noto per i suoi universi teatrali saturi e stratificati. In scena dal 31 ottobre al Komische Oper @ Schillertheater, Wunderkammer promette di essere un viaggio multisensoriale, dove la danza si fonde con il grottesco, il bizzarro, l’arte e la scienza. Un inizio che è una dichiarazione d’intenti. Ma non c’è solo il fascino della stranezza. Il cuore pulsante della stagione arriva in primavera, con Nureyev, balletto biografico firmato da Yuri Possokhov e tratteggiato drammaturgicamente da Kirill Serebrennikov. La scelta non è neutra: Nureyev, icona queer, artista dissidente, oggi è ...
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Giornale della Danza La prima testata giornalistica online in Italia di settore